Giugno, tempo di bilanci: difficoltà di apprendimento e valutazione

Italiano L2, valutazione finale e problemi aperti

Difficoltà nella scrittura, nella gestione dello spazio e del corpo

Muoviamo i primi passi

Il dettato ortografico

Calcolatrice e altre strategie

In questo intervento presentiamo brevemente un caso che riteniamo significativo e meritevole di attenzione perché, pur non presentando particolare gravità, fruisce di un insegnante di sostegno per 22 ore ed è seguito con particolari cure anche durante l’attività pomeridiana. Il caso fa infatti riflettere sulle tipologie di scelte presenti in diverse regioni italiane (il bambino è stato valutato nel nostro servizio a Padova ma vive in una città del Sud Italia) e sul fatto che, a fianco di bambini poco seguiti e aiutati, ce ne sono altri che fruiscono di aiuti sorprendentemente elevati.
 




 Il caso di Andrea




 
 I genitori di Andrea (nome di f

In questo intervento presentiamo brevemente un caso che riteniamo significativo e meritevole di attenzione perché, pur non presentando particolare gravità, fruisce di un insegnante di sostegno per 22 ore ed è seguito con particolari cure anche durante l’attività pomeridiana. Il caso fa infatti riflettere sulle tipologie di scelte presenti in diverse regioni italiane (il bambino è stato valutato nel nostro servizio a Padova ma vive in una città del Sud Italia) e sul fatto che, a fianco di bambini poco seguiti e aiutati, ce ne sono altri che fruiscono di aiuti sorprendentemente elevati.
 
Il caso di Andrea
 
I genitori di Andrea (nome di fantasia), che ha terminato la classe quarta della scuola primaria, si rivolgono al Servizio per un aggiornamento del profilo degli apprendimenti, con particolare riferimento alla scrittura e al calcolo, e degli aspetti inerenti alla sfera emotiva a comportamentale.
Andrea ha svolto una precedente valutazione presso i servizi territoriali di riferimento nel 2023, dalla quale era emersa una diagnosi di Disturbo da deficit di attenzione e iperattività con componente oppositiva all’interno di un profilo di funzionamento cognitivo nei limiti della norma. Nel contesto scolastico, Andrea è tutelato dalla legge 104/92 sin dalla classe prima primaria, il che gli permette di usufruire di un Piano Educativo Individualizzato (PEI), che persegue gli obiettivi della classe, e un ammontare di 22 ore di sostegno durante la settimana.
In sede di colloquio i genitori riferiscono miglioramenti sul versante comportamentale, mentre rimandano il permanere di difficoltà nell’ambito della scrittura (ortografia e componente grafo- motoria) e del calcolo, motivo per il quale richiedono un aggiornamento sulle cui conclusioni valutare la possibilità di passare da una tutela a nome della legge 104/92 ad una tutela a nome della legge 170/2010.
Andrea è sempre supportato nello svolgimento dei compiti per casa: 2 volte alla settimana si reca presso un servizio, mentre gli altri giorni è affiancato dai genitori. Inoltre è seguito per 4 ore alla settimana da una terapista ABA per il trattamento degli aspetti comportamentali. Le autonomie vengono descritte come carenti, con la tendenza a procrastinare se non ripetutamente sollecitato.
 
La valutazione
 
Alla luce degli elementi emersi durante il colloquio e dalla consultazione della documentazione precedente, si è deciso di dare maggiore spazio agli aspetti legati agli apprendimenti, al fine di valutare per Andrea la plausibilità e utilità di mantenere un supporto scolastico così globale e comunque renderlo maggiormente aderente alle sue caratteristiche.
 
Gli esiti della valutazione hanno confermato la presenza di alcune fragilità legate alla strumentalità della scrittura, ascrivibili a un profilo di Disortografia (Disturbo specifico della compitazione ICD-10 F81.1.), in associazione con fragilità a carico della lettura e dell’area del numero e del calcolo. Si è inoltre proceduto con la conferma della diagnosi già presente (ADHD) e con l’indagine del profilo cognitivo, che si attesta complessivamente nella norma con una caduta significativa a carico della memoria di lavoro.
Andrea appare un ragazzino collaborativo, motivato e aperto al dialogo che, con il giusto approccio, torna sul compito, rispettando le consegne. È stato possibile osservare la presenza di comportamenti di autoregolazione, probabilmente frutto del supporto comportamentale in corso, e una buona adesione alle regole concordate per attività e tempistiche nei momenti di pausa. Si riporta, tuttavia, la presenza di tratti di irrequietezza e difficoltà a stare sul compito per lungo tempo, con conseguente necessità di orientarlo sull’attività e inserire numerose brevi pause.
 
Che cosa suggerire?
Il caso di Andrea ci ha portati a interrogarci sulla via da percorrere: proseguire con il supporto delle ore di sostegno e il PEI oppure proporre un passaggio al PDP? Considerati gli esiti ottenuti dalla valutazione, infatti, risultano presenti i criteri per una diagnosi tutelata dalla legge 170/2010.
Considerata la peculiarità del caso, si è ritenuto opportuno ragionare in termini clinici piuttosto che puramente psicometrici, prendendo in considerazione anche le ricadute che una possibile scelta potesse avere sul raggiungimento dell’autonomia per Andrea.
Si è deciso di procedere con un confronto integrato specialisti-scuola-famiglia, al fine di valutare insieme la possibilità di un cambio di riferimento normativo, tenendo in considerazione molteplici aspetti e mettendo al centro i bisogni del ragazzino. Dal fruttuoso incontro, è emersa l’utilità, a parere della scuola, di mantenere il sostegno per favorire un miglior contenimento e un miglior approccio ai contenuti scolastici. La famiglia ha aderito a questa visione, riconoscendo il fatto che Andrea, se inserito in un contesto meno strutturato, fatichi ancora ad autoregolarsi in modo sufficiente, e ha proposto quindi un’estensione delle misure anche alla scuola secondaria di primo grado.
Alla luce di queste considerazioni si è optato per il mantenimento delle misure già in atto, proponendo un’integrazione del PEI con gli strumenti compensativi aderenti al profilo emerso in sede di valutazione, e suggerendo di proseguire con il lavoro specialistico già in atto, con l’obiettivo però di promuovere un maggior livello di autonomia in vista del passaggio alla scuola secondaria di primo grado e una rivalutazione delle misure attive.
Dal nostro punto di vista, considerando anche i progressi ottenuti da Andrea negli anni, un buon lavoro integrato specialisti-scuola- famiglia, con obiettivi chiari e condivisi, può portare Andrea al raggiungimento di un buon livello di autonomia e di autoregolazione, rendendo possibile l’eliminazione del ricorso all’insegnante di sostegno e l’adozione di un PDP. 


FAQ 18. Si possono somministrare prove di valutazione diverse da quelle dei compagni (facilitate, semplificate, abbreviate...) nelle normali prove di verifica durante l'anno e nelle prove INVALSI? (ed. PLUS)

Andrea e l’atipicità del sostegno scolastico

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