Virtù dell’errore

Le tecnologie peggiorano l’apprendimento? Che cosa dice veramente il rapporto OCSE

Bambini e sessualità, un avvicinamento troppo precoce?

Impariamo a rilassarci

Tutti insieme nel gruppo classe

Alleniamo la concentrazione

Riuscire a comunicare ciò che si prova

Provare paura è normale

Proporre nuove esperienze

In primo luogo, è importante normalizzare le emozioni provate, ossia trasmettere alla bambina il messaggio che è del tutto fisiologico provare sentimenti di paura, soprattutto quando ci troviamo ad affrontare eventi nuovi e imprevisti o che, comunque, sembrano cadere al di là delle nostre capacità di controllo. Cercare di contrastare queste emozioni rischia di essere controproducente: in primo luogo, perché si finisce con l’attribuire loro ancora maggiore attenzione; in secondo luogo, perché – non riuscendo a eliminarle – si avverte ancor più una sensazione di impotenza.&nbsp; È anche importante ricordare che i bambini percepiscono la tensione emotiva che li circonda: quindi, più noi siamo preoccupati, più loro assorbono e amplificano queste emozioni.&nbsp; Pertanto, risulta fondamentale restare tranquilli e considerare queste tempeste emotive come naturali e fisiologiche nel percorso di crescita individuale: il fatto stesso che sua figlia continui a studiare e a ottenere risultati positivi, nonostante questi stati emotivi alterati, mostra che ha una capacità di reazione importante e che è meno fragile di quanto possa apparire.

Faccio a Lei e a sua figlia i miei migliori auguri per un anno scolastico, comunque, positivo e che possa rappresentare un’occasione di crescita globale!Daniele Fedeli

Rispetto al passaggio al nuovo ordine di scuola, ancora una volta non bisogna caricare questo discorso di ansie e preoccupazioni eccessive: potete provare a introdurlo gradualmente, partendo dalla vostra stessa esperienza passata o da episodi anche divertenti e piacevoli, ma senza l’ansia di dover immediatamente rassicurare la bambina. Questo atteggiamento, infatti, potrebbe essere da lei avvertito come una vostra difficoltà a sopportare la situazione, il che rischierebbe di darle una percezione di ancor maggiore insicurezza. Insomma, si tratta di avvicinarla gradualmente all’argomento, senza forzature o senza rassicurazioni preconfezionate.

Un possibile aiuto può derivare dal creare dei momenti in cui la bambina abbia la possibilità di dar voce alle emozioni sperimentate: riuscire a comunicare quanto provato, infatti, con qualsiasi canale (quindi non solo con le parole, ma con un disegno o qualsiasi altri strumento), rappresenta il primo passo dell’autoregolazione emotiva, in quanto consente di collocare e circoscrivere le emozioni nello spazio e nel tempo. Nel caso specifico, senza forzare la bambina a parlare, potete voi stessi raccontare quando vi siete trovati in situazioni simili di paura o preoccupazione e in che modo avete provato a gestire quelle emozioni. Oppure potreste chiedere a lei di suggerire dei modi in cui voi avreste potuto affrontare le vostre difficoltà emotive: in questo modo aprite gradualmente con lei un canale di dialogo e modellate un approccio attivo alla gestione emotiva (un atteggiamento ancor più importante di specifiche strategie).

... E, a proposito della nuova scuola...

Gentile signora Annalisa, indubbiamente il lungo periodo di didattica a distanza e ancor più l’attuale incertezza sul prossimo futuro possono acuire stati emotivi di paura, tristezza, timidezza e così via. Si tratta in fondo di una situazione che nessuno di noi aveva mai vissuto. Al contempo, però, possiamo sfruttare proprio tale occasione per promuovere una maggiore autoregolazione emotiva e relazionale da parte di bambini e ragazzi.

Mia figlia è sempre stata una bambina tendenzialmente timida e paurosa e ha sempre vissuto male i cambiamenti, ma credo che tanti mesi di didattica a distanza l’abbiano resa più fragile e insicura. Quest’anno frequenta la quinta elementare e il suo rendimento scolastico è buonissimo. Si impegna molto, è tra le più brave, ma ha molta paura di quello che dovrà affrontare nel nuovo ordine di scuola, tanto che non possiamo fare neanche un accenno al prossimo anno che lei si mette a piangere. Non so come rassicurarla. Oltretutto con noi genitori non ne vuole parlare. Anche le insegnanti mi dicono che è piena di insicurezze e che ha pochi amici. Come possiamo aiutarla?Annalisa, Milano

Dal punto di vista relazionale, infine, può essere utile proporre alla bambina delle esperienze in contesti sociali nuovi: per esempio un’attività sportiva o ricreativa pomeridiana. Spesso, in presenza di bambini timidi o insicuri, tendiamo a proteggerli mantenendoli sempre negli stessi ambienti ed evitando di esporli a situazioni nuove: in questo modo, però, rinforziamo involontariamente la loro percezione di insicurezza e li portiamo a interagire con compagni e compagne che si aspettano atteggiamenti timidi e inibiti e quindi, a loro volta, pur involontariamente li rinforzano. Invece, la novità dell’ambiente può consentire a sua figlia di avviare nuove relazioni, senza avere su di sé l’immagine della bambina timida e insicura, che spesso agisce da profezia che si auto-avvera.

Mia figlia è sempre stata una bambina tendenzialmente timida e paurosa e ha sempre vissuto male i cambiamenti, ma credo che tanti mesi di didattica a distanza l’abbiano resa più fragile e insicura. Quest’anno frequenta la quinta elementare e il suo rendimento scolastico è buonissimo. Si impegna molto, è tra le più brave, ma ha molta paura di quello che dovrà affrontare nel nuovo ordine di scuola, tanto che non possiamo fare neanche un accenno al prossimo anno che lei si mette a piangere. Non so come rassicurarla. Oltretutto con noi genitori non ne vuole parlare. Anche le insegnanti mi dicono che è piena di insicurezze e che ha poc

Mia figlia è sempre stata una bambina tendenzialmente timida e paurosa e ha sempre vissuto male i cambiamenti, ma credo che tanti mesi di didattica a distanza l’abbiano resa più fragile e insicura. Quest’anno frequenta la quinta elementare e il suo rendimento scolastico è buonissimo. Si impegna molto, è tra le più brave, ma ha molta paura di quello che dovrà affrontare nel nuovo ordine di scuola, tanto che non possiamo fare neanche un accenno al prossimo anno che lei si mette a piangere. Non so come rassicurarla. Oltretutto con noi genitori non ne vuole parlare. Anche le insegnanti mi dicono che è piena di insicurezze e che ha pochi amici.Come possiamo aiutarla?Annalisa, Milano

Autoregolazione emotiva e relazionale

Dove trovi questo contenuto