“Si ringrazia per la tensione”: quando il refuso diventa atto creativo

Caro diario… La scrittura autobiografica: spazio di narrazione e di relazione

Vogliamo la pace, non svegliamo la guerra

Dalle didascalie alle prime forme di racconto

Prime forme di racconto

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&quot;UNA RIGA AL GIORNO&quot;

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Non &egrave; fondamentale che i disegni siamo in sequenza. Qualcuno vorr&agrave; disegnare gli elementi della &ldquo;storia&rdquo; come fosse un girotondo di immagini, qualcun altro in verticale o spargendo gli elementi sui fogli. 
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<ul>
	<li style="text-align:justify">Chiediamo se qualcuno ha voglia di scrivere qualche parola. Mostriamo le parole: SOLE &ndash; BAMBINI &ndash; PIOGGIA &ndash; SCUOLA &ndash; BUS. I bambini possono copiare e completare la loro storia.</li>
	<li style="text-align:justify">Invitiamo a raccontare un&rsquo;altra storia, sempre con queste immagini. Per esempio: &ldquo;Lo scuolabus &egrave; parcheggiato. Fuori piove ma il sole torna a splendere. I bambini, usciti da scuola, non si bagneranno&rdquo;. Qualcuno dir&agrave; che a lui &egrave; successo proprio di bagnarsi con un acquazzone improvviso. Qualcun altro commenter&agrave; che non gli &egrave; mai capitato.</li>
	<li style="text-align:justify">&Egrave; il momento per far nascere nuove brevi &ldquo;storie&rdquo; che ognuno appunter&agrave; sul suo quaderno, disegnando e scrivendo nuove parole. Basta &ldquo;una riga al giorno&rdquo;!&nbsp;&nbsp;&nbsp;</li>
</ul>

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&quot;UNA RIGA AL GIORNO&quot;

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TRE ATTIVIT&Agrave; PER GENERARE IDEE E INIZIARE A SCRIVERE STORIE&nbsp;

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Attivit&agrave; 1 | Assembliamo pezzi di storie

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	<li style="text-align:justify">Prendiamo dei fogli e strappiamoli. I frammenti che otterremo sono i &ldquo;pezzi&rdquo; per le storie. Basta darne a ogni bambino almeno uno e chiedergli di disegnarci sopra quello che gli viene in mente, seguendo l&rsquo;idea che la forma suggerisce. Un pezzo lungo potrebbe diventare un serpente, uno rotondo un pesce palla, un altro con le punte la bocca di un drago&hellip; Cos&igrave; avremo a disposizione personaggi, oggetti, paesaggi. 
	Mescoliamoli e poi tiriamone a sorte almeno 4. Pu&ograve; capitare che avremo una casa, un drago, un prato di margherite, una scarpa da ginnastica, un delfino. Che storia &egrave; questa? I bambini non tarderanno a mettere insieme i pezzi e farne una storia inventata l&igrave; per l&igrave;.</li>
</ul>

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Attivit&agrave; 2 | Raccontiamo che cosa c&rsquo;&egrave; sul tavolo

<ul>
	<li style="text-align:justify">Svuotando tasche, zaini o armadi di scuola, potremmo trovare un sacco di oggetti: uno specchietto, un elastico, un pacchetto di crackers, un laccio da scarpe... Che ci si fa con queste cose? 
	Facciamo qualche domanda: &ldquo;Il laccio &egrave; di una scarpa da ginnastica? A chi apparteneva la scarpa? Come mai l&rsquo;ha perso? &Egrave; un tipo distratto? Qualcuno lo rincorreva? E lo specchietto? E se fosse usato per spiare? Chi? E perch&eacute;?&rdquo;. 
	Lasciamo che i bambini rispondano e poi raccontino le loro storie. 
	Pi&ugrave; avanti, trascriviamo i racconti per non dimenticarli.</li>
</ul>

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Attivit&agrave; 3 | Scriviamo una riga al giorno

<ul>
	<li style="text-align:justify">Raccontiamo una storia breve. Per esempio questa: &ldquo;Oggi c&rsquo;&egrave; il sole. Due bambini escono da scuola. Comincia a piovere. I bambini salgono in fretta sullo scuolabus per ripararsi&rdquo;. 
	Chiediamo di disegnare le fasi della storia, per esempio cos&igrave;:</li>
</ul>

C&rsquo;&egrave; storia, nella vita quotidiana di un bambino. I bambini, a nostra insaputa, accumulano memorie, storia personale, storie per raccontare gli eventi della loro vita; e cercano le parole per dirlo.

Non obbediscono alle regole codificate dai grandi. Il loro parlare e raccontare &egrave; frammentario, sonoro, apparentemente confuso. I bambini registrano tutto, tutto recepiscono e cominciano un&rsquo;avventura silenziosa e solitaria&hellip;&nbsp;

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Primo passo: generare le idee

Accade che i bambini si raccontino storie per i fatti loro. E sono storie perigliose, complesse, piene di ostacoli. Sono le storie della loro storia. Per raccontare prendono a prestito le parole di padre e madre, della tv, i suoni dei telefoni, le immagini dei film... Il linguaggio narrativo si nutre di questo &ndash; solo apparente &ndash; magma e lo fa suo, per una narrazione quotidiana di ci&ograve; che vivono. Tutto questo narrare, narrarsi, ascoltare narrazioni all&rsquo;inizio avviene, per i bambini, in assenza di scrittura. L&rsquo;incontro con ortografia e scrittura &ldquo;nero su bianco&rdquo; avverr&agrave; dopo, una riga al giorno e, magari, sar&agrave; una riga monca, incompleta che avr&agrave; bisogno ancora della voce che integra, aggiunge, sonorizza.

Ma come aiutare i bambini a generare idee?

Un gioco per stimolare idee e generare racconti, per esempio, si pu&ograve; fare con un foglio bianco (Attivit&agrave; 1). Meglio: con un ritaglio di foglio. L&rsquo;immaginazione non &egrave; necessariamente rettangolare, come i fogli standard che usiamo. Anzi, &egrave; irregolare.

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Secondo passo: scrivere senza scrivere

La scrittura ci permette dunque di formalizzare, memorizzare e condividere un racconto. &Egrave; uno strumento, non un obiettivo. &Egrave; un mezzo al servizio della narrazione: la segue, la accoglie, la rende visibile e la valorizza (Attivit&agrave; 2).

Gianni Rodari scriveva nella Grammatica della fantasia: &ldquo;Nel giudicare i testi infantili, purtroppo, la scuola rivolge la sua attenzione prevalentemente al livello ortografico-grammaticale- sintattico, che non tocca nemmeno il livello propriamente &lsquo;linguistico&rsquo;, oltre a trascurare il complesso mondo dei contenuti. Il fatto &egrave; che a scuola si leggono i testi per giudicarli e classificarli, non per capirli. Il setaccio della &lsquo;correttezza&rsquo; trattiene e valorizza i ciottoli, lasciando passare l&rsquo;oro&rdquo;.

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Terzo passo: scrivere una riga al giorno

I bambini hanno necessit&agrave; di scrivere per raccontare. Lo fanno con la voce, con i gesti, ma il gesto pi&ugrave; importante &egrave; quando scrivono. La scrittura infantile, dapprima incerta, ristretta, minimale pu&ograve; diventare un trionfo di segni e parole che dicono, raccontano, informano perch&eacute;, man mano che i segni assumono valore e senso, anche la scrittura si rivela ai bambini come mezzo di espressivit&agrave;, pensiero e comunicazione.

Dopo l&rsquo;entusiasmo dello &ldquo;scrivere senza scrivere&rdquo; passiamo a una forma di scrittura che mescoli parole e segni. Sar&agrave; bello e utile che ogni bambino abbia un quaderno personale, per scrivere le sue &ldquo;storie&rdquo; (Attivit&agrave; 3).

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Scrivere “Una riga al giorno”

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