Difficoltà nella scrittura, nella gestione dello spazio e del corpo

Come evitare comportamenti provocatori in classe

Chiarimenti sui DSA

pedagogicamente

Muoviamo i primi passi

Il dettato ortografico

Calcolatrice e altre strategie

GATTO e TOPI

Ecco un esempio di esperienza, variazione dello storico Lupo e pecore, che coinvolge la gamma eccitazione-rilassamento ed è in particolare adatta ai bambini iperattivi, che nella percezione sensomotoria ed emozionale dei propri limiti hanno un punto debole. Che cosa servePredisponiamo uno spazio grande e sgombro da ostacoli, al cui interno i bambini possano correre in sicurezza. Prepariamo insieme a loro due ampie tane ai lati opposti della stanza. Le possiamo semplicemente delimitare con coperte o corde, o abbinare a un atelier di costruzione con cartoni: una sarà per il gatto, l’altra per il gruppo dei topini.Possiamo utilizzare una matita rosa per il trucco per disegnare un nasino sul viso dei topini e una nera per i baffi per il gatto: nel corso del gioco, quando i topini diventeranno gatti, il nasino dei topini potrà rapidamente essere ridipinto di nero e i baffi aggiunti. Come si faScegliamo un bambino che impersona il gatto che dorme in giardino, acciambellato su un comodo cuscino, ma non riesce a riposare a lungo.

IL RUOLO DELL’INSEGNANTE

LE ESPERIENZE DA PROPORRE

I LIMITI E IL CONTENIMENTO

In questa fase l’esplorazione dell’ambiente e delle relazioni che lo compongono si amplia ulteriormente, in parallelo con lo sviluppo di una consapevolezza di sé più raffinata. In questo periodo avviene anche la scoperta de

In questa fase l’esplorazione dell’ambiente e delle relazioni che lo compongono si amplia ulteriormente, in parallelo con lo sviluppo di una consapevolezza di sé più raffinata. In questo periodo avviene anche la scoperta dei limiti:sia personali, relativi alla presa di coscienza delle proprie capacità e caratteristiche specifiche;che sociali, anche le relazioni hanno dei limiti, sono mediate da regole e non tutto è possibile.Si tratta di due facce positive della stessa medaglia, da non intendersi come limitazione di libertà, ma come un orizzonte variabile di azione.Mentre i limiti personali sono diversi per tutti e si modificano ampliandosi nel tempo, quelli sociali sono gli stessi per il gruppo e variano solo in relazione ai contesti e alle attività.Il bambino con disabilità o in difficoltà ha lo stesso bisogno di chiarezza dei limiti: il fatto di averne di specifici, diversi dalla maggioranza, (come nel caso dei disabili motori) non esime dalla loro consapevolezza; i limiti sono in questo senso contenitore di espansione del sé, base sicura del suo sviluppo.Per tutti l’introiezione dei limiti è correlata allo sviluppo di un’immagine realistica di sé, alla tolleranza della frustrazione, allo sviluppo delle competenze sociali, alla condivisione e al rispetto delle differenze.

Da privilegiare in questa fase sono esperienze come:<ul><li>giochi di confronto, affermazione e forza (per esempio tiro alla fune, lotta tra cuccioli, battere la creta, strumenti a percussione), anche nei momenti non di attività (per esempio mele da mordere durante i pasti), tesi alla scoperta e ampliamento dei propri limiti personali;</li><li>giochi di contenimento e rassicurazione (per esempio l’uso di tane morbide accoglienti);</li><li>giochi che favoriscono il passaggio dai momenti di eccitazione a quelli di rilassamento (per esempio tutte le varianti di acchiappino).</li></ul>

Dopo le vacanze natalizie il gruppo attraversa una breve fase di ri-ambientamento a cui segue una più decisa evoluzione delle relazioni: la naturale espansione richiede una chiarezza dei limiti come contenitori di relazioni e giochi più complessi.

In questa fase l’esplorazione dell’ambiente e delle relazioni che lo compongono si amplia ulteriormente, in parallelo con lo sviluppo di una consapevolezza di sé più raffinata. In questo periodo avviene anche la scoperta dei limiti:<ul><li>sia personali, relativi alla presa di coscienza delle proprie capacità e caratteristiche specifiche;</li><li>che sociali, anche le relazioni hanno dei limiti, sono mediate da regole e non tutto è possibile.</li></ul>Si tratta di due facce positive della stessa medaglia, da non intendersi come limitazione di libertà, ma come un orizzonte variabile di azione.Mentre i limiti personali sono diversi per tutti e si modificano ampliandosi nel tempo, quelli sociali sono gli stessi per il gruppo e variano solo in relazione ai contesti e alle attività.Il bambino con disabilità o in difficoltà ha lo stesso bisogno di chiarezza dei limiti: il fatto di averne di specifici, diversi dalla maggioranza, (come nel caso dei disabili motori) non esime dalla loro consapevolezza; i limiti sono in questo senso contenitore di espansione del sé, base sicura del suo sviluppo.Per tutti l’introiezione dei limiti è correlata allo sviluppo di un’immagine realistica di sé, alla tolleranza della frustrazione, allo sviluppo delle competenze sociali, alla condivisione e al rispetto delle differenze.

Dopo le vacanze natalizie il gruppo attraversa una breve fase di ri-ambientamento a cui segue una più decisa evoluzione delle relazioni: la naturale espansione richiede una chiarezza dei limiti come contenitori di relazioni e giochi più complessi.

<ul><li><a data-cke-saved-href="https://www.giuntiscuola.it/articoli/le-relazioni-nel-gruppo" target="_blank" href="https://www.giuntiscuola.it/articoli/le-relazioni-nel-gruppo">Bianchi, A., Genta, E. (2021). Le relazioni nel gruppo</a>. In Scuola dell’infanzia n. 5. Firenze, Giunti Scuola.</li><li>Bianchi, A., Genta, E. (2020).&nbsp;<a data-cke-saved-href="https://www.scuolastore.it/it/book/gatto-nando-la-psicomotricit%C3%A0-nella-scuola-dellinfanzia" target="_blank" href="https://www.scuolastore.it/it/book/gatto-nando-la-psicomotricit%C3%A0-nella-scuola-dellinfanzia">Gatto Nando. La psicomotricità nella scuola dell’infanzia</a>. Firenze: Giunti EDU.</li></ul>

Al ruolo di guida dell’insegnante si aggiunge quello di “vigile”: non censore o controllore, ma facilitatore della naturale espansione e delle conquiste, come sostegno alle sperimentazioni.È un ruolo spesso attivo, come quando è chiamato a intervenire per far rispettare le regole, per sostenere chi si sente vittima o oggetto di scherno, oppure per contenere la frustrazione di chi non riesce (ancora) a portare avanti un proprio progetto.Un rischio tipico è quello di dare limiti sociali più “leggeri” ai bambini con disabilità o in difficoltà (in quanto già limitati), rendendoli di fatto ancor più diversi agli occhi del gruppo: regole condivise e stabili sono invece vettore di inclusione. L’insegnante in caso di necessità non deve sostituirsi al bambino in difficoltà, ma diversificare i percorsi in base alle caratteristiche e ai tempi di ognuno, evitando trattamenti privilegiati, assicurando per ognuno una collocazione nel gruppo adeguata alle caratteristiche personali.

Una numerosa famigliola di topini, che abita nel campo vicino, conosce le sue abitudini e mentre lui dorme, senza far rumore, con passettini leggeri, escono dalla loro tana per avvicinarsi alla scodella dei croccantini.Ma anche il gatto ha il sonno leggero e si sveglia al minimo fruscio, i topini sono però molto attenti, cercano di rubare un po’ di croccantini e sono pronti a scappare non appena il gatto si sveglia. Il gatto si diverte un sacco a rincorrerli e a cercare di acchiapparli.La regola è che via via che i topini vengono acchiappati (basta un semplice tocco) si trasformano a loro volta in gatti. Il numero dei topi è destinato così progressivamente a diminuire, mentre quello dei gatti ad aumentare.Modulando il tono e il ritmo della voce, più dolce nella prima parte e più concitata nella seconda, scandiamo le varie fasi del gioco.Ogni tanto, a un segnale convenuto, tutti si rifugiano nella tana per riposarsi: ai nuovi gatti viene rifatto il trucco velocemente, si riaddormentano e il gioco riprende per concludersi con l’esaurimento dei topini. Dopo l’attività condividiamo l’esperienza in circle time e rappresentiamola in modo pittorico e creativo.

Limiti, recinto di libertà

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