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Esperienze al nido

I linguaggi e le esperienze di "Nidi d'infanzia"

Ascoltiamo e raccontiamo

Un libro per amico

Come e perché scriviamo

La narrazione diviene un potente motore di acquisizione di parole e di scambio linguistico, ma non solo. Insieme alle parole l’educatore “narrativo” utilizza espressioni facciali, gesti e toni (comunicazione non verbale e para-verbale) funzionali alla comprensione emotiva, sviluppando e sostenendo nei bambini l’empatia. Educazione e narrazione accompagnano lo sviluppo umano fin da grandi, ognuno di noi non è altro che un racconto al quale aggiungere ogni giorno qualcosa di nuovo e ognuno di noi ha appreso l’arte del narrarsi tramite l’ascolto di storie.

LA COMPETENZA NARRATIVA

NARRARE PERCHÉ…

Si ringrazia per le foto i Nidi e Spazi Gioco del Consorzio Co&amp;So Empoli.

<ul><li>Uno spazio ben delineato con mobili a vista che delimitino l’area affinché possa essere abitata anche da pochi bambini in relazione tra di loro. </li><li>Tappeti e cuscini che possano accogliere i bambini e l’adulto in comodità e che sollecitino la relazione in piccolo gruppo. </li><li>Materiali narrativi come cesti di calzini spaiati, materiali naturali, oggetti riciclo evocativi di storie raccontate. </li><li>Documentazione fotografica a parete per i bambini che riporti i momenti di narrazione. </li><li>Albi illustrati per narrare attraverso i libri. </li><li>Un adulto attento, ricco di parole, mai invasivo, che sappia accogliere la sorpresa, le parole e le emozioni dei bambini in questo angolo magico.</li></ul>

La competenza narrativa, l’arte oratoria della narrazione, del raccontar storie, è una di queste. In una quotidianità stravolta da comportamenti nuovi (indossare i dispositivi di protezione individuale, il distanziamento sociale…), l’accompagnamento narrativo dell’adulto a ciò che accade e alle intenzionalità o curiosità dei bambini è uno degli strumenti professionali più interessanti e necessari dell’area educativa della prima infanzia. La voce che accompagna, che sviluppa pensieri e intrattiene verso mondi fantastici diviene per i bambini un luogo virtuale di conoscenza e di pensiero divergente e creativo. Con la narrazione di storie si aprono finestre su scenari emotivi e cognitivi che sostengono il bambino nella costruzione di mappe capaci di orientarli nella complessità della realtà. La narrazione e l’ascolto di questa sono una palestra alla costruzione di senso e di significati, ogni storia ascoltata, ogni racconto verbalizzato sostiene il bambino nella costruzione narrativa della sua personale storia di vita.

b. Il sacchetto delle meraviglie Un sacchetto ricco di oggetti curiosi (soprammobili, souvenir, materiali di scarto) ognuno con una storia da raccontare che escono per arrivare davanti agli occhi dei bambini narrando di viaggi, avventure e quotidianità.

Nell’attuale contesto educativo dei servizi per la prima infanzia i nidi seguono regole e orientamenti di contenimento al contagio a causa dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus che indicano al momento: <ul><li>il piccolo gruppo come luogo ottimale dello scambio verbale ed emotivo; </li><li>la destinazione a ogni gruppo di spazi, strumenti, attrezzature e giochi dedicati e la continuità di relazione adulto/ professionista/bambino. </li></ul>Si tratta di aspetti imprescindibili alla buona gestione sanitaria del contagio e i gruppi di lavoro educativi si sono articolati e organizzati affinché la qualità educativa e l’offerta pedagogica non facciano un passo indietro rispetto a ciò che “è nido” nel suo significato pedagogico. Il mondo educativo si è quindi attivato per acquisire, incrementare, valorizzare e arricchire quelle competenze, relazionali, sociali, professionali e comunicative che potessero far da sponda e sostegno a questo nuovo modo di fare nido.

<ul><li>Catarsi E. (1999). Leggere le figure. Il libro nell’asilo nido e nella scuola dell’infanzia. Pisa: Edizioni del Cerro. </li><li>Demetrio, D. (2012). Educare è narrare. Le teorie, le pratiche, la cura. Sesto San Giovanni (MI): Mimesis Edizioni.</li></ul>

Sono molte le esperienze di narrazione presso i nidi d’infanzia in cui la voce è accompagnata da oggetti “facilitatori”, detti strumenti narrativi. Non di sole parole può essere fatto un laboratorio di narrazione, il bambino da 0 a 3 anni è intento a codificare il mondo tramite il proprio corpo e i propri sensi, tutti i sensi. E le parole acquistano maggior valore se accompagnate da oggetti e azioni che possono essere “letti” dai bambini tramite più codici sensoriali. Nascono così gli strumenti narrativi dove oggetti, spesso di riciclo e naturali, diventano mediatori del racconto.

GLI STRUMENTI NARRATIVI

“La partecipazione emotiva e l’identificazione con i personaggi delle storie aiutano il bambino a comprendere anche le proprie esperienze quotidiane e i propri sentimenti, ovvero gli consentono di riviverli nelle avventure ascoltate, ritrovandovi in qualche modo anche la propria storia personale” (Catarsi, 1999)

a. La scatola narrativa Forse lo strumento narrativo più famoso e conosciuto, organizzato con una scatola da scarpe che racchiude all’interno una stoffa che diviene palcoscenico della storia, pochi oggetti che faranno da scenografia (alcune foglie o rametti per il bosco, sassolini in fila per una strada, un pezzo di carta blu per il mare) e infine i personaggi e gli oggetti che evocano i protagonisti di una storia, conosciuti o meno. Dalla scatola escono a uno a uno i personaggi manipolati dall’adulto che li anima sul palcoscenico dando vita alla storia.

c. Il cesto dei calzini spaiati e non solo Un cesto di calzini spaiati di vari colori, ognuno un personaggio da indossare, ma anche contenitori trasparenti con vari materiali all’interno divengono alleati narratori. Lasciati nelle sapienti e curiose mani dei bambini, gli stessi materiali possono divenire gioco per reinterpretare e raccontare con gesti e parole la storia, ripercorrendone i passi più avvincenti e le emozioni più coinvolgenti.

Raccontare storie al nido

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