Un documentario tra matematica e cinema, teatro e storia

Un nido di merli e altri incontri: c’è vita sulla piattaforma

“Maestra, ho un buco nella pancia”

Saluto e mi presento

In classe: gli oggetti e le azioni a scuola

Parole per ritrovarsi

&nbsp;

<blockquote>
Quando si affrontano concetti matematici alcune parole possono creare fraintendimenti e ostacolare l&rsquo;apprendimento

&nbsp;
</blockquote>

La negazione di un&#39;identit&agrave;: i &quot;non poligoni&quot;

Sono diverse le parole entrate nelle prassi didattiche che non sono in realt&agrave; veri e propri termini specialisti. Un esempio &egrave; &ldquo;non poligoni&rdquo;, diventato un sostantivo assai diffuso nei materiali scolastici di scuola primaria, utilizzato spesso come sinonimo della pi&ugrave; appropriata espressione &ldquo;figure del piano&rdquo;. In effetti tra le figure del piano, un sottoinsieme molto interessante &egrave; dato dai poligoni: parti di piano delimitate da spezzate chiuse semplici. Tutte le figure del piano che non sono poligoni, sono da considerarsi appunto figure del piano, non occorre dunque assegnare un nuovo nome a questo insieme, addirittura basato sull&rsquo;assenza di identit&agrave; (come mostra la composizione della locuzione &ldquo;non poligono&rdquo;, che inizia con non). In effetti all&rsquo;insieme dei &ldquo;non poligoni&rdquo;, se si cercasse attinenza con il nome che esprime solo la negazione di un tipo di figura, i poligoni, potrebbero farne parte, ad esempio, tutte le infinite figure dello spazio (per un approfondimento si veda Sbaragli e Demartini, 2021).

&nbsp;

Un&#39;unica propriet&agrave;: l&#39;associativa

Un altro esempio di espressione linguistica entrata nel mondo della scuola quando si parla di matematica &egrave; la propriet&agrave; dissociativa. Questa propriet&agrave; sembra derivare dalla tendenza ad ancorarsi ai significati noti della lingua comune e a estenderli ad ambiti specialistici.

In matematica esiste infatti solo la &ldquo;propriet&agrave; associativa&rdquo;, che, se interpretata secondo il lessico comune, sembra che associ i termini leggendo l&rsquo;uguaglianza da una parte, e che, al contrario, li dissoci leggendola dall&rsquo;altra parte. Per questo c&rsquo;&egrave; chi ipotizza, sbagliando, che esista non una propriet&agrave;, ma ben due (caratterizzate da due aggettivi diversi): &ldquo;associativa&rdquo; e &ldquo;dissociativa&rdquo;, mentre in realt&agrave; la propriet&agrave; in matematica &egrave; unica. Da ci&ograve; si deduce che la ricerca di assonanze tra lingua comune e significato nel contesto matematico, molto spesso pu&ograve; creare pi&ugrave; ostacolo che aiuto alla comprensione (Martini e Sbaragli, 2005).

&nbsp;

Evitare l&#39;appesantimento informativo

&Egrave; molto diffuso in Italia l&rsquo;uso dei seguenti tre aggettivi per descrivere particolari tipi di frazioni: &ldquo;proprie&rdquo;, &ldquo;improprie&rdquo; e &ldquo;apparenti&rdquo; (rispettivamente quelle comprese tra 0 e 1, quelle maggiori di 1 &ndash; numeri naturali esclusi &ndash; e quelle che coincidono con numeri naturali). Anche questi termini esistono solo nei libri di testo scolastici per la scuola primaria, e in alcuni casi per la scuola secondaria di primo grado, ma poi abbandonati nei livelli scolastici successivi. Distinzione che potrebbe essere omessa a favore di una didattica centrata sui concetti e non sull&rsquo;appesantimento informativo dato dalla presenza di eccessive categorizzazioni, a cui conseguono termini non prettamente disciplinari.

Il problema della terminologia sovrabbondante &egrave; ricorrente, non solo per la matematica, e rappresenta un campo importante di riflessione e analisi per la didattica. 
&nbsp;

SEGUI IL PROGETTO gIUNTI SCUOLA <a href="https://www.giuntiscuola.it/progetto-problemi-al-centro" target="_blank">Problemi AL CENTRO</a>

Nell&rsquo;<a href="https://www.giuntiscuola.it/articoli/limportanza-del-lessico-nei-problemi" target="_blank">ARTICOLO L&rsquo;importanza del lessico nei problemi</a> (La Vita Scolastica n. 36/2024) si &egrave; parlato delle parole presenti nei testi di matematica, in particolare nei testi dei problemi, alcune rientranti nella lingua comune, altre nel lessico specialistico della matematica.

Una precisazione pi&ugrave; fine a proposito del lessico specialistico utilizzato in ambito matematico mette in evidenza come non esistano solo i veri e propri &ldquo;termini&rdquo; (come cateto e ipotenusa), dotati di un solo significato, e utilizzati esclusivamente quando si parla di matematica, ma vi &egrave; anche una grande quantit&agrave; di &ldquo;parole/termini&rdquo;, cio&egrave; di vocaboli specialistici che, per&ograve;, sono anche parte del lessico comune (come contorno, angolo, punto e moltissime altre), ossia parole polisemiche estremamente ricorrenti avendo diversi significati d&rsquo;uso. Alcune di queste parole rientrano a pieno titolo nel mondo della matematica, mentre altre sono entrate con forza nella didattica ma non fanno parte dei termini specialistici della disciplina. Queste ultime parole creano spesso un appesantimento informativo per le allieve e gli allievi, o a volte addirittura ostacoli all&rsquo;apprendimento, non giustificato n&eacute; da una reale necessit&agrave; disciplinare n&eacute; da una funzionalit&agrave; didattica (Demartini e Sbaragli, 2019). Sono dunque parole che &egrave; meglio evitare quando si affrontano concetti matematici per non creare fraintendimenti e per questo chiamate un po&rsquo; per gioco con le allieve e gli allievi, parole &ldquo;tab&ugrave;&rdquo; in ambito matematico. Ne presentiamo di seguito alcune, assai comuni.

&nbsp;

<ul>
	<li style="text-align: justify;">Demartini, S., Sbaragli, S. (2019). Le parole che &ldquo;ingannano&rdquo;. La componente lessicale nell&rsquo;insegnamento e nell&rsquo;apprendimento della matematica. In B. Di Paola (A cura di). Pratiche d&rsquo;aula e ricerca didattica: nuove e vecchie sfide di insegnamento/apprendimento matematico per una scuola competente e inclusiva (pp. 19-25). &ldquo;Quaderni di Ricerca in Didattica&rdquo;, n. 2 Supplemento speciale n. 5, 2019. G.R.I.M.</li>
	<li style="text-align: justify;">Martini, B., Sbaragli, S. (2005). Insegnare e apprendere la matematica. Napoli: Tecnodid Editrice.</li>
	<li style="text-align: justify;">Sbaragli, S., Demartini, S. (a cura di) (2021). Italmatica. Lingua e strutture dei testi scolastici di matematica. Bari: Edizioni Dedalo.</li>
</ul>

Le parole “tabù”

Dove trovi questo contenuto