Educazione sessuale in classe: chiediamo aiuto ai libri!

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Impariamo a rilassarci

Tutti insieme nel gruppo classe

Alleniamo la concentrazione

Nel panorama delle nostre classi sono potenzialmente presenti parole in tante lingue diverse. Far emergere il patrimonio linguistico dei bambini e delle loro famiglie è importante per diversi motivi: in primo luogo è un messaggio inclusivo, per riconoscere e dare valore alle lingue materne degli alunni con background migratorio. Osservare il plurilinguismo è però un&rsquo;azione significativa anche per far crescere in tutti gli alunni la consapevolezza di un mondo che va oltre i confini del proprio linguaggio nativo: sapere quindi che esistono vari e differenti modi per dire le stesse cose, che le parole non sono etichette &ldquo;naturali&rdquo; sugli oggetti e sulle idee. È perciò un passo sulla strada della competenza comunicativa che nel mondo contemporaneo è necessariamente una competenza interculturale. Ecco una attività da realizzare in classe insieme ai bambini e alle bambine.

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2. Nuvole di parole

Le attivit&agrave; proposte possono essere svolte nella fase di conoscenza e accoglienza di inizio anno, oppure in preparazione di giornate speciali (per esempio: il quarto gioved&igrave; di settembre, Giornata del dialogo interculturale, o il 21 febbraio, Giornata della lingua madre). Se abbiamo alunni parlanti nativi di altre lingue chiediamo loro di assumere il ruolo di consulenti. Ricordiamoci per&ograve; che spesso i bambini scolarizzati in Italia possiedono solo la forma orale della lingua.

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	<li style="text-align: justify;">
	Proponiamo una metafora visiva che rappresenti la variet&agrave; e la ricchezza delle lingue in classe. Possiamo rappresentare la classe come un grande prato. Ogni bambino disegner&agrave; un fiore sui cui petali scrivere una parola &ndash; per esempio un saluto &ndash; nelle lingue e dialetti che conosce. Suggerimenti per altre metafore visive: il mare o la montagna delle lingue; il sacco, la valigia o lo zaino delle lingue; la finestra, la casa, la torre delle lingue&hellip;
	</li>
	<li style="text-align: justify;">
	Accostiamo parole in lingue diverse. Possiamo svolgere questa attivit&agrave; con carta e penna, ma anche utilizzando programmi come WordArt che consentono la creazione di nuvole di parole.
	</li>
	<li style="text-align: justify;">
	Onomatopee. In italiano le parole che rappresentano suoni e rumori spesso hanno un&rsquo;impronta onomatopeica (per esempio: rimbombare, soffiare, zittire...). E in altre lingue?
	</li>
</ul>

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&nbsp;Su un grande cartellone dipingiamo il prato. Chiediamo ad ogni bambino di disegnare un grande fiore. Al centro del fiore ognuno scriver&agrave; il suo nome, mentre sui petali si scriveranno le formule di saluto nelle lingue conosciute&nbsp;o con le quali si &egrave; entrati in contatto. Collochiamo i fiori sul prato rendendo cos&igrave; visibile la variet&agrave; e la ricchezza delle lingue presenti in classe.

Obiettivi/finalit&agrave;/metodologia

Dopo aver mostrato come funziona WordArt, dividiamo la classe in gruppi e chiediamo ad ogni gruppo di scegliere una parola: per esempio, il nome di un animale. Definiamo in quali lingue vogliamo cercarne la traduzione, privilegiando tra le possibili quelle emerse nel panorama linguistico della classe e per le quali abbiamo dei parlanti nativi tra gli alunni. Se ci sono incertezze chiediamo di controllare la traduzione con Google translator. Usiamo poi il programma WordArt per creare una nuvola di parole: facciamo scrivere la parola e le sue traduzioni. 
Nel caso di sistemi di scrittura non latini scriviamo la translitterazione. 
Cerchiamo la forma grafica più adatta alla parola, giochiamo con le possibili combinazioni consentite dal programma (colore, carattere, trasparenza, direzione e densità delle parole). Condividiamo poi i risultati di tutti i gruppi.

1. Il prato delle lingue

Scriviamo alla lavagna, uno alla volta, alcuni nomi e verbi italiani che riguardano il suono e la voce (per esempio: tuono, squittio, ronzio, sibilo, sbuffare, mormorare, fischiare, sussurrare, gorgogliare, zampillare...). Man mano che li scriviamo accertiamoci che tutti ne conoscano il significato e chiediamo di ripeterli stando attenti a che cosa ci succede con la bocca e con il fiato: facciamo così scoprire come siano parole onomatopeiche, dove i suoni emessi hanno una correlazione con l&rsquo;azione fisica. Lo sono anche nelle altre lingue conosciute in classe? Troviamo le somiglianze: anche lingue molto distanti spesso in questo genere di parole hanno gruppi di suoni simili o con un&rsquo;impronta onomatopeica.

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Parole in tante lingue

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