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Speciale: un mondo di libri

Impariamo a rilassarci

Ad alta voce

Tutti insieme nel gruppo classe

Maremé&nbsp;di Antonella Abbatiello e Bruno Tognolini Fatatrac, Casalecchio di Reno, Bologna (2008)

Questo libro ci mette in contatto con il nostro mare interno

Quanto siamo disposti ad addentrarci al largo della nostra vita, quanto invece preferiamo osservarla mentre accade? Come dialoghiamo con i nostri giorni? E con le notti? «La notte fa sbagliare, non so più dire se / Son io che guardo il mare, o è lui che guarda me»... Che ce ne facciamo dei nostri sbagli, degli inciampi, degli inevitabili tramonti? E che succede se incontriamo una sirena, un pesce-cane, una terra sconosciuta? Qual è il nostro rapporto con gli abissi, con il mistero che regna in ognuno di noi? «Chi vola batte le ali, chi guarda batte le ciglia / il mare batte le onde e tutto ci assomiglia»... Ciò che è più grande di noi può essere anche dentro di noi? Riusciamo a sentirci parte di qualcosa pur nella nostra unicità? Davvero assomigliamo al mare?

<img filer_id="225602" src="/d/filer/sharing/1604908691/225602/" title="" align="" thumb_option="" original_image="false" style="height: 236px; width: 300px; float: right; margin: 10px 15px;" data-cke-saved-src="/d/filer/sharing/1604908691/225602/">«Giudica un uomo dalle sue domande piuttosto che dalle sue risposte», scriveva Voltaire. Il bello del mare, e anche di questo libro, sta proprio nelle tante domande che suscita, onda dopo onda, pagina dopo pagina. Ci permette una piccola parentesi di riflessione, quasi fosse una spiaggia da riporre in cartella e tirare fuori nei momenti di bisogno... perché non si affoga solo nell’acqua, anzi, spesso si affoga proprio perché ci si dimentica del nostro mare interno. Del resto, che cos’è il mare? «È un cielo capovolto, è una terra contraria / Per i pesci fuor d’acqua, e i bambini fuor d’aria»... «Il cielo è così grande, il mare è tanto mare / E io son così piccolo, posso solo guardare». A tutti noi è capitato di fermarci a contemplare la vastità del mare e sentirci piccoli. Forse nel guardarlo torniamo necessariamente bambini, perché per quanto grandi si possa essere ci si trova obbligati ad abbracciare con occhi e pensieri qualcosa di molto più grande di noi. «I giorni son profondi, uno ad uno li pesco / Se mi lasciate in pace, piano piano io cresco», si legge nella poesia di Bruno Tognolini, illustrata sapientemente dai commoventi acquerelli di Antonella Abbatiello (Fatatrac, 2008). Il libro <a data-cke-saved-href="https://www.scuolastore.it/it/book/marem%C3%A8-3" target="_blank" href="https://www.scuolastore.it/it/book/marem%C3%A8-3">Maremè</a> ci ricorda che i giorni sono profondi come il mare, e che sta a noi scegliere quanto sbilanciarsi, definire la misura delle nostre apnee, dei nostri respiri... e del nostro coraggio.

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