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Ritrovare un senso di appartenenza

Alcune attività per accompagnare gli allievi a ritrovare un modo rinnovato e stimolante di partecipare al gruppo di riferimento

di Luisa Lauretta30 agosto 20213 minuti di lettura
Ritrovare un senso di appartenenza | Giunti Scuola

L’esperienza scolastica degli ultimi due anni, condizionata dell’emergenza sanitaria, costituisce la memoria di riferimento degli allievi che hanno un percorso scolastico avviato (naturalmente questo non vale per quelli che iniziano ora). Per tutti loro la scuola è coincisa con quella modalità didattica e relazionale: DAD in molti casi, mascherine e distanza fisica…
Anche per questo, all’inizio del nuovo anno scolastico è necessario partire da quello che è stato, fare i conti con quel tipo di esperienza, non darla per scontato, riconoscerne limiti e possibilità, perché si possa concepire tutti insieme un modo più funzionale e generativo di fare scuola.


Il recupero della dimensione sociale

Quello che in tanti casi nel corso degli ultimi due anni è mancato a moltissimi allievi è di sicuro la dimensione sociale dentro e fuori la scuola e il senso di essere parte attiva di un gruppo. La classe, come tutti i gruppi, è una totalità dinamica i cui membri sono in stretta interdipendenza tra loro, e in cui il cambiamento che avviene in uno degli elementi interessa tutti gli altri componenti (Lewin, 1972). Per generare un gruppo di buona qualità è necessario che le persone che lo compongono abbiano tra loro un buono scambio relazionale e che ogni individuo abbia la percezione di offrire un contributo all’insieme. È utile quindi che gli allievi si rendano conto di non essere né gli unici artefici, né gli esclusi del sistema, ma di partecipare come tutti a un insieme che è più della somma delle parti. Percepirsi attivamente coinvolti in un gruppo sociale aiuta ad alimentare pratiche di cooperazione e di condivisione (Pinto, 2017). A questo scopo è utile proporre a bambini e ragazzi occasioni di ascolto di sé e degli altri, di riflessione sulla propria classe, di scambio relazionale, di co-costruzione, che permetta loro di sentirsi parte attiva e progettuale del loro sistema di riferimento.


Sulle attività proposte

Le attività che seguono vogliono accompagnare gli allievi a ritrovare un modo rinnovato e stimolante di partecipare al gruppo di riferimento. Sarebbe utile che gli adulti svolgessero alcune attività insieme ai bambini/ragazzi, per creare con loro complicità, e soprattutto per spronare gli allievi più introversi.
Le attività, con le opportune rielaborazioni, possono essere adattate a tutti gli ordini di scuola.
I tempi di ciascuna attività dovranno essere modulati a seconda dell’ordine di scuola e delle caratteristiche del gruppo con cui si lavora. Durante le esperienze è importante vigilare perché tutti abbiano la possibilità di esprimere il proprio punto di vista.
Per evitare ansia da prestazione e dinamiche competitive, è necessario che sia negli adulti sia nel gruppo dei pari ci sia una perentoria assenza di giudizio e di etichette (piuttosto che «bravi!», meglio dire «Mi è piaciuto quello che avete realizzato/detto/proposto», «Ho visto che vi siete impegnati tanto» e così via).


RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Lewin K. (1972), I conflitti sociali. Saggi di dinamica di gruppo, FrancoAngeli, Milano.
Pinto G. (a cura di) (2017), «Apprendimento cooperativo. Relazioni e apprendimento in classe», Psicologia e scuola (monografia), 52.
Pitruzzella S. (2006), Manuale di teatro creativo. 200 tecniche drammatiche da utilizzare in terapia, educazione e teatro sociale, FrancoAngeli, Milano.

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