Virtù dell’errore

Le tecnologie peggiorano l’apprendimento? Che cosa dice veramente il rapporto OCSE

Bambini e sessualità, un avvicinamento troppo precoce?

Impariamo a rilassarci

Tutti insieme nel gruppo classe

Alleniamo la concentrazione

Le emozioni ci spingono naturalmente verso l’altro. Sin dai momenti più precoci dello sviluppo siamo esseri sociali e sono proprio le emozioni a sostenere l’incremento della competenza sociale. Uno dei fattori alla base dello sviluppo delle emozioni e della socializzazione è l’empatia (dal greco
 
 en-pathos
 
 “sentire dentro”), ossia la capacità di riconoscere le emozioni degli altri come se fossero le proprie, mettendosi nei loro panni, per comprenderne punti di vista, pensieri e sentimenti.
 
 Tuttavia, per alcuni bambini la capacità di riconoscere e regolare le emozioni può essere particolarmente problematica: possono mettere in atto comport

Le emozioni ci spingono naturalmente verso l’altro. Sin dai momenti più precoci dello sviluppo siamo esseri sociali e sono proprio le emozioni a sostenere l’incremento della competenza sociale. Uno dei fattori alla base dello sviluppo delle emozioni e della socializzazione è l’empatia (dal greco en-pathos “sentire dentro”), ossia la capacità di riconoscere le emozioni degli altri come se fossero le proprie, mettendosi nei loro panni, per comprenderne punti di vista, pensieri e sentimenti.
Tuttavia, per alcuni bambini la capacità di riconoscere e regolare le emozioni può essere particolarmente problematica: possono mettere in atto comportamenti aggressivi verso gli altri e manifestare cinismo e disprezzo nei confronti dei sentimenti e delle sofferenze altrui. Ciò li espone al rifiuto da parte dei compagni e a una socializzazione difficoltosa. In questi casi è importante intervenire per aiutarli a sviluppare un percorso di corretta regolazione emotiva e di acquisizione di adeguate abilità sociali, partendo proprio dalla capacità di riconoscere le emozioni e provare empatia verso gli altri.
L’empatia è fondamentale anche nel processo educativo. Potremmo dire che non vi è cognizione senza emozione. Per motivare e coinvolgere in modo attivo gli studenti, è importante non solo comprendere i processi cognitivi, ma anche i fattori emotivi implicati in un determinato insegnamento. Mettersi dalla parte degli studenti e interrogarsi su quali possano essere le cause delle loro difficoltà di fronte all’esecuzione di un compito, può aiutare a superare i momenti difficili insieme. Maria Montessori diceva agli insegnanti di seguire l’interesse del bambino per rendere efficace l’apprendimento. Insegnare “con empatia” contribuisce a migliorare il ruolo degli educatori: piuttosto che stare davanti agli studenti, in un modo giudicante, porta a stare al loro fianco, a sostenerli nel loro percorso di apprendimento.
Buona lettura su empatia e altro in questo nuovo numero di Psicologia e Scuola!


L’empatia nel processo educativo

Dove trovi questo contenuto