Virtù dell’errore

Le tecnologie peggiorano l’apprendimento? Che cosa dice veramente il rapporto OCSE

Bambini e sessualità, un avvicinamento troppo precoce?

Impariamo a rilassarci

Tutti insieme nel gruppo classe

Alleniamo la concentrazione

Comincia la nuova annata della nostra rivista in un momento delicato per le scuole di tutto il mondo: non sappiamo in che condizioni potremo partire e proseguire e in che misura dovremo soffrire delle conseguenze di un’attività scolastica per un lungo tempo portata avanti a singhiozzo. Psicologia e scuola sarà comunque presente per riflessioni e proposte che tengano conto dell’analisi e della ricerca psicologica relativa non solo ai processi di apprendimento, ma anche ai risvolti emotivi e motivazionali che, nel contesto scolastico degli ultimi anni, hanno assunto maggiore rilevanza.Ogni numero della rivista intende esaminare una gamma articolata e differenziata di aspetti psicologici implicati nella vita scolastica, ma anche porre l’accento su qualche aspetto che possa essere oggetto di attenzione mirata. Per questo numero abbiamo tratto spunto dalla lettera di un’insegnante che esprimeva perplessità sul riferimento alle mappe concettuali, rendendo esplicito un malumore che avvertiamo spesso fra gli insegnanti quando si sentono citare tali mappe.Varie le ragioni di questo disagio. In particolare, da un lato l’idea un po’ magica che un semplice uso di mappe risolva tutti i problemi di studio e, dall’altro, l’uso di mappe complete da parte di studenti con DSA come veri e propri riassuntini sufficienti per affrontare una verifica anche senza avere studiato. Per sgombrare malintesi e malumori diffusi era necessario affrontare da più punti di vista l’argomento e abbiamo approfittato del fatto che due colleghe dell’Ateneo padovano, coinvolte nella gestione del corso di perfezionamento per Tutor dell’apprendimento, Chiara Meneghetti e Claudia Zamperlin, avevano affrontato in modo chiaro e organico l’argomento.Esse hanno scritto per la rivista una serie di articoli, il primo dei quali compare proprio in questo numero. A Claudia Zamperlin abbiamo inoltre chiesto di rispondere alla lettera che ha stimolato questa focalizzazione. Credo che dall’articolo e dalla risposta troveremo spunti utili per una riflessione approfondita sull’argomento, funzionale a una consapevole progettazione didattica in questo delicato inizio di anno scolastico.

Per un buon inizio

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