L'autismo visto da un amico immaginario

Ancora sull’insegnante di sostegno

Geometria ad occhi chiusi

Per non lasciare indietro nessuno

Primi giorni di scuola

Gioco e cresco con gli altri

Conoscersi e riconoscersi

Immaginiamo una pluriclasse (per esempio in una sperduta valle sulle Alpi) con 15-20 alunni fra i 4 e i 14 anni. Che fare? Unanime è stata la risposta che ci vuole un insegnamento individualizzato-personalizzato.In lavori di gruppo è quindi emerso che è&nbsp; troppo&nbsp; dispendioso&nbsp; proporre a ciascuno il proprio compito su argomenti diversi. Meglio scegliere argomenti ampi (stagioni, mezzi di trasporto, festività, gite programmate ecc.) e proporre a ciascuno di affrontarli secondo le proprie capacità.A ciascuno il suo… lavorando assiemeUna pluriclasse permette di scoprire le potenzialità dell’insegnamento differenziato, i lavori di gruppo e l’utilità dei tutor. Tutte le classi sono già pluriclassi. In modo diverso, a seconda che siano presenti anche alunni con disabilità o disturbi o svantaggio o con dotazioni intellettive superiori alla media. È nostro compito capire che cosa sanno già fare, quali sono le loro competenze, conoscenze e interessi.Vede chi pre-vedeRicordo, da giovane maestro, un Presidente di Commissione per l’abilitazione all’insegnamento, che criticava Piaget perché aveva basato la descrizione dello sviluppo nei primi&nbsp; due anni di vita soprattutto osservando i suoi tre figli. Dubito che avesse studiato i libri di Piaget sulla nascita dell’intelligenza, la costruzione del reale e la formazione del simbolo. Anche oggi sono di notevole attualità. Perché questa digressione?&nbsp;Per enfatizzare il fatto che l’esperienza insegna&nbsp; a&nbsp; chi ha le teorie per interpretarla. I comportamenti dei figli gli&nbsp; permettevano di capire se le ipotesi erano corrette.&nbsp;Ovviamente non avrei scritto quanto sopra se non fosse risultato che centinaia di ricerche su migliaia di bambini in tutto il mondo hanno sostanzialmente&nbsp; confermato&nbsp; quanto&nbsp; sostenuto da Piaget.&nbsp;Prerequisito fondamentale al ricavare informazioni dall’osservazione è conoscere la psicologia dello sviluppo tipico e le sue varianti atipiche. Vuoi capire il livello del disegno di un bambino?&nbsp;Ci&nbsp; riesci&nbsp; se&nbsp; conosci le tappe tipiche dall’omino testone al corpo con collo e doppi tratti ecc. Lo sviluppo linguistico di un bambino&nbsp; con sindrome di Down? Devi conoscere lo sviluppo del linguaggio anche in questa sindrome.&nbsp;Chi ha solide conoscenze osserva e valuta ricavando informazioni nel vivo dell’azione (come conferma o smentita di ipotesi mentali pre-elaborate). Certo, è essenziale annotarle.

Immaginiamo una pluriclasse (per esempio in una sperduta valle sulle Alpi) con 15-20 alunni fra i 4 e i 14 anni. Che fare? Unanime è stata la risposta che ci vuole un insegnamento individualizzato-personalizzato.


 In lavori di gruppo è quindi emerso che è  troppo  dispendioso  proporre a ciascuno il proprio compito su argomenti diversi. Meglio scegliere argomenti ampi (stagioni, mezzi di trasporto, festività, gite programmate ecc.) e proporre a ciascuno di affrontarli secondo le proprie capacità.


 A ciascuno il suo… lavorando assieme


 Una pluriclasse permette di scoprire le potenzialità dell’insegnamento differenziato, i lavori di gruppo e l’u

Immaginiamo una pluriclasse (per esempio in una sperduta valle sulle Alpi) con 15-20 alunni fra i 4 e i 14 anni. Che fare? Unanime è stata la risposta che ci vuole un insegnamento individualizzato-personalizzato.In lavori di gruppo è quindi emerso che è  troppo  dispendioso  proporre a ciascuno il proprio compito su argomenti diversi. Meglio scegliere argomenti ampi (stagioni, mezzi di trasporto, festività, gite programmate ecc.) e proporre a ciascuno di affrontarli secondo le proprie capacità.A ciascuno il suo… lavorando assiemeUna pluriclasse permette di scoprire le potenzialità dell’insegnamento differenziato, i lavori di gruppo e l’utilità dei tutor. Tutte le classi sono già pluriclassi. In modo diverso, a seconda che siano presenti anche alunni con disabilità o disturbi o svantaggio o con dotazioni intellettive superiori alla media. È nostro compito capire che cosa sanno già fare, quali sono le loro competenze, conoscenze e interessi.Vede chi pre-vedeRicordo, da giovane maestro, un Presidente di Commissione per l’abilitazione all’insegnamento, che criticava Piaget perché aveva basato la descrizione dello sviluppo nei primi  due anni di vita soprattutto osservando i suoi tre figli. Dubito che avesse studiato i libri di Piaget sulla nascita dell’intelligenza, la costruzione del reale e la formazione del simbolo. Anche oggi sono di notevole attualità. Perché questa digressione? Per enfatizzare il fatto che l’esperienza insegna  a  chi ha le teorie per interpretarla. I comportamenti dei figli gli  permettevano di capire se le ipotesi erano corrette. Ovviamente non avrei scritto quanto sopra se non fosse risultato che centinaia di ricerche su migliaia di bambini in tutto il mondo hanno sostanzialmente  confermato  quanto  sostenuto da Piaget. Prerequisito fondamentale al ricavare informazioni dall’osservazione è conoscere la psicologia dello sviluppo tipico e le sue varianti atipiche. Vuoi capire il livello del disegno di un bambino? Ci  riesci  se  conosci le tappe tipiche dall’omino testone al corpo con collo e doppi tratti ecc. Lo sviluppo linguistico di un bambino  con sindrome di Down? Devi conoscere lo sviluppo del linguaggio anche in questa sindrome. Chi ha solide conoscenze osserva e valuta ricavando informazioni nel vivo dell’azione (come conferma o smentita di ipotesi mentali pre-elaborate). Certo, è essenziale annotarle.

• Vianello, R. (2018). Disabilità intellettive. Come e cosa fare. Firenze: Giunti EDU.&nbsp;• Vianello, R. (2019). Fra normalità e disabilità intellettiva lieve. Firenze: Giunti EDU.

Le ricchezze dei nostri allievi

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