La conquista dello spazio scenico 2

La conquista dello spazio scenico 3

La conquista dello spazio scenico 4

pedagogicamente

Comunicare con la musica

Giochi e... desideri

Le emozioni dell’inizio

Prevediamo con gli altri docenti un tempo collegiale di studio sul tema degli spazi, dell’ambiente e del contesto. Condividiamo le conoscenze e le esperienze di ciascun insegnante al fine di contribuire alla cultura di gruppo sul tema.


 


 
 Come si fa
 

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 Condividiamo le considerazioni teoriche in merito alle ricadute che lo spazio fisico con le sue caratteristiche ha sullo stare, sul benessere e sulle azioni delle persone che lo abitano.
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 Rechiamoci negli spazi, interni ed esterni, e valutiamone le caratteristiche, osservando le dimensioni in rapporto al numero di bambini che li abiteranno.
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 Guardiamo il mobilio pr
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Prevediamo con gli altri docenti un tempo collegiale di studio sul tema degli spazi, dell’ambiente e del contesto. Condividiamo le conoscenze e le esperienze di ciascun insegnante al fine di contribuire alla cultura di gruppo sul tema.Come si fa Condividiamo le considerazioni teoriche in merito alle ricadute che lo spazio fisico con le sue caratteristiche ha sullo stare, sul benessere e sulle azioni delle persone che lo abitano.Rechiamoci negli spazi, interni ed esterni, e valutiamone le caratteristiche, osservando le dimensioni in rapporto al numero di bambini che li abiteranno.Guardiamo il mobilio presente, lo spazio occupato e l’utilità che questo ha per i bambini e per gli adulti.Ipotizziamo gli effetti che la stimolazione data dai colori e dall’acustica ha sull’abitare.Confrontiamoci su quanto può essere mantenuto in continuità con lo scorso anno, perché valutato utile, adeguato, conveniente e giusto; analizziamo quali sono le cose che necessitano di essere riviste e modificate prima dell’arrivo dei bambini, quali invece possono attendere il loro arrivo in modo da concordare con loro eventuali cambiamenti.Entriamo negli spazi, applichiamo la progettazione condivisa e ripercorriamoli per un’ultima verifica prima dell’arrivo dei bambini.

Prendiamo spunto da una soluzione adottata da un gruppo di insegnanti a partire dall’esperienza di un bambino di 4 anni: a scuola si annoia e preferirebbe rimanere a casa per giocare con penne, agende e cataloghi come faceva durante la chiusura delle scuole, quando passava il tempo a casa giocando “all’ufficio” per imitare i genitori. Come si fa<ul><li>Apriamo una conversazione coinvolgendo i bambini a raccontare i giochi che ciascuno ama fare, a scuola come a casa.</li><li>Se qualcuno racconta la propria passione, per esempio per penne, agende e cataloghi, suggeriamo l’idea di creare un angolo “dell’ufficio” anche in sezione.</li><li>Andiamo alla ricerca di un tavolo, recuperiamo vecchie agende e magari una vecchia macchina da scrivere o un vecchio computer. Se nell’angolo della cucina esiste un telefono cordless traferiamolo nell’angolo dell’ufficio.</li><li>Terminata la ricerca degli oggetti funzionali al gioco, stimoliamo i bambini interessati a giocare all’ufficio invitandoli a partecipare ognuno con le proprie richieste.</li><li>Qualcuno, per esempio, suggerisce una soluzione per gestire gli accessi in ufficio: la sala d’attesa! C’è chi propone che allora sarebbe opportuno ci fosse una segreteria: il gioco “dell’ufficio” si arricchisce giorno dopo giorno grazie al contributo di tutti e l’interesse di chi, accolto dal gruppo, ha fatto emergere situazioni, ipotesi e progettualità nuove.</li></ul> In questo modo a scuola possiamo adattare gli spazi e ciò che contengono per essere in sintonia con le passioni e le esigenze dei bambini che li vivono quotidianamente.

Prevediamo con gli altri docenti un tempo collegiale di studio sul tema degli spazi, dell’ambiente e del contesto. Condividiamo le conoscenze e le esperienze di ciascun insegnante al fine di contribuire alla cultura di gruppo sul tema. Come si fa <ul><li>Condividiamo le considerazioni teoriche in merito alle ricadute che lo spazio fisico con le sue caratteristiche ha sullo stare, sul benessere e sulle azioni delle persone che lo abitano.</li><li>Rechiamoci negli spazi, interni ed esterni, e valutiamone le caratteristiche, osservando le dimensioni in rapporto al numero di bambini che li abiteranno.</li><li>Guardiamo il mobilio presente, lo spazio occupato e l’utilità che questo ha per i bambini e per gli adulti.</li><li>Ipotizziamo gli effetti che la stimolazione data dai colori e dall’acustica ha sull’abitare.</li><li>Confrontiamoci su quanto può essere mantenuto in continuità con lo scorso anno, perché valutato utile, adeguato, conveniente e giusto; analizziamo quali sono le cose che necessitano di essere riviste e modificate prima dell’arrivo dei bambini, quali invece possono attendere il loro arrivo in modo da concordare con loro eventuali cambiamenti.</li><li>Entriamo negli spazi, applichiamo la progettazione condivisa e ripercorriamoli per un’ultima verifica prima dell’arrivo dei bambini.</li></ul>

Riproponiamo gli spazi così come sono stati lasciati prima dell’estate per favorire l’incontro con il già noto; all’arrivo a scuola dei bambini coinvolgiamoli nella valutazione e riprogettazione degli spazi. Come si fa<ul><li>Osserviamo per qualche giorno i bambini in relazione allo spazio.</li><li>Conversiamo con loro sugli spazi trovati al loro arrivo spostandoci fisicamente in ciascuna area; utile sarebbe effettuare una registrazione video o audio per mantenere memoria di ciò che emerge.</li><li>Stimoliamo il loro contributo con domande aperte che li invitino a raccontare la loro esperienza e i loro punti di vista: – “Che cosa fate in questo spazio?” – “Che cosa vorreste fare ancora?” – “È opportuno regolare l’accesso a questo spazio?” – “Quali materiali servono in questo spazio?”</li><li>Condividiamo le risposte dei bambini, o rivediamo la registrazione durante il collegio docenti e trascriviamo le osservazioni, le soluzioni, i bisogni emersi ed emergenti.</li><li>Dedichiamo del tempo per recuperare i contributi dei bambini e riprogettare insieme gli ambienti interni ed esterni: – disegniamoli; – spostiamo fisicamente i mobili anche più volte; – andiamo alla ricerca dei materiali necessari all’uso di quello spazio e, se non sono presenti nella scuola, studiamo insieme un modo per recuperarli coinvolgendo anche le famiglie, gli enti territoriali e la rete di scuole di cui facciamo parte.</li></ul>

Per cominciare lo studio degli spazi

L’angolo dell’ufficio

Come ritrovare&nbsp;continuità

Ambienti per star bene

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