Scuola dell'infanzia di aprile: La didattica del fare

Scuola dell'infanzia di febbraio: L'importanza dei laboratori

La “scatola azzurra” va alla scuola primaria

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Il dettato ortografico

Lʼaffermarsi di una cultura e di una prassi inclusiva di qualità, in grado di rispettare e valorizzare le differenze di ognuno, deve fondarsi su azioni indirizzate su due versanti:


 
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 da un lato la predisposizione di co

Lʼaffermarsi di una cultura e di una prassi inclusiva di qualità, in grado di rispettare e valorizzare le differenze di ognuno, deve fondarsi su azioni indirizzate su due versanti:
1. da un lato la predisposizione di contesti educativi in grado di accogliere tutti, ognuno con le proprie differenze;
2. dall’altro un affinamento delle procedure didattiche, per promuovere il ruolo attivo di ogni allieva e di ogni allievo, facilitando la partecipazione di tutti, oltre a stimolare rapporti interattivi e di supporto reciproco.
Bisogna uscire, in concreto, da un’idea di scuola poco disponibile a modificarsi per accogliere tutti: l’azione sul contesto, con la riduzione delle barriere e la predisposizione di facilitatori, può risultare strategica per migliorare la qualità della vita scolastica.
 
Lo sguardo al contesto previsto nel PEI
Già all’interno dei PEI sono previsti una valutazione del contesto e specifici interventi per rimuovere, o almeno attenuare, le barriere che potrebbero ostacolare gli allievi nei processi di apprendimento e l’introduzione di agenti di facilitazione per consentire un avvicinamento reciproco fra la persona e il suo contesto di riferimento.
Quando si parla di mettere lo sguardo al contesto e di adattarlo per meglio rispondere alle esigenze di ognuno, non ci si riferisce solo a quello fisico e architettonico, ma anche agli aspetti relazionali e didattici.
La figura 1 riassume questa visione: sono infatti individuati una serie di elementi che possono assumere la valenza di barriere e/o di facilitatori in modo che un singolo elemento possa rivestire funzioni diverse per lo stesso allievo in relazione alle situazioni che vive.


FAQ 11. Quale differenza c'è tra PEI e PDP? Al bambino con DSA serve un PEI o un PDP? (ed. PLUS)

FAQ 15. La famiglia può chiedere di tenere nascosto il disturbo e applicare solo forme di tutela che non siano visibili o riconoscibili come tali dai compagni? (ed. PLUS)

FAQ 18. Si possono somministrare prove di valutazione diverse da quelle dei compagni (facilitate, semplificate, abbreviate...) nelle normali prove di verifica durante l'anno e nelle prove INVALSI? (ed. PLUS)

L’importanza del contesto nei processi di inclusione

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