Tempo di progettare e accogliere

Per crescere ci vuole stupore

Progettare per tutte e per tutti

La Gioia di ricominciare

Ciao, finalmente!

Eccoci, ci ritroviamo!

Dal punto di vista dei bambini e delle bambine, le prassi educative quotidiane offrono molteplici opportunit&agrave; per cogliere e intuire sfumature interessanti come approccio all&rsquo;esperienza: &ldquo;L&rsquo;azione permette al bambino di affermarsi come Soggetto, di affermare la propria efficacia, la riuscita di s&eacute;, la fiducia in s&eacute; ed il piacere di essere s&eacute; stesso, verso l&rsquo;autonomia affettiva [&hellip;] ben compensata dal piacere dell&rsquo;azione&rdquo; (Aucouturier, 2018).

Osservo, agisco, modifico, sperimento, scopro: azioni della pratica quotidiana che si intrecciano nel susseguirsi delle routine della giornata; autonomie e competenze che si implementano e raggiungono.

Un &ldquo;fare&rdquo;, che unito all&rsquo;Essere (unico e irripetibile) si palesa davanti agli sguardi attenti e solerti di educatori e insegnanti pronti a raccogliere, rilanciare e sostenere gli apprendimenti.

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&Egrave; auspicabile che nel gruppo di lavoro si possa dare ampio spazio al pensare all&rsquo;agire educativo, non solo nell&rsquo;accezione proattiva del fare didattico, piuttosto come rilettura condivisa dei significati (impliciti ed espliciti) e dei bisogni educativi di ciascun bambino e bambina nella relazione educativa, come espressione di un sistema complesso (Bateson, 1977) all&rsquo;interno dei processi di apprendimento.

Infatti, &egrave; noto che la sola &ldquo;esposizione&rdquo; non sia sufficiente, ma sia importante la predisposizione di contesti, di ambienti e di materiali che possano essere al tempo stesso sfida ottimale per tutti e ciascuno, orientando e arricchendo gli interessi e i vissuti di bambine e bambini, oltre a rendere concretamente visibili il percorso compiuto e le conquiste fatte.

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CONTESTI, AMBIENTI E MATERIALI

Provando a considerare la pluralit&agrave; dei punti di vista che mettiamo in campo, si potrebbe utilizzare il concetto di &ldquo;dialogo filosofico&rdquo; come metafora che maggiormente si avvicina alla dimensione rappresentativa della condizione propria della progettazione: dubitare, osservare, stare aperti e disponibili all&rsquo;incontro con l&rsquo;altro, orientarsi in un territorio da scoprire, assumere che sia importante anche l&rsquo;errore come occasione di apprendimento, seguire tracce di possibilit&agrave;, del &ldquo;non sapere&rdquo;, condividendo e mettendosi in ricerca di significati.

In altri termini, il gruppo di lavoro, in relazione al gruppo educativo e al singolo, si pone nella disponibilit&agrave; di sperimentare e di immaginare traiettorie possibili di un percorso del quale non si sa effettivamente come si potr&agrave; realizzare. Concretizziamo cos&igrave; una sperimentazione cooperativa tra adulti e bambini, favorendo il senso di scoperta e acquisendo nuovi significati generativi di apprendimenti.

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FARE ED ESSERE

PROGETTAZIONE MODULABILE E RIVEDIBILE

SPERIMENTARE E IMMAGINARE

&ldquo;L&rsquo;apprendimento si fonda sulla naturale curiosit&agrave; dei bambini nei confronti dell&rsquo;ambiente circostante, da scoprire e da conoscere nelle sue tipicit&agrave; e variazioni, regolarit&agrave; e cambiamenti.&rdquo; (Linee pedagogiche per il sistema integrato 0-6).

Occorre sensibilizzare e promuovere sguardi e prassi educative che sostengano sperimentazioni e vissuti attivi, favorendo un rapporto positivo e arricchente con l&rsquo;ambiente naturale. Spazi e materiali curati, interessanti e accattivanti tanto da poter trascendere la funzionalit&agrave; dell&rsquo;oggetto in s&eacute; e scoprirne nuove possibilit&agrave; di utilizzo. Scoprire la sostenibilit&agrave; e la bellezza della natura e dell&rsquo;ordinario ancora capace d&rsquo;incantare e di nutrire, affrontando concetti emotivi e cognitivi importanti per la crescita e per la vita stessa.

Una ricerca di traiettorie e rilanci anche nelle progettazioni, come occasioni di apprendimento non solo per i pi&ugrave; piccoli, ma anche per gli adulti, recuperando la semplicit&agrave; del contatto poetico, corporeo ed emotivo oltre che sensoriale con la realt&agrave; anche nei contesti educativi.

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SPERIMENTAZIONI E VISSUTI ATTIVI

&Egrave; in questi mesi di avvio dell&rsquo;anno educativo che si intrecciano le prime trame di relazione tra bambini, famiglia e servizio educativo, all&rsquo;interno delle quali si creano i presupposti per approcciare una progettualit&agrave; significativa e adeguata.

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	<li>Aucouturier, B. (2018). Agire, giocare, pensare. Milano: Raffaello Cortina.</li>
	<li>Bateson, G. (1977). Verso un&rsquo;ecologia della mente. Milano: Adelphi.</li>
</ul>

Il tempo della progettazione pu&ograve; rappresentare l&rsquo;opportunit&agrave; per lasciare gli ormeggi del &ldquo;gi&agrave; noto&quot; esercitandosi a &ldquo;non sapere&rdquo; e a meravigliarsi

Un prezioso riferimento per la specifica realt&agrave; della scuola dell&rsquo;infanzia &egrave; rappresentato dalle Indicazioni Nazionali, come opportunit&agrave; pedagogica e progettuale per attraversare processi di apprendimento.

I campi di esperienza, infatti, rilanciano traiettorie possibili e itinerari in sintonia con i bisogni evolutivi di bambine e bambini, attraverso situazioni, immagini, linguaggi, oggetti riferiti ai sistemi simbolici, capaci di stimolare e accompagnare gli apprendimenti (Indicazioni Nazionali).

&Egrave; auspicabile una progettazione modulabile, rivedibile in itinere, a &ldquo;maglie larghe&rdquo; tale da evidenziarne il processo pi&ugrave; che l&rsquo;esito, come opportunit&agrave; di meta-riflessione all&rsquo;interno dei collegi docenti e dei gruppi di lavoro.

Questo implica la capacit&agrave; da parte degli adulti di rinegoziare cornici di senso, significati, oltre a essere flessibili, seguendo e favorendo il potenziale di crescita di ciascun bambino e bambina.

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Progettare in itinere

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