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In “Leggere il testo di un problema” (La Vita Scolastica n. 32/2023) abbiamo messo in evidenza come la lettura del testo di un problema di matematica da parte di bambine e bambini di scuola primaria sia spesso una lettura “a canguro”, ossia “a salti”, incentrata sulla ricerca di elementi che possono indirizzarli nella scelta della procedura risolutiva, contrapposta a una lettura intensiva del testo che porterebbe invece a una vera comprensione della situazione proposta dal problema.
 
La lettura a "salti"
La lettura “a canguro” è influenzata da diversi fattori, tra i quali la convinzione, tipica di molti allievi di scuola primaria, che un problema di matematica sia “un insieme di dati numerici da mettere insieme con un’operazione”. Questa convinzione è anche influenzata da una diffusa prassi didattica incentrata quasi esclusivamente sul proporre problemi aritmetici, invece che problemi vari riguardanti diversi ambiti della matematica (geometria, logica ecc.) e dall’abitudine di far ricopiare l’elenco dei dati numerici del problema, come se fossero gli unici elementi importanti per la sua risoluzione.
Questi sono alcuni dei possibili motivi che concorrono a focalizzare l’attenzione di bambine e bambini quasi esclusivamente sui dati numerici, piuttosto che sull’intero testo considerandolo come un tutt’uno.
Ma è davvero funzionale alla risoluzione indirizzare l’attenzione prevalentemente sui numeri dei problemi di matematica?
 


L'inganno dei numeri nei problemi

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