Tessere storie in classe quarta

Geografia/Italiano - Il fiume

Scrittura corsiva

Parole per ritrovarsi

Vi racconto di me

Il gruppo classe

<blockquote>“Ogni discorso è un anello nella catena del dialogo che intesse la trama delle relazioni umane” (Bachtin)</blockquote><blockquote>“Imparare è partecipare a un dialogo” (Pask)</blockquote>Mai, all’avvio di un nuovo anno scolastico, delle citazioni sono sembrate così autentiche e desiderate. Nel dialogo risiede il significato etimologico del termine “scuola”: il greco skholé – dapprima riferito al tempo libero in cui coltivare se stessi con la lettura e le arti – passò poi a indicare il dialogo e la discussione, più tardi, il luogo in cui tali pratiche si svolgevano. Questo luogo attende oggi di essere ripopolato dalle voci di bambini e adulti, dai giochi degli intervalli, dal brusio operoso delle classi e della comunità scuola.Negli scorsi mesi sono mancate le voci in presenza: la voce è fisicità e la fisicità è educazione, rispetto, coordinamento, controllo, empatia, scambio di idee e sguardi. Comprensione e comunicazione Questo vale soprattutto per gli apprendimenti linguistici, rivolti allo sviluppo delle capacità di comprensione e comunicazione, quintessenza delle competenze di cittadinanza. La radice cum include dialogo e appartenenza reciproca. Una didattica spenta e inerte non regge la spinta motivazionale di bambini che sono più che mai desiderosi di imparare insieme. L’alleanza didattica e la complicità vanno ricostruite tramite una didattica dialogica, partecipativa, costruttiva.La prima alfabetizzazioneL’implicazione dei piccoli nell’apprendimento va perseguita fin dalla prima alfabetizzazione. Il processo affonda le radici nelle esperienze alfabetizzate di cui il bambino è protagonista negli anni prescolari.Alfabetizzazione emergente è l’espressione con cui gli studi indicano l’insieme di abilità e processi precursori di lettura e scrittura alfabetiche: la competenza lessicale, fonologica, sintattica, semantica...I tentativi di conquistare la parola scritta rispecchiano una costruzione concettuale che si sviluppa per fasi comuni a bambini di diverse lingue e culture.Come insegnare a leggere e a scrivere?La questione emerge periodicamente, spesso in concomitanza con la divulgazione di qualche nuovo metodo “promettente”. Di fatto, i diversi metodi sono varianti dei due riconosciuti dall’Unesco: il metodo fonico-sillabico e il metodo globale, che trovano fondamento nel modello a due vie – la via semantico-lessicale e la via fonologica in supporto reciproco nella lettura.Non vi sono evidenze scientifiche della superiorità di un metodo rispetto all’altro, anche perché la pratica didattica in classe intreccia con saggezza gli aspetti positivi dei due approcci.L’introduzione dei fonemi è incardinata a esperienze e racconti per rendere significative le nuove conquiste; letture e scritture spontanee sono risorse per costruire apprendimenti, la conversazione in classe crea un terreno di incontro tra la lingua italiana e le lingue materne respirate dai bambini stranieri, così come tra scuola e quotidiano, l’approccio ludico alleggerisce l’esercizio meccanico.In breve, a fare la differenza è l’attitudine dialogica delle pratiche didattiche, quando riescono a far dialogare concetti ed esperienze, L1 e L2, gioco ed esercizio, incoraggiamento fiducioso e autorevolezza.<blockquote>Alcuni punti essenziali:• didattica dialogica, partecipativa, costruttiva• via fonologica e via semantico-lessicale per la lettoscrittura• imparare a scrivere con attività di laboratorio </blockquote>Oralità e cura del lessicoLa conquista della parola scritta è sostenuta dalla pratica dell’oralità e dalla cura del lessico: raccontando episodi personali, il bambino si attenderà di essere capito, poiché non percepisce la distanza tra “pensare” e “dire” le idee. Partecipando alla vita di gruppi eterogenei sperimenterà però che per rendere comprensibile il discorso è necessario saperlo comunicare. Con la conversazione clinica, il rispecchiamento e la riformulazione, l’insegnante lo aiuterà a curare il lessico e a dipanare enunciati confusi.Si forma così l’attitudine a entrare in sintonia con il pensiero dell’altro per costruire insieme conoscenze, collaborando al discorso tramite il rispetto dei turni di parola, il feedback, l’accordo, il dissenso...Interazione e comprensione del testoEssere presenti in classe significa poter chiedere “perché” e “come”, interrompere la spiegazione dicendo “Non ho capito”: è di queste interazioni che si alimenta la comprensione del testo. Il processo inferenziale che ne è alla base richiede di essere guidato: mentre la lettura è in corso, il bambino è invitato a verbalizzare le rappresentazioni che si formano nella sua mente e viene aiutato a modificarle in base agli indizi del testo; è stimolato a esplicitare ad alta voce dubbi e difficoltà e a monitorare strada facendo la costruzione dei significati.Di nuovo, è la dimensione dialogica a focalizzare il processo in corso, dall’incertezza delle fasi iniziali fino alla conquista della competenza, che non migliora con l’addestramento di prestazioni, ma nella misura in cui se ne rafforzano i processi sottesi.Il laboratorio di scritturaL’accompagnamento dei processi acquista risalto straordinario nella scrittura. I bambini imparano a scrivere se qualcuno lo insegna loro: il che non significa correggere la superficie del testo quando questo è ultimato. Implica attività di laboratorio in cui i bambini si possano appropriare degli attrezzi del mestiere, ossia imparare “come si fa”.Imparare a scrivere è imparare a pensare: dipanare idee confuse, dare lucidità ai pensieri, ragionare sulla coerenza tra le parti del testo, scegliere le parole giuste per esprimere emozioni... E imparare a scrivere bene è fonte di gratificazione, poiché la scrittura è una finestra affacciata sul pensiero.

&nbsp;Cardarello R., Contini A.M. (a cura di), Parole, Immagini, Metafore. Per una didattica della comprensione. Bergamo: Ed. Junior.Cisotto L. (2006), Didattica del testo. Processi e competenze. Roma: Carocci.Cisotto e Gruppo RDL (2009), Prime competenze di letto-scrittura. Trento: Erickson.Cisotto L. e Gruppo RDL (2020), Scrivere testi in nove mosse. Trento: Erickson.Ferreiro E. e Teberosky A. (1979). La costruzione della lingua scritta nel bambino. Firenze: Giunti.Lumbelli L. (2009). La comprensione come problema. Il punto di vista cognitivo. Bari: Laterza.

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 “Ogni discorso è un anello nella catena del dialogo che intesse la trama delle relazioni umane” (Bachtin)
 
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 “Imparare è partecipare a un dialogo” (Pask)
 
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 Mai, all’avvio di un nuovo anno scolastico, delle citazioni sono sembrate così autentiche e desiderate. Nel
 
 dialogo
 
 risiede il significato etimologico del termine
 
 “scuola”
 
 : il greco
 
 skholé
 
 – dapprima riferito al tempo libero in cui coltivare se stessi con la lettura e le arti – passò poi a indicare il dialogo e la discussione, più tardi, il luogo in cui tali pratiche si svolgevano. Questo luogo attende oggi di essere ripopolato dalle voci di bambini e adulti, dai giochi degli intervalli, dal

“Ogni discorso è un anello nella catena del dialogo che intesse la trama delle relazioni umane” (Bachtin)“Imparare è partecipare a un dialogo” (Pask)Mai, all’avvio di un nuovo anno scolastico, delle citazioni sono sembrate così autentiche e desiderate. Nel dialogo risiede il significato etimologico del termine “scuola”: il greco skholé – dapprima riferito al tempo libero in cui coltivare se stessi con la lettura e le arti – passò poi a indicare il dialogo e la discussione, più tardi, il luogo in cui tali pratiche si svolgevano. Questo luogo attende oggi di essere ripopolato dalle voci di bambini e adulti, dai giochi degli intervalli, dal brusio operoso delle classi e della comunità scuola.Negli scorsi mesi sono mancate le voci in presenza: la voce è fisicità e la fisicità è educazione, rispetto, coordinamento, controllo, empatia, scambio di idee e sguardi. Comprensione e comunicazione Questo vale soprattutto per gli apprendimenti linguistici, rivolti allo sviluppo delle capacità di comprensione e comunicazione, quintessenza delle competenze di cittadinanza. La radice cum include dialogo e appartenenza reciproca. Una didattica spenta e inerte non regge la spinta motivazionale di bambini che sono più che mai desiderosi di imparare insieme. L’alleanza didattica e la complicità vanno ricostruite tramite una didattica dialogica, partecipativa, costruttiva.La prima alfabetizzazioneL’implicazione dei piccoli nell’apprendimento va perseguita fin dalla prima alfabetizzazione. Il processo affonda le radici nelle esperienze alfabetizzate di cui il bambino è protagonista negli anni prescolari.Alfabetizzazione emergente è l’espressione con cui gli studi indicano l’insieme di abilità e processi precursori di lettura e scrittura alfabetiche: la competenza lessicale, fonologica, sintattica, semantica...I tentativi di conquistare la parola scritta rispecchiano una costruzione concettuale che si sviluppa per fasi comuni a bambini di diverse lingue e culture.Come insegnare a leggere e a scrivere?La questione emerge periodicamente, spesso in concomitanza con la divulgazione di qualche nuovo metodo “promettente”. Di fatto, i diversi metodi sono varianti dei due riconosciuti dall’Unesco: il metodo fonico-sillabico e il metodo globale, che trovano fondamento nel modello a due vie – la via semantico-lessicale e la via fonologica in supporto reciproco nella lettura.Non vi sono evidenze scientifiche della superiorità di un metodo rispetto all’altro, anche perché la pratica didattica in classe intreccia con saggezza gli aspetti positivi dei due approcci.L’introduzione dei fonemi è incardinata a esperienze e racconti per rendere significative le nuove conquiste; letture e scritture spontanee sono risorse per costruire apprendimenti, la conversazione in classe crea un terreno di incontro tra la lingua italiana e le lingue materne respirate dai bambini stranieri, così come tra scuola e quotidiano, l’approccio ludico alleggerisce l’esercizio meccanico.In breve, a fare la differenza è l’attitudine dialogica delle pratiche didattiche, quando riescono a far dialogare concetti ed esperienze, L1 e L2, gioco ed esercizio, incoraggiamento fiducioso e autorevolezza.Alcuni punti essenziali:• didattica dialogica, partecipativa, costruttiva• via fonologica e via semantico-lessicale per la lettoscrittura• imparare a scrivere con attività di laboratorioOralità e cura del lessicoLa conquista della parola scritta è sostenuta dalla pratica dell’oralità e dalla cura del lessico: raccontando episodi personali, il bambino si attenderà di essere capito, poiché non percepisce la distanza tra “pensare” e “dire” le idee. Partecipando alla vita di gruppi eterogenei sperimenterà però che per rendere comprensibile il discorso è necessario saperlo comunicare. Con la conversazione clinica, il rispecchiamento e la riformulazione, l’insegnante lo aiuterà a curare il lessico e a dipanare enunciati confusi.Si forma così l’attitudine a entrare in sintonia con il pensiero dell’altro per costruire insieme conoscenze, collaborando al discorso tramite il rispetto dei turni di parola, il feedback, l’accordo, il dissenso...Interazione e comprensione del testoEssere presenti in classe significa poter chiedere “perché” e “come”, interrompere la spiegazione dicendo “Non ho capito”: è di queste interazioni che si alimenta la comprensione del testo. Il processo inferenziale che ne è alla base richiede di essere guidato: mentre la lettura è in corso, il bambino è invitato a verbalizzare le rappresentazioni che si formano nella sua mente e viene aiutato a modificarle in base agli indizi del testo; è stimolato a esplicitare ad alta voce dubbi e difficoltà e a monitorare strada facendo la costruzione dei significati.Di nuovo, è la dimensione dialogica a focalizzare il processo in corso, dall’incertezza delle fasi iniziali fino alla conquista della competenza, che non migliora con l’addestramento di prestazioni, ma nella misura in cui se ne rafforzano i processi sottesi.Il laboratorio di scritturaL’accompagnamento dei processi acquista risalto straordinario nella scrittura. I bambini imparano a scrivere se qualcuno lo insegna loro: il che non significa correggere la superficie del testo quando questo è ultimato. Implica attività di laboratorio in cui i bambini si possano appropriare degli attrezzi del mestiere, ossia imparare “come si fa”.Imparare a scrivere è imparare a pensare: dipanare idee confuse, dare lucidità ai pensieri, ragionare sulla coerenza tra le parti del testo, scegliere le parole giuste per esprimere emozioni... E imparare a scrivere bene è fonte di gratificazione, poiché la scrittura è una finestra affacciata sul pensiero.

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