Come si progetta la “scuola più bella del mondo”?

A come ambiente. Dizionario del nido

Il "bene comune" delle professionalità educative

pedagogicamente

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  Un gruppetto di bambini di cinque anni sta provando a costruire un ponte fra due tavolini. Provano con un righello e ci fanno passare sopra un’automobilina, poi mettono un bastone di scopa e fanno camminare le dita, come se una persona attraversasse un guado stando in equilibrio. La maestra li guarda e propone una sfida: “Sareste capaci di costruire un ponte usando solo della carta?”. Naturalmente tutti dicono di sì, si formano dei gruppetti e l’insegnante consegna a ciascuno quattro strisce ricavate da un foglio di carta. I primi tentativi vanno a vuoto: le strisce di carta si piegano e cadono a terra; poi qualcuno arrotola una striscia
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Un gruppetto di bambini di cinque anni sta provando a costruire un ponte fra due tavolini. Provano con un righello e ci fanno passare sopra un’automobilina, poi mettono un bastone di scopa e fanno camminare le dita, come se una persona attraversasse un guado stando in equilibrio. La maestra li guarda e propone una sfida: “Sareste capaci di costruire un ponte usando solo della carta?”. Naturalmente tutti dicono di sì, si formano dei gruppetti e l’insegnante consegna a ciascuno quattro strisce ricavate da un foglio di carta. I primi tentativi vanno a vuoto: le strisce di carta si piegano e cadono a terra; poi qualcuno arrotola una striscia, un altro le piega a soffietto…
 
Marco ha poco più di due anni e sta travasando della terra da un secchiello a un altro, a un certo punto lascia il suo gioco e va verso la siepe del giardino. Stacca una foglia e ritorna ai secchielli. Prende il cucchiaio che usava per il travaso e scava una buchetta, poi ci mette un po’ di terra, appoggia la foglia e la ricopre di terra e, con il secchiello in mano, va a cercare l’acqua. “Cosa stai facendo?” chiede l’educatrice. “Pianto la foglia”.
 


Provo, sbaglio, riprovo…

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