La civiltà egizia

Le fonti storiche

Alla Lim con i numeri egizi

Ricordi il primo giorno di scuola?

Ricostruiamo la storia di classe prima

Al museo: tracce delle civiltà passate

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Per saperne di pi&ugrave;

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Leggere storie&hellip; in classe e al museo

Il libro ha un posto di capitale importanza nell&rsquo;educazione di ciascun bambino/a: proporre un libro o un albo illustrato non significa tanto offrire una storia per educare, quanto mettere a disposizione uno strumento di esplorazione che sia al contempo fantastica, fisica e interiore.

Le storie agiscono nel profondo e influenzano il modo in cui i bambini e le bambine costruiscono nella loro mente l&rsquo;immagine del mondo attorno. Le storie sono, per cos&igrave; dire, il primo banco di prova per misurarsi con la realt&agrave;; offrono un punto di vista privilegiato &ndash; mediato dalla voce di chi legge &ndash; sulla realt&agrave;. Un binocolo ideale per mettere a fuoco il mondo.

Pertanto, leggere libri di divulgazione o albi o libri illustrati, prima o in associazione a un&rsquo;attivit&agrave; didattica, &egrave; importante nella misura in cui serve a stabilire i contorni, l&rsquo;ambito di una relazione entro cui si inscrive l&rsquo;esperienza di conoscenza che ne consegue. Le storie creano &ldquo;un tempo sospeso, una zona franca&rdquo; in cui &egrave; bello incontrarsi a tutte le et&agrave;. Sono strumenti di mediazione nella misura in cui permettono a chi ascolta di fidarsi e affidarsi a colui/colei che guida l&rsquo;attivit&agrave; didattica per tutto il tempo a disposizione.

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La rete offre tanti spunti per giocare e imparare con l&rsquo;Archeologia

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Idee e proposte operative

Il mondo digitale e internet forniscono strumenti e spunti utili per espandere le esperienze relative a una data epoca storica. Internet pu&ograve; aiutare ad approfondire gli argomenti presenti nel programma, a patto che si faccia riferimento a siti con contenuti verificati, come quelli di musei, aree archeologiche e blog gestiti da archeologi. Un esempio &egrave; il blog <a href="https://www.archeokids.it/" target="_blank">Archeokids</a>, che racconta l&rsquo;Archeologia ai bambini: uno spazio in italiano in cui trovare informazioni su siti, oggetti, personaggi del passato e approcci didattici creativi.

Allo stesso tempo, la rete fornisce agli insegnanti tantissimi materiali e altrettanti spunti utili su come utilizzarli per preparare lezioni e progetti. Parlando di video, podcast e audioguide, spesso le idee migliori vengono dagli stessi bambini, ed &egrave; sufficiente ascoltarli e guidarli nelle scelte per produrre un&rsquo;esperienza condivisa che rimanga nel tempo. Si tratta di lavori complessi in cui ogni componente della classe pu&ograve; avere un ruolo e in cui il gioco di squadra &egrave; necessario. L&rsquo;Archeologia funziona come contenuto &ndash; per raccontare bisogna conoscere &ndash; e come mezzo: i nostri parenti conoscono il sito archeologico che si trova nel nostro territorio? Intervistiamoli! L&rsquo;esperienza si conclude ma il ricordo rimane, e magari a distanza di anni si va a rivedere il video o ad ascoltare l&rsquo;audioguida.

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	<li style="text-align: justify;">Collana &ldquo;A piccoli passi&rdquo; (L&rsquo;Egitto e L&rsquo;Archeologia), Giunti</li>
	<li style="text-align: justify;">Scava con archeokids, Editoriale Scienza</li>
	<li style="text-align: justify;">Collana &ldquo;Che Storia!&rdquo;, Edizioni EL</li>
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Per approfondire, proponiamo attivit&agrave; esperienziali con <a href="https://doi.org/10.6092/issn.2704-8217/11224" target="_blank">Gioco e storydoing</a>.

Il mondo delle fonti materiali, che l&rsquo;Archeologia riesce a interrogare e far parlare, pu&ograve; essere un ottimo punto di contatto con il passato, in quanto aiuta bambini e bambine a percepire la Storia in maniera pi&ugrave; concreta e vicina alla loro realt&agrave; di tutti i giorni. Molta Archeologia contemporanea, infatti, si occupa di oggetti della vita quotidiana, di fonti materiali che hanno una grande capacit&agrave; evocativa e accorciano le distanze tra noi e gli uomini e le donne del passato, facendoci scoprire che le esigenze primarie sono rimaste nel tempo sempre le stesse: ripararsi, nutrirsi, riscaldarsi o proteggersi dal freddo. Il metodo di lavoro sulle fonti materiali abitua, inoltre, i bambini e le bambine a osservare, riconoscere e valorizzare le diversit&agrave; e li aiuta a ricostruire una sequenza di eventi, fino a farla diventare una storia di cui possono sentirsi protagonisti. Ci&ograve; che conta &egrave; che abbiano la possibilit&agrave; di &ldquo;entrare dentro&rdquo; quell&rsquo;epoca lontana, di farne in qualche modo esperienza.

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Imparare facendo, in particolare attraverso il gioco, pu&ograve; apportare grandi benefici all&rsquo;apprendimento dei bambini

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Imparare (facendo) in classe

Quando si impara facendo, non solo si acquisisce conoscenza ma si &egrave; anche indirizzati verso il pensiero, la riflessione e l&rsquo;elaborazione personale dei concetti, ovvero verso processi mentali che stimolano memoria, consapevolezza e l&rsquo;interiorizzazione del contenuto. Attraverso il &ldquo;fare&rdquo; &ndash; e la possibilit&agrave; di sentirsi presenti e agenti &ndash; si attivano processi cognitivi, emozionali e sensoriali basilari per un apprendimento efficace. Ci&ograve; vale in particolare per la Storia, una materia spesso considerata ostica dai bambini proprio perch&eacute; i contenuti da imparare possono apparire nozioni astratte e lontane dalla loro realt&agrave; quotidiana. Si tratta allora di invitare i bambini e le bambine a immergersi in un determinato periodo storico e a &ldquo;sperimentarne&rdquo; alcuni aspetti.

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Un&rsquo;esperienza sul Neolitico

Scegliamo un determinato periodo storico, per esempio il Neolitico (ma l&rsquo;esperienza &egrave; applicabile alle varie epoche o civilt&agrave;). Per farvi immergere i bambini, una volta affrontato lo studio tradizionale, suggeriamo di creare una narrazione guidata e letta dall&rsquo;insegnante/narratore in cui siano previste:

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	<li style="text-align:justify">azioni da compiere (che permettano di ripercorrere specifiche attivit&agrave; caratteristiche del periodo in questione, come la tessitura, la coltivazione dei campi o l&rsquo;allevamento);</li>
	<li style="text-align:justify">personaggi ben delineati da impersonare estraendoli a sorte (l&rsquo;allevatore, la tessitrice, il vasaio, l&rsquo;agricoltore&hellip;);</li>
	<li style="text-align:justify">obiettivi da raggiungere (recuperare gli animali fuggiti dai recinti, creare le stoffe&hellip;) che spingeranno i bambini a impegnarsi per guadagnare spillette, distintivi (o altri piccoli &ldquo;premi&rdquo;) che, oltre a essere collezionabili, sanciscono il raggiungimento di un traguardo e quindi stimolano il coinvolgimento.</li>
</ul>

&ldquo;Recitando&rdquo; i ruoli dei personaggi e dovendo compiere azioni necessarie alla vita del tempo, alunni e alunne si renderanno protagonisti attivi dell&rsquo;apprendimento.

Imparare (giocando) la Storia

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