Impariamo a rilassarci

Alleniamo la concentrazione

Comunichiamo: ascolto e fiducia

Star bene sempre | Laboratori

Il gruppo come risorsa

Attività 2

Condividiamo <ul><li style="text-align: justify;">Chiediamo agli allievi che cosa ha funzionato e che cosa non ha funzionato durante il gioco. </li><li style="text-align: justify;">Ragioniamo insieme a loro sull’importanza dell’ascolto reciproco.</li></ul>

<blockquote>A scuola i bambini si confrontano con una dimensione relazionale non mediata dal luogo protetto e autoreferenziale della famiglia e sperimentano quelle risposte nell’incontro con l’altro da sé che nel tempo si consolidano fino a dare forma, in molti casi, a uno specifico modo di abitare i contesti sociali. È importante agevolare esperienze che permettano di acquisire competenze comunicativo-relazionali utili a una buona convivenza civile e prevedere momenti di condivisione, per poter ragionare su ciò che è emerso, sull’effetto che ha fatto l’esperienza, sulle difficoltà incontrate da ognuno o sulle risorse messe in campo.&nbsp;</blockquote>

PSICOLOGIA E SCUOLA

Attività 1

Lavoriamo in gruppo <ol><li style="text-align: justify;">Sollecitiamo ogni allievo a raccontare qualcosa di sé che sa fare bene e che ha voglia di far sapere agli altri, in un tempo prefissato di uno o due minuti. </li><li style="text-align: justify;">Di volta in volta, invitiamo gli altri a dire che cosa, di quello che hanno ascoltato, può essere una risorsa utile per la classe, che contributo può offrire al gruppo (per esempio, una persona che fa sport può insegnare agli altri il “gioco di squadra”). </li><li style="text-align: justify;">Dopo aver ascoltato tutti, ripartendo eventualmente dalla metafora della tribù, immaginiamo che tipo di gruppo è la nostra classe ognuno scriverà individualmente degli aggettivi per definirla. I bambini più piccoli possono anche fare un disegno. Gli aggettivi (o i disegni) saranno poi letti (o mostrati e raccontati) a voce alta da tutti. </li><li style="text-align: justify;">Infine, ragioniamo tutti insieme per trovare un nome al nostro gruppo che tenga conto il più possibile di ogni contributo.</li></ol>

Invitiamo i bambini a riflettere sul fatto che il proprio gruppo classe è composto da un insieme di persone che operano con intenti comuni. A questo scopo possiamo proporre la metafora del gruppo come “tribù” (o una metafora analoga che dia il senso di un raggruppamento sociale caratterizzato da una condivisione di interessi e di propositi). In ogni tribù tutti i membri del gruppo contribuiscono al bene della collettività: ognuno dà un apporto importante ed è responsabile e garante del benessere di tutti. In questo modo è possibile creare un clima di reciprocità e valorizzare le differenze di ognuno come fonte di arricchimento e occasione di confronto costruttivo.

Le attività di questa lezione sono a cura della rivista “Psicologia e scuola”.&nbsp;

Il gioco della conta

Una buona relazione richiede necessariamente attenzione e ascolto reciproco. Senza tali condizioni non si realizza uno scambio interpersonale di qualità. Ascoltare è molto importante per capire ciò che dicono gli altri, qual è il loro punto di vista, quali sono le loro intenzioni e per stabilire quindi modalità relazionali cooperative e scambianti. Ascoltare significa prestare attenzione all’interlocutore, a sé stessi e... alla relazione. Ci si può allenare a diventare buoni ascoltatori, in modo tale che il semplice sentire si trasformi in un ascolto attivo, cioè in un atto intenzionale che im- pegna la propria attenzione a cogliere e rielaborare i messaggi espliciti e impliciti degli interlocutori. Proponiamo una semplice attività utile a istaurare un clima di gioco e a far sperimentare l’importanza dell’ascolto e dell’attenzione reciproca. Dopo aver giocato una prima volta è necessario un momento di condivisione: se nella pratica quotidiana le interazioni e il discorso in classe sono in larga parte controllati dall’insegnante, per questo tipo di attività è necessario che siano i bambini i protagonisti&nbsp;del dibattito, lasciamo loro spazio e interveniamo solo per aggiungere alcune considerazioni che allarghino e puntualizzino quanto è stato condiviso.

Lavoriamo in gruppo <ol><li style="text-align: justify;">Disponiamoci in cerchio in uno spazio libero da impedimenti. </li><li style="text-align: justify;">Diciamo “zero” a voce alta e i partecipanti, senza mettersi preventivamente d’accordo, devono contare in progressione da uno a venti, una persona per volta senza sovrapporsi. </li><li style="text-align: justify;">Ogni volta che due o più partecipanti pronunciano contemporaneamente lo stesso numero, ricominciamo da capo. </li><li style="text-align: justify;">La difficoltà del gioco è dovuta alla mancanza di ascolto, di attenzione, di contatto... Man mano che questi aspetti migliorano all’interno del gruppo, si possono raggiungere traguardi più complessi, e arrivare a contare anche fino a cento e oltre. </li><li style="text-align: justify;">Dopo la condivisione ripetiamo il gioco per mettere in atto migliori modalità di ascolto.</li></ol>

Condividiamo <ul><li style="text-align: justify;">Domandiamoci: “Che cosa abbiamo scoperto di nuovo degli altri che non sapevamo? Queste nuove informazioni che cosa hanno aggiunto alle risorse della tribù? Che cosa manca? Chi potrebbe aggiungere nuove possibilità?”.</li></ul>

A scuola i bambini si confrontano con una dimensione relazionale non mediata dal luogo protetto e autoreferenziale della famiglia e sperimentano quelle risposte nell’incontro con l’altro da sé che nel tempo si consolidano fino a dare forma, in molti casi, a uno specifico modo di abitare i contesti sociali.È importante agevolare esperienze che permettano di acquisire competenze comunicativo-relazionali utili a una buona convivenza civile e prevedere momenti di condivisione, per poter ragionare su ciò che è emerso, sull’effetto che ha fatto l’esperienza, sulle difficoltà incontrate da ognuno o sulle risorse messe in campo. 

<ol><li class="heading5"><a data-cke-saved-href="#att1" href="#att1">Il gruppo come risorsa</a></li><li class="heading5"><a data-cke-saved-href="#att2" href="#att2">Il gioco della conta</a></li></ol>

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Tutti insieme nel gruppo classe

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