Difficoltà nella scrittura, nella gestione dello spazio e del corpo

Come evitare comportamenti provocatori in classe

Chiarimenti sui DSA

pedagogicamente

Muoviamo i primi passi

Il dettato ortografico

Calcolatrice e altre strategie

IL RUOLO DELL’INSEGNANTE

<ul><li>Bianchi, A., Genta, E. (2021). <a data-cke-saved-href="https://www.giuntiscuola.it/articoli/le-relazioni-nel-gruppo" target="_blank" href="https://www.giuntiscuola.it/articoli/le-relazioni-nel-gruppo">Le relazioni nel gruppo. In Scuola dell’infanzia n. 5</a>.&nbsp; Firenze: Giunti Scuola.</li><li>Bianchi, A., Genta, E. (2020): Gatto Nando. La psicomotricità nella scuola dell’infanzia. Firenze: Giunti EDU.</li></ul>

Tra i 4 e i 6 anni si accelera il processo di socializzazione che culminerà, molto più avanti, durante l’adolescenza, quando il rapporto con i pari diverrà prioritario.


 Ogni anno, tra ottobre e dicembre, anche gli spazi scolastici si riorganizzano in una prospettiva sociale. È questa una fase fertile per lo sviluppo del gruppo classe e l’inclusione delle situazioni di disagio: l’esplorazione del proprio corpo, delle sue funzioni sensoriali e motorie apre la porta alla scoperta dell’altro. Le crescenti informazioni spaziali, temporali, causali, permettono al bambino di crearsi aspettative sugli accadimenti del

Tra i 4 e i 6 anni si accelera il processo di socializzazione che culminerà, molto più avanti, durante l’adolescenza, quando il rapporto con i pari diverrà prioritario.Ogni anno, tra ottobre e dicembre, anche gli spazi scolastici si riorganizzano in una prospettiva sociale. È questa una fase fertile per lo sviluppo del gruppo classe e l’inclusione delle situazioni di disagio: l’esplorazione del proprio corpo, delle sue funzioni sensoriali e motorie apre la porta alla scoperta dell’altro. Le crescenti informazioni spaziali, temporali, causali, permettono al bambino di crearsi aspettative sugli accadimenti della propria vita relazionale. Le proprie azioni e quelle altrui si collegano e assumono significati nuovi.

IL PROCESSO DI SOCIALIZZAZIONE

IL MASSAGGIO METEOROLOGICO

Ecco un esempio di esperienza da proporre che richiama la variabilità del tempo autunnale. La recente pandemia ha determinato una deprivazione di esperienze relazionali caricandole di timore; per quanto la scuola dell’infanzia sia stata meno penalizzata dalle norme sanitarie, quest’anno i bambini hanno bisogno di una dose massiccia e rassicurante di contatto, sempre nel rispetto delle normative.

Sono da privilegiare esperienze sensoriali e motorie:<ul><li>giochi sensoriali con materiali e loro manipolazione (suoni, travasi, materiali commestibili);</li><li>giochi di contatto e di esplorazione del corpo (massaggi, gioco di imitazione, trasformarsi in statue o marionette da modellare e muovere, pitture con il corpo, body percussion, giochi di specchio);</li><li>giochi di movimento nello spazio individuali e di gruppo (corse, balli, passare la palla nominandosi).</li></ul>Per favorire la partecipazione dei bambini in difficoltà, disabili o impauriti, partiamo da materiali noti, sollecitando in maniera differenziata i sensi e le capacità più accessibili. Ricordiamo che scoperta e meraviglia, mediate dai cinque sensi, sono un ottimo alleato per incoraggiare tutti, disabili e non, a esplorare il mondo, sé stessi e le relazioni.Sul piano motorio l’intervento deve partire dalle abilità maggiormente disponibili: per esempio sono utili per il bambino iperattivo movimenti forti, stancanti e prolungati che favoriscano un successivo abbandono e la possibilità di “fermarsi”.

I legami si instaurano spontaneamente, ma spontaneamente emergono anche le difficoltà. Per accompagnare nelle nuove esperienze è richiesto all’insegnante un atteggiamento più attivo e propositivo che aggiunga al ruolo materno quello di guida.Osservazione e intervento vanno di pari passo per accompagnare e sostenere in modo specifico il bambino, soprattutto se manifesta difficoltà, paure o iperattività.Una difficoltà per l’adulto in questa fase può essere la stanchezza nel sentirsi in obbligo di proporre sempre qualcosa di speciale, rimanendo schiacciato nel ruolo di animatore.L’osservazione del gruppo in costituzione permette di evitare sottogruppi rigidi, favorendo ruoli diversificati affinché possano emergere i contributi personali di tutti; utile è la possibilità di adottare rituali prima e dopo ogni attività, come “le riunioni del gruppo” con disposizione circolare, favorendo in modo inclusivo l’espressione, l’ascolto e la condivisione.

Che cosa serveDisponiamo un numero di materassini pari alla metà dei bambini nella stanza, sufficientemente distanti l’uno dall’altro. In alternativa possiamo utilizzare le sedie. Come si fa<ul><li>Dividiamo i bambini in coppie e invitiamo a turno uno dei due a distendersi a pancia sotto sul materassino.</li><li>Con l’ausilio di una musica dolce suggeriamo di immaginare un luogo piacevole: un prato, una spiaggia, un paesaggio familiare.</li><li>Invitiamo l’altro bambino ad appoggiare i palmi delle mani sulla schiena del compagno seguendo questi passaggi:</li></ul><ol style="margin-left: 40px;"><li>il cielo è sereno, le mani carezzano la schiena dalla nuca e arrivano al bacino;</li><li>il sole splende, le dita sono i raggi che si spostano dal centro verso i lati della schiena e si allargano a raggiera;</li><li>si alzano delle grosse nuvole, le mani disegnano dei cerchi irregolari su tutta la schiena.</li><li>la pioggia estiva cade con grosse gocce, le dita tamburellano leggermente con polsi e mani rilassati per non battere troppo forte;</li><li>lampi abbaglianti guizzano in cielo, l’indice serpeggia dalla nuca al bacino, al centro della schiena e poi sui lati;</li><li>la pioggia diventa più lieve, le dita picchiettano in qua e in là le ultime gocce;</li><li>ritorna il sole, le mani disegnano tanti raggi sulla schiena con l’indice e si spostano di nuovo a raggiera.</li></ol> È importante che anche il bambino con difficoltà svolga il massaggio in entrambi i ruoli, accompagniamo attivamente le mani del bambino suggerendo e supportando un tocco diverso nei vari passaggi.Se un bambino mostra di non gradire il contatto, evitiamo di farlo stare disteso, può stare di fianco o a cavalcioni di una sedia. Chiediamo solo di riconoscere quando è l’adulto o un bambino a toccarlo e accorciamo i tempi. Riflettiamo insiemeDopo che tutti hanno sperimentato l’attività, invitiamo a raccontare:<ul><li>che cosa è piaciuto di più, fare il massaggio o riceverlo;</li><li>quali movimenti sono stati più piacevoli;</li><li>se alcuni hanno dato fastidio o fatto il solletico e così via.</li></ul>Facciamo rappresentare su un cartoncino, con i gessi colorati, il sole, la pioggia e i lampi.

Tra i 4 e i 6 anni si accelera il processo di socializzazione che culminerà, molto più avanti, durante l’adolescenza, quando il rapporto con i pari diverrà prioritario.Ogni anno, tra ottobre e dicembre, anche gli spazi scolastici si riorganizzano in una prospettiva sociale. È questa una fase fertile per lo sviluppo del gruppo classe e l’inclusione delle situazioni di disagio: l’esplorazione del proprio corpo, delle sue funzioni sensoriali e motorie apre la porta alla scoperta dell’altro. Le crescenti informazioni spaziali, temporali, causali, permettono al bambino di crearsi aspettative sugli accadimenti della propria vita relazionale. Le proprie azioni e quelle altrui si collegano e assumono significati nuovi.

LE ESPERIENZE DA PROPORRE

Come costruire legami

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