Virtù dell’errore

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Tutti insieme nel gruppo classe

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Presentato come film d’apertura al 72° Locarno Film Festival del 2019, Magari, primo lungometraggio della regista discendente della famiglia Agnelli, è un film sulle speranze che si riversano nella propria idea di “famiglia” e sulle dinamiche di una famiglia imperfetta, allargata e problematica. Alma, Jean e Seb sono i tre figli di una coppia separata da molti anni. Vivono in Francia con la madre e il suo nuovo marito, immersi nella religione ortodossa ferventemente professata dalla madre e in procinto di trasferirsi in Canada per seguire la sua recente passione per gli orsi Grizzly.

Presentato come film d’apertura al 72° Locarno Film Festival del 2019, Magari, primo lungometraggio della regista discendente della famiglia Agnelli, è un film sulle speranze che si riversano nella propria idea di “famiglia” e sulle dinamiche di una famiglia imperfetta, allargata e problematica.Alma, Jean e Seb sono i tre figli di una coppia separata da molti anni.Vivono in Francia con la madre e il suo nuovo marito, immersi nella religione ortodossa ferventemente professata dalla madre e in procinto di trasferirsi in Canada per seguire la sua recente passione per gli orsi Grizzly.

Non vedono il padre da più di un anno e, all’improvviso,

Non vedono il padre da più di un anno e, all’improvviso, sono mandati in Italia a trascorrere le vacanze di Natale con lui. Per la madre è un’occasione per riposare dopo la scoperta di una gravidanza a rischio e quasi un commiato al padre Carlo, che non sa del trasferimento. Per i figli un fastidio dover passare due settimane con un padre poco presente e spesso vituperato dalla madre.Solo Alma, la figlia più piccola, non vede l’ora di riabbracciare quel padre che adora, “bellissimo” e pieno di fidanzate. I tre ragazzi sono molto legati tra loro; Seb, il maggiore, è razionale, ipercontrollato, molto responsabile e protettivo verso i fratelli; Jean è diabetico e vorrebbe essere come L’uomo da un milione di dollari, immaginandosi di essere stato “potenziato” durante il coma che lo ha colpito da piccolo; Alma, a quasi 9 anni, vede tutto con gli occhi dell’amore e prega affinché i suoi genitori tornino insieme.

Non vedono il padre da più di un anno e, all’improvviso, sono mandati in Italia a trascorrere le vacanze di Natale con lui. Per la madre è un’occasione per riposare dopo la scoperta di una gravidanza a rischio e quasi un commiato al padre Carlo, che non sa del trasferimento. Per i figli un fastidio dover passare due settimane con un padre poco presente e spesso vituperato dalla madre. Solo Alma, la figlia più piccola, non vede l’ora di riabbracciare quel padre che adora, “bellissimo” e pieno di fidanzate. I tre ragazzi sono molto legati tra loro; Seb, il maggiore, è razionale, ipercontrollato, molto responsabile e protettivo verso i fratelli; Jean è diabetico e vorrebbe essere come L’uomo da un milione di dollari, immaginandosi di essere stato “potenziato” durante il coma che lo ha colpito da piccolo; Alma, a quasi 9 anni, vede tutto con gli occhi dell’amore e prega affinché i suoi genitori tornino insieme.

Ognuno ha aspettative molto diverse per quella vacanza sugli sci, che infatti si trasforma subito in altro: Carlo, che rincorre il sogno di scrivere una sceneggiatura per un film, li porta al mare a Sabaudia per riscrivere quella che gli hanno appena bocciato. In quei giorni di vacanza sul mare d’inverno, chiusi in casa con l’assistente di Carlo, con cui ha una relazione, padre e figli iniziano a conoscersi, si scoprono fragili e deludenti, ma anche divertenti e vitali. Carlo alterna momenti di grande tenerezza con i figli ad altri di irritazione per la presenza di quei ragazzi che non sa gestire e richiedono attenzione e dedizione. Non sa fare il padre, vive egocentrato, troppo preso dai suoi bisogni per riuscire a vedere quelli dei figli, incapace di occuparsi di loro, la cui responsabilità delega alla compagna o al figlio maggiore. In quei giorni rinasce una specie di famiglia, in cui i ruoli spesso si ribaltano e sono i figli a essere genitori: Carlo riscopre di voler fare il padre pur accorgendosi di non esserne ancora in grado e i ragazzi scoprono che si può voler bene anche a un padre inaffidabile e imprevedibile, che li spinge a mettersi in gioco. Ma, oltre alla “famiglia”, la vera protagonista è la fragilità: quella dei ragazzi che cercano amore e tempo da genitori troppo presi dalle proprie vite e che si affacciano all’adolescenza disorientati, e quella degli adulti, che rincorrono senza sosta sogni e aspirazioni e che non hanno ancora guarito le delusioni e le ferite del passato; una fragilità che insegna l’importanza di fermarsi e ascoltare chi ci sta accanto per imparare a prenderci cura dei bisogni delle nostre famiglie imperfette.

In quei giorni rinasce una specie di famiglia, in cui i ruoli spesso si ribaltano e sono i figli a essere genitori

Parliamo di film: "Magari"

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