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Tanti grandi pensatori, come Erasmus, e studiosi di apprendimento, come Ausubel, hanno giustamente criticato l’apprendimento mnemonico letterale. Dover ripetere “a macchinetta” un materiale di studio con le esatte parole in cui viene presentato è l’incubo prodotto da sistemi educativi basati sulla faticosa memorizzazione meccanica e sul principio della fedele riproduzione del sapere consolidato.


 È giusto quindi battersi per un apprendimento significativo, essenziale e rielaborato in modo personale. Tuttavia occorre tenere conto che
 
 qualche volta l’apprendimento deve essere necessariamente “letterale”
 
 e non perdere nemmeno un dettaglio de

Tanti grandi pensatori, come Erasmus, e studiosi di apprendimento, come Ausubel, hanno giustamente criticato l’apprendimento mnemonico letterale. Dover ripetere “a macchinetta” un materiale di studio con le esatte parole in cui viene presentato è l’incubo prodotto da sistemi educativi basati sulla faticosa memorizzazione meccanica e sul principio della fedele riproduzione del sapere consolidato. È giusto quindi battersi per un apprendimento significativo, essenziale e rielaborato in modo personale. Tuttavia occorre tenere conto che qualche volta l’apprendimento deve essere necessariamente “letterale” e non perdere nemmeno un dettaglio della informazione originale, come accade per una parola nuova della propria e, soprattutto, di un’altra lingua, per un nome proprio, una formula, una tabellina, una sequenza ordinata di informazioni, eccetera. Conoscere queste informazioni in modo sicuro e sciolto è una base essenziale per la costruzione di apprendimenti complessi. In questi casi, il principio tradizionale proposto dagli educatori è quello della ripetizione che consolida in modo automatico l’informazione letterale. Non ci sono dubbi che la ripetizione sostiene l’acquisizione delle associazioni in tutti gli esseri viventi, ma c’è da tenere conto che spesso ci sono alternative più significative, piacevoli e economiche. Per esempio quasi sempre la nuova informazione da acquisire è collegabile a una già nota: 7 x 6 è collegabile a 7 x 5, Capetown alle parole Capo e Town, eccetera. Inoltre la conoscenza e l’uso di alcune mnemotecniche possono aiutare la persona in difficoltà. TRUCCHI MNEMONICI I trucchi mnemonici (mnemotecniche) fanno parte della cosiddetta “arte della memoria” che ha affascinato grandi menti in tutte le epoche. I trucchi mnemonici possono essere distinti in mnemotecniche basate su una regola e mnemotecniche ad hoc. Una mnemotecnica basata su una regola può essere usata per affrontare situazioni diverse e anche aggiustata per affrontare apprendimenti complessi e significativi. Per esempio, la mnemotecnica dei loci, la più famosa di tutti i tempi, fa associare le informazioni a luoghi ordinati lungo un percorso noto. Ma non penso che tutti gli insegnanti possano spiegare ai loro alunni questa mnemotecnica, perché piuttosto complessa non solo nel principio, ma anche nell’uso. Più semplice è forse la mnemotecnica della storia in cui i bambini sono invitati a formarsi una storia che includa ordinatamente suggerimenti utili per risalire agli elementi da memorizzare. Le mnemotecniche ad hoc sono invece nate per affrontare specifici problemi. Per esempio, un problema comune a tutte le età è quello di memorizzare i numeri, come le date, le formule, i numeri di vie, di telefono, eccetera. Qui il ricordo deve essere perfetto, non certo “a senso”. Basta sbagliare una cifra o invertire l’ordine delle cifre per fallire. In questo caso la mnemotecnica basata sul metodo fonetico può salvarci. La mnemotecnica richiede preliminarmente di imparare ad associare ogni cifra a una consonante e quindi di creare parole che includano le consonanti corrispondenti ai numeri. Attraverso questa e altre mnemotecniche lo studente può acquisire in modo sicuro e divertente nuove informazioni e scoprire come funziona la nostra memoria 

Tanti grandi pensatori, come Erasmus, e studiosi di apprendimento, come Ausubel, hanno giustamente criticato l’apprendimento mnemonico letterale. Dover ripetere “a macchinetta” un materiale di studio con le esatte parole in cui viene presentato è l’incubo prodotto da sistemi educativi basati sulla faticosa memorizzazione meccanica e sul principio della fedele riproduzione del sapere consolidato.&nbsp;È giusto quindi battersi per un apprendimento significativo, essenziale e rielaborato in modo personale. Tuttavia occorre tenere conto che qualche volta l’apprendimento deve essere necessariamente “letterale” e non perdere nemmeno un dettaglio della informazione originale, come accade per una parola nuova della propria e, soprattutto, di un’altra lingua, per un nome proprio, una formula, una tabellina, una sequenza ordinata di informazioni, eccetera. Conoscere queste informazioni in modo sicuro e sciolto è una base essenziale per la costruzione di apprendimenti complessi.&nbsp;In questi casi, il principio tradizionale proposto dagli educatori è quello della ripetizione che consolida in modo automatico l’informazione letterale. Non ci sono dubbi che la ripetizione sostiene l’acquisizione delle associazioni in tutti gli esseri viventi, ma c’è da tenere conto che spesso ci sono alternative più significative, piacevoli e economiche. Per esempio quasi sempre la nuova informazione da acquisire è collegabile a una già nota: 7 x 6 è collegabile a 7 x 5, Capetown alle parole Capo e Town, eccetera. Inoltre la conoscenza e l’uso di alcune mnemotecniche possono aiutare la persona in difficoltà.&nbsp;TRUCCHI MNEMONICI&nbsp;I trucchi mnemonici (mnemotecniche) fanno parte della cosiddetta “arte della memoria” che ha affascinato grandi menti in tutte le epoche.&nbsp;I trucchi mnemonici possono essere distinti in mnemotecniche basate su una regola e mnemotecniche ad hoc. Una mnemotecnica basata su una regola può essere usata per affrontare situazioni diverse e anche aggiustata per affrontare apprendimenti complessi e significativi. Per esempio, la mnemotecnica dei loci, la più famosa di tutti i tempi, fa associare le informazioni a luoghi ordinati lungo un percorso noto. Ma non penso che tutti gli insegnanti possano spiegare ai loro alunni questa mnemotecnica, perché piuttosto complessa non solo nel principio, ma anche nell’uso. Più semplice è forse la mnemotecnica della storia in cui i bambini sono invitati a formarsi una storia che includa ordinatamente suggerimenti utili per risalire agli elementi da memorizzare.&nbsp;Le mnemotecniche ad hoc sono invece nate per affrontare specifici problemi. Per esempio, un problema comune a tutte le età è quello di memorizzare i numeri, come le date, le formule, i numeri di vie, di telefono, eccetera. Qui il ricordo deve essere perfetto, non certo “a senso”. Basta sbagliare una cifra o invertire l’ordine delle cifre per fallire. In questo caso la mnemotecnica basata sul metodo fonetico può salvarci. La mnemotecnica richiede preliminarmente di imparare ad associare ogni cifra a una consonante e quindi di creare parole che includano le consonanti corrispondenti ai numeri. Attraverso questa e altre mnemotecniche lo studente può acquisire in modo sicuro e divertente nuove informazioni e scoprire come funziona la nostra memoria&nbsp;

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