Bambini nella galleria d'arte: guardare è un atto creativo

"Ho vinto"! Manteniamo l'originale desiderio di farcela

Laboratorio di mollette "animate"

Esperienze al nido

Pasticciare con le idee

Comunicare con la musica

Giochi e... desideri

UNO SPAZIO AD ARTE
 


 “Chiediamo ai bambini un lavoro creativo, artistico, ma raramente creiamo atmosfere e ambienti che possono incoraggiarlo” (Arnheim). O

UNO SPAZIO AD ARTE “Chiediamo ai bambini un lavoro creativo, artistico, ma raramente creiamo atmosfere e ambienti che possono incoraggiarlo” (Arnheim). Occorre quindi predisporre contesti educativi non banali che stimolano l’immaginazione e la creatività e offrono motivazione al fare e al conoscere. I bambini hanno bisogno di spazi che sollecitino curiosità, sensibilità, emozioni, percezioni; contesti di qualità che favoriscano l’immaginazione e la creatività; oggetti e materiali ricchi di potenzialità, sorprendenti perché offrono stimoli sensoriali molteplici, evocativi, cioè in grado di suscitare narrazioni e scenari di gioco, belli per le qualità materiche e per le suggestioni estetiche che possono suscitare. Partendo da queste convinzioni, gli spazi di alcuni nidi dell’empolese sono stati ripensati partendo dalle pareti degli ambienti condivisi: ingresso, corridoi, spazi sonno e pranzo. Le educatrici hanno iniziato questo percorso di avvicinamento all’arte ricercando immagini d’arte belle e significative da esporre nelle diverse stanze.

Avvicinare i bambini all’arte non significa soltanto farli entrare in contatto con i linguaggi e le poetiche degli artisti, ma anche suggerire loro processi immaginativi, idee, simboli, metafore, tratte dall’universo artistico, utili a comprendere e rielaborare la realtà. I bambini sono grandi ricercatori e sperimentatori, è quindi importante offrire loro situazioni di gioco e di scoperta adeguati e non banali per accompagnarli nei loro personali percorsi di esplorazione e di conoscenza.

Avvicinare i bambini all’arte non significa soltanto farli entrare in contatto con i linguaggi e le poetiche degli artisti, ma anche suggerire loro processi immaginativi, idee, simboli, metafore, tratte dall’universo artistico, utili a comprendere e rielaborare la realtà. I bambini sono grandi ricercatori e sperimentatori, è quindi importante offrire loro situazioni di gioco e di scoperta adeguati e non banali per accompagnarli nei loro personali percorsi di esplorazione e di conoscenza.

A PICCOLI PASSI VERSO L’ARTEI bambini hanno bisogno di lavorare a lungo con materiali diversi: materiali interessanti e stimolanti, scelti con cura, capaci di promuovere sensorialità, emozioni e pensieri differenti. Le parole di Gianni Rodari esprimono con&nbsp;efficacia questo concetto; “gli oggetti offrono un supporto più solido delle parole, si possono maneggiare, accostare, confrontare, ricavandone molteplici significati”. L’incontro con i linguaggi espressivi presenti nell’arte moderna e contemporanea può offrire importanti occasioni di crescita per i bambini, ma anche per gli adulti. Per questa esperienza nella sezione dei bambini più grandi del nido è stata scelta un’opera di Vasilij Kandinskij, Alcuni cerchi, per favorire ricerche cromatiche personali e l’espressione delle emozioni. Nella stanza del sonno, appositamente preparata e oscurata, sono stati allestiti dei paesaggi cromatici appendendo grandi fogli di plastiche trasparenti di diversi colori, in accordo con l’opera dell’artista. Per consentire ai bambini di immergersi in questa atmosfera colorata sono state messe a loro disposizione delle piccole pile. Le educatrici hanno osservato che durante il gioco i bambini esprimevano le proprie percezioni ed emozioni con parole e gestualità in relazione alle differenti offerte cromatiche.

A PARTIRE DAL PUNTO Per questa proposta è stato utilizzato un altro lavoro di Vasilij Kandinskij, Studio sul colore: quadrati con cerchi concentrici, per sostenere la ricerca segnica tipica dei bambini di questa età. Per iniziare a far familiarizzare i bambini con questa opera, l’immagine è stata messa in sezione alla loro altezza visiva in un angolo raccolto e molto frequentato. In un secondo tempo sono stati osservati i diversi colori presenti nel quadro per individuare il colore preferito dai bambini e preparare mischiando acqua e colori a tempera la tonalità giusta e con questo colorare delle tessere di cartoncino. Tutto ciò ha consentito ai bambini di esprimersi rispetto alle loro preferenze e di stabilire delle connessioni tra colore, oggetti e situazioni a loro vicine.

È stata predisposta una bancarella con una varietà di oggetti di materiali e colori diversi, ma tutti di forma circolare, ed è stato proposto il gioco del pittore amico invitando i bambini a sovrapporre forme e colori.

Nella stanza del sonno è stata proiettata l’immagine d’arte e sono stati raccolti i commenti dei bambini: “il punto è una linea che si chiama punto” (Vasco).

UNO SPAZIO AD ARTE “Chiediamo ai bambini un lavoro creativo, artistico, ma raramente creiamo atmosfere e ambienti che possono incoraggiarlo” (Arnheim). Occorre quindi predisporre contesti educativi non banali che stimolano l’immaginazione e la creatività e offrono motivazione al fare e al conoscere. I bambini hanno bisogno di spazi che sollecitino curiosità, sensibilità, emozioni, percezioni; contesti di qualità che favoriscano l’immaginazione e la creatività; oggetti e materiali ricchi di potenzialità, sorprendenti perché offrono stimoli sensoriali molteplici, evocativi, cioè in grado di suscitare narrazioni e scenari di gioco, belli per le qualità materiche e per le suggestioni estetiche che possono suscitare. Partendo da queste convinzioni, gli spazi di alcuni nidi dell’empolese sono stati ripensati partendo dalle pareti degli ambienti condivisi: ingresso, corridoi, spazi sonno e pranzo. Le educatrici hanno iniziato questo percorso di avvicinamento all’arte ricercando immagini d’arte belle e significative da esporre nelle diverse stanze.

I bambini davanti al quadro hanno scelto il loro colore preferito, e con quello hanno colorato cartoncini di piccolo formato.

USCIRE DALLA ROUTINE Tali esperienze “a portata di mano” testimoniano che, oltre ad arricchire le nostre proposte in ambito educativo, l’incontro con l’arte sollecita la nostra capacità di essere curiosi e di trovare connessioni, offre spunti per affinare la nostra sensibilità. Ci piace concludere con le parole di Carlo Tamanini, responsabile dell’Area Educazione e Mediazione Culturale del MART: “l’arte ci invita a sperimentare, ad uscire dalla routine, a rendere la nostra mente produttiva. E a puntare sulla semplicità, individuando in modo semplice i nostri obiettivi educativi ed esistenziali, sufficientemente aperti per poter scoprire scenari inattesi e sufficientemente puntuali per poterli raggiungere proficuamente”.

Sulla superficie luminosa della lavagna i bambini hanno realizzato delle libere composizioni di punti, linee, forme.

<ul><li>Selezionare un’immagine esplicitando i motivi della scelta. </li><li>Scegliere dove collocarla e posizionarla ad altezza visiva dei bambini. </li><li>Raccogliere i loro commenti e le loro osservazioni spontanee. </li><li>Proiettare l’immagine su grande schermo e trascrivere le osservazioni. </li><li>Organizzare dei piccoli gruppi di lettura, mostrare l’immagine, sollecitare l’osservazione e trascrivere i commenti e le narrazioni. </li><li>Isolare i particolari riconosciuti. </li><li>Proporre l’invenzione e la costruzione di mini-storie individuali, anche mischiando immagini con disegni e pitture personali. </li><li>Tenere i pezzi (dettagli ritagliati) delle opere a disposizione dei bambini in un piccolo cesto nello spazio morbido.</li></ul>

“Il sole rosso… ma poi piove e la signora con l’ombrello”.

UN ARTISTA PER AMICO Nelle diverse sezioni è stato scelto di porre nell’angolo morbido un’unica grande immagine d’arte ad altezza visiva dei bambini. La scelta è stata dettata dagli interessi dei bambini, in questo caso l’opera di Mirò Figure e cane davanti al sole si è rivelata particolarmente adatta, sia per la forte presenza di colori vivaci e decisi, sia per le forme semplici ed essenziali che si prestano a diverse interpretazioni. Nei primi giorni le educatrici si sono limitate a osservare l’interesse dei bambini verso l’immagine e a raccogliere le loro parole e i commenti spontanei. Successivamente sono stati dedicati alcuni momenti di osservazione condivisa nel piccolo gruppo: ci sono state conversazioni guidate con domande mirate a favorire l’osservazione, la scoperta di particolari e relazioni, l’espressione di emozioni e sentimenti e la circolarità di idee e pensieri. Insieme ai bambini sono stati in seguito individuati alcuni dettagli su cui si era concentrata la loro attenzione, sono stati ritagliati e incollati su cartoni resistenti e plastificati. Questo smontaggio dell’immagine ha consentito loro di osservare e combinare i singoli elementi liberamente, dando origine a composizioni, relazioni e significati nuovi e diversi.

Il colore delle emozioni: scelto e preparato.

Nidi comunali della zona Empolese Valdelsa e nido dell’Università di Trento.

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