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In classe: gli oggetti e le azioni a scuola

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UNO SPAZIO ADATTO PER IMPARAREIn questo il nido, con le sue architetture ed i suoi ambienti, è per la famiglia un preziosissimo alleato: ai genitori offre un luogo dove i piccoli sono al riparo da situazioni di pericolo, potendo nello stesso tempo essere più autonomi; ai bambini mette a disposizione oggetti e arredi destinati a loro, cui hanno accesso senza dover “disobbedire” ed essere di conseguenza bloccati o rimproverati. Nel nido anche il modo in cui il bambino utilizza gli oggetti può essere meno ordinato e predeterminato di quanto non avvenga a casa. Certamente impara che è importante l’ordine” logico” delle cose: rosso con rosso, quadrati con quadrati, giocattoli con giocattoli, gli indumenti nell’armadietto e i pannolini in bagno… Ma la classificazione non è l’unico tipo di pensiero che fa crescere la mente: ci sono tanti altri modi in cui gli elementi “stanno insieme”, oltre che per somiglianze nella loro forma o negli scopi a cui servono.

In una mostra di qualche anno fa, l’artista disseminò le stanze con pochi oggetti quotidiani dalle dimensioni eccessivamente grandi rispetto alla realtà: sedie che giganteggiavano accanto a tavoli altissimi, posate adatte alla bocca di un gigante, divani come montagne… il visitatore, sorpreso e intimidito, scopriva quanto sia difficile muoversi in un mondo che non è alla sua portata, fatto per gambe più lunghe e mani più grandi delle sue. In realtà le dimensioni degli oggetti non erano casualmente “smisurate”, ma rispecchiavano le proporzioni con cui gli ambienti di vita degli adulti appaiono ai bambini.

LA LIBERTÀ DI PROVARE A…Lo stesso pezzetto di legno può di giorno in giorno venire lanciato, assaggiato, battuto con forza su un pavimento che non si sciuperà; si può strisciare e saltare e rotolare ogni giorno un poco di più, con il crescere della forza e dell’agilità; gli uni accanto agli altri si può vedere “faccia-a-faccia” il viaggio impreciso del cibo verso la bocca, del pennarello verso il foglio, i tentativi altrui, le abilità da imitare, gli errori comuni. Per crescere fa bene il diritto di provare, sbagliare, pasticciare, cadere, rischiare un pochino senza gravi conseguenze, immaginare, sperimentare e sperimentarsi restando al sicuro: in quell’ambiente adatto e con adulti tranquilli, non soverchiati dall’ansia e dal bisogno di controllo, che l’istituzione educativa può offrire, a complemento di quello domestico.

FAR CRESCERE IN SICUREZZAPer i genitori adattare l’ambiente domestico “a misura” di bambino è motivo di preoccupazione ricorrente. Ai giardini colgo uno stralcio di conversazione tra mamme: “Ha cominciato a gattonare velocissimo, una fatica! Arriva dappertutto!”; “Vero! Il mio non si perde uno spigolo!”. Il timore dei rischi che l’ambiente può presentare, intercettato anche dagli interessi commerciali o dagli influencer del momento, favorisce il proliferare dei più vari accessori protettivi: recinti, cancelletti, copri-prese, blocca-cassetti, giunture per finestre, chiusure per armadi e cassetti, protezione per fornello… Curare la sicurezza degli ambienti è certamente doveroso per la salute e&nbsp;il benessere del bambino: senza dimenticare, tuttavia, che uno spazio sicuro non è solo quello che previene i pericoli.

Per crescere “in sicurezza” bisogna dare ai bambini la possibilità di imparare a “fare da soli”.

Spazio di volo: il piacere di fare da soli

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