La conquista dello spazio scenico 2

La conquista dello spazio scenico 3

La conquista dello spazio scenico 4

Esperienze al nido

L'angolo del gioco di Antonio Di Pietro

Comunicare con la musica

Giochi e... desideri

Le emozioni dell’inizio

Come spesso accade, infinite possono essere le varianti di un gioco, di una canzone... “Farfallina” può essere condiviso come un canto mimato, una danza con le mani e in chissà quanti altri modi ancora. Farfallina bella e bianca vola vola mai si stanca. Vola qua e vola là e poi si posa sopra un fiore e poi si posa sopra un fior. Finalmente l’ho trovata tutta bianca e delicata. Vola qua e vola là e poi si posa sopra un fiore e poi si posa sopra un fior. Come si fa Di fronte a un bambino, iniziamo a cantare facendo danzare le mani. Muoviamole accertandoci che vengano seguite con lo sguardo. Facciamo movimenti lenti, dolci e fluidi, per poi poggiarle sul corpo o su una superficie adiacente. Se vogliamo condividere “Farfallina” con un piccolo gruppo: – a sedere, muoviamo le braccia come ali di farfalla, ondeggiamo con tutto il corpo quando si “vola qua e là”, poi rallentiamo fino a rimanere immobili; – in piedi, camminiamo muovendo le braccia come ali di farfalla, fermiamoci sul posto ondeggiando con tutto il corpo, poi sediamoci lentamente; – un po’ a sedere e un po’ in piedi, a turno, invitiamo un bambino a muoversi mentre gli altri stanno (tendenzialmente) a sedere.

Sin dalla nascita l’orientamento dello sguardo dei

Sin dalla nascita l’orientamento dello sguardo dei bambini con sviluppo tipico sta alla base delle interazioni sociali.Quando siamo con i bambini, uno scambio di sguardi può valere più di tante parole: in quel momento avviene qualcosa difficile da descrivere. A dirlo hanno provato poeti, scienziati... e bambini. Nella cultura ludica molti sono i giochi dove bisogna guardarsi negli occhi, talvolta anche facendo l’occhiolino.Con lo sguardo i bambini indicano, richiamano l’attenzione, fissano gli altri. Quest’ultimo comportamento tendenzialmente accade quando sono positivamente attratti da un’altra persona, un adulto sereno e sorridente, un bambino impegnato a giocare...I “giochi di sguardi” possono attivarsi in diversi modi, per esempio:nei giochi faccia a faccia fra adulto e bambino, dove è possibile guardarsi negli occhi, ma anche quando si fanno determinati movimenti (per esempio con le mani) interagendo con l’interesse visivo del bambino;nei giochi con un bambino al centro dell’attenzione, per esempio quando a turno si ha un ruolo privilegiato rispetto al resto del gruppo;nei giochi fianco a fianco, dove i bambini possono osservarsi e provare a rifare quanto vedono svolto dagli altri.E se si gioca sul serio ai bambini e agli adulti brillano gli occhi.

Tagliare per il gusto di tagliare è un’azione che affascina molto. Esplorare strumenti che possono permettere di suddividere un materiale in più parti, che ne “aumentano” il numero e che ne varia la grandezza, è un’esperienza che attiva pensieri ed emozioni. Come si fa Predisponiamo uno spazio (un tavolo, un tappeto...) mettendo a disposizione forbici diverse fra loro. Ne esistono di tanti tipi: con la molla (si riaprono dopo il taglio), con varie impugnature (doppio anello...), da mancini (quelle standard non tagliano se utilizzate con la mano sinistra)... Ogni tipologia di forbice permette azioni differenti e di andare incontro alle abilità individuali. Non solo, alimentano il desiderio di ricerca dei bambini, ancor di più se offriamo “variazioni sul tema” del medesimo materiale da tagliare: carta (velina, da pacchi...), fili (lana, spago...). Osserviamo come ciascun bambino si avventura in scelte intenzionali, casuali o ispirate osservando i bambini vicini con le forbici. Fotografiamo le mani alle prese con questo strumento e condividiamo relative riflessioni con colleghi e genitori.

Con un fazzoletto o un foulard (a tinta unita) possiamo creare un burattino. Il burattino, a differenza della marionetta che si muove attraverso i fili, si manovra dal basso infilandoci una mano dentro. Come si fa Annodiamo un angolo del fazzoletto e inseriamo la mano al suo interno. Muoviamo la mano all’interno della stoffa per dare vita al burattino. A questo punto non resta che interagire con un bambino alla volta o in piccolo gruppo: può risultare interessante raccontare alcuni aneddoti della giornata, magari iniziando con una frase di rito: “Lo sai che...”.

Sin dalla nascita l’orientamento dello sguardo dei bambini con sviluppo tipico sta alla base delle interazioni sociali. Quando siamo con i bambini, uno scambio di sguardi può valere più di tante parole: in quel momento avviene qualcosa difficile da descrivere. A dirlo hanno provato poeti, scienziati... e bambini. Nella cultura ludica molti sono i giochi dove bisogna guardarsi negli occhi, talvolta anche facendo l’occhiolino.Con lo sguardo i bambini indicano, richiamano l’attenzione, fissano gli altri. Quest’ultimo comportamento tendenzialmente accade quando sono positivamente attratti da un’altra persona, un adulto sereno e sorridente, un bambino impegnato a giocare... I “giochi di sguardi” possono attivarsi in diversi modi, per esempio:<ul><li>nei giochi faccia a faccia fra adulto e bambino, dove è possibile guardarsi negli occhi, ma anche quando si fanno determinati movimenti (per esempio con le mani) interagendo con l’interesse visivo del bambino;</li><li>nei giochi con un bambino al centro dell’attenzione, per esempio quando a turno si ha un ruolo privilegiato rispetto al resto del gruppo;</li><li>nei giochi fianco a fianco, dove i bambini possono osservarsi e provare a rifare quanto vedono svolto dagli altri.</li></ul>E se si gioca sul serio ai bambini e agli adulti brillano gli occhi.

L'angolo del gioco | Giochi di sguardi

Dove trovi questo contenuto