Difficoltà nella scrittura, nella gestione dello spazio e del corpo

Come evitare comportamenti provocatori in classe

Chiarimenti sui DSA

pedagogicamente

Muoviamo i primi passi

Il dettato ortografico

Calcolatrice e altre strategie

Un clima disteso e costruttivo facilita l’accettazione e il rispetto dell’altro

Un clima disteso e costruttivo facilita l’accettazione e il rispetto dell’altro

La collaborazione nel gruppo supporta lo sviluppo dell’autonomia del singolo.

Fedeli D., Zanon F. (a cura di). Le regole sono importanti. Come insegnare le regole di comportamento alla scuola dell’infanzia attraverso strategie e laboratori di attività ludiche pensate per tutta la sezione. Con i Laboratori della Scoiattolina Norma di Federica Novello e Sabrina Pittilini. Giunti EDU, Firenze, in uscita a gennaio 2021.

IL GRUPPO COME VETTORE DI INCLUSIONE


 Osservare le relazioni che si instaurano nella scansione temporale della programmazione didattica, oltre che consentire di mettere a fuoco l’evoluzione delle capacità del bambino

IL GRUPPO COME VETTORE DI INCLUSIONEOsservare le relazioni che si instaurano nella scansione temporale della programmazione didattica, oltre che consentire di mettere a fuoco l’evoluzione delle capacità del bambino e il raggiungimento degli obiettivi pedagogici, permette di cogliere il livello di inclusione nel gruppo, in particolare del bambino in difficoltà o disabile. Il sistema gruppo è un potente vettore di inclusione: l’instaurarsi di rapporti solidali, la realizzazione di un clima sociale positivo è condizione indispensabile per garantire l’accettazione e il rispetto delle diversità, favorendo sicurezza, autostima, autonomia e motivazione all’apprendimento.LE FASI DELL’OSSERVAZIONELe fasi dell’osservazione sono 5, non hanno confini temporali netti e, in parte, si sovrappongono.Fase 1. Ambientamento (settembre-ottobre)Domina il passaggio dalla relazionalità conosciuta e familiare al contesto ambientale e relazionale nuovo. Il bambino oppone una naturale resistenza, combattuto tra paure e curiosità.L’insegnante svolge un ruolo materno vicario teso ad accogliere e rassicurare; accompagna nelle prime scoperte del nuovo ambiente, delle attività che vi saranno svolte e dei compagni di viaggio.Routine come l’appello o i saluti finali sono strumenti per presentarsi e conoscersi, accogliendo caratteristiche e modalità specifiche di ognuno.Fase 2. Scoperta di sé e dell’altro (ottobre-dicembre)Il bambino prende maggiormente possesso dell’ambiente e delle relazioni che si instaurano. Nel gruppo si approfondiscono i legami e si creano amicizie privilegiate. Sono da proporre attività che favoriscano un’apertura alle percezioni e sensazioni corporee.L’insegnante aggiunge al ruolo materno quello di guida; il ruolo contenitivo non viene mai abbandonato, ma diviene maggiormente attivo e propositivo per accompagnare nelle nuove esperienze.L’osservazione del gruppo in costituzione permette di evitare sottogruppi rigidi, favorendo ruoli diversificati affinché possano emergere i contributi personali di tutti.Fase 3. Ritrovarsi con regole e limiti (gennaio-febbraio)Dopo le vacanze natalizie vi è una naturale regressione, che spesso richiede un ri-ambientamento per ritrovare la continuità del gruppo. Aumenta l’identificazione, si chiariscono le regole e gli stili della relazione, nonché i limiti.L’insegnante è ora anche garante della continuità, del rispetto delle regole e dei limiti; non censore o controllore, ma facilitatore delle relazioni in espansione.In caso di necessità non si sostituisce al bambino in difficoltà o disabile, ma diversifica i percorsi in base alle caratteristiche e ai tempi di ognuno, evitando trattamenti privilegiati, proponendo regole che valgano per tutti, assicurando per ognuno una collocazione nel gruppo adeguata alle caratteristiche personali.Fase 4. Imitazione, scambio di strategie esplorative (febbraio-aprile)Si iniziano a sperimentare variazioni e scambi di modalità relazionali con una partecipazione più attiva e creativa. Il gruppo testa la propria resilienza, permette di mobilizzare i ruoli e lascia spazio anche a scherzi e trasgressioni.È per l’insegnante un ruolo avanzato di guida: può lasciare maggiore libertà alle iniziative individuali, stimolare cambiamenti e nuove scoperte, fornire alternative e possibilità di scelta, con scambi di strategie.I giochi di interscambio e di imitazione permettono di sviluppare una maggiore empatia inclusiva anche con i bambini in difficoltà o disabili.Fase 5. Collaborazione, condivisione e autonomia (aprile-giugno)In vista della conclusione dell’anno, la collaborazione e condivisione consolidata del gruppo permettono un maggior sviluppo dell’autonomia: la progettualità dei singoli diventa coinvolgente per gli altri. Si valorizza il patrimonio di storicità del gruppo, anche grazie alla condivisione della documentazione con le famiglie.L’insegnante, depositario della storicità e del cambiamento, verifica l’evoluzione, le tappe raggiunte, mette in evidenza e valorizza i risultati conseguiti. Nelle produzioni del gruppo, resoconto di attività emotivamente e relazionalmente significative, anche il bambino in difficoltà o disabile potrà riconoscersi.

IL GRUPPO COME VETTORE DI INCLUSIONEOsservare le relazioni che si instaurano nella scansione temporale della programmazione didattica, oltre che consentire di mettere a fuoco l’evoluzione delle capacità del bambino e il raggiungimento degli obiettivi pedagogici, permette di cogliere il livello di inclusione nel gruppo, in particolare del bambino in difficoltà o disabile. Il sistema gruppo è un potente vettore di inclusione: l’instaurarsi di rapporti solidali, la realizzazione di un clima sociale positivo è condizione indispensabile per garantire l’accettazione e il rispetto delle diversità, favorendo sicurezza, autostima, autonomia e motivazione all’apprendimento. LE FASI DELL’OSSERVAZIONE Le fasi dell’osservazione sono 5, non hanno confini temporali netti e, in parte, si sovrappongono. Fase 1. Ambientamento (settembre-ottobre) Domina il passaggio dalla relazionalità conosciuta e familiare al contesto ambientale e relazionale nuovo. Il bambino oppone una naturale resistenza, combattuto tra paure e curiosità.L’insegnante svolge un ruolo materno vicario teso ad accogliere e rassicurare; accompagna nelle prime scoperte del nuovo ambiente, delle attività che vi saranno svolte e dei compagni di viaggio.Routine come l’appello o i saluti finali sono strumenti per presentarsi e conoscersi, accogliendo caratteristiche e modalità specifiche di ognuno. Fase 2. Scoperta di sé e dell’altro (ottobre-dicembre)Il bambino prende maggiormente possesso dell’ambiente e delle relazioni che si instaurano. Nel gruppo si approfondiscono i legami e si creano amicizie privilegiate. Sono da proporre attività che favoriscano un’apertura alle percezioni e sensazioni corporee.L’insegnante aggiunge al ruolo materno quello di guida; il ruolo contenitivo non viene mai abbandonato, ma diviene maggiormente attivo e propositivo per accompagnare nelle nuove esperienze.L’osservazione del gruppo in costituzione permette di evitare sottogruppi rigidi, favorendo ruoli diversificati affinché possano emergere i contributi personali di tutti. Fase 3. Ritrovarsi con regole e limiti (gennaio-febbraio)Dopo le vacanze natalizie vi è una naturale regressione, che spesso richiede un ri-ambientamento per ritrovare la continuità del gruppo. Aumenta l’identificazione, si chiariscono le regole e gli stili della relazione, nonché i limiti.L’insegnante è ora anche garante della continuità, del rispetto delle regole e dei limiti; non censore o controllore, ma facilitatore delle relazioni in espansione.In caso di necessità non si sostituisce al bambino in difficoltà o disabile, ma diversifica i percorsi in base alle caratteristiche e ai tempi di ognuno, evitando trattamenti privilegiati, proponendo regole che valgano per tutti, assicurando per ognuno una collocazione nel gruppo adeguata alle caratteristiche personali. Fase 4. Imitazione, scambio di strategie esplorative (febbraio-aprile)Si iniziano a sperimentare variazioni e scambi di modalità relazionali con una partecipazione più attiva e creativa. Il gruppo testa la propria resilienza, permette di mobilizzare i ruoli e lascia spazio anche a scherzi e trasgressioni.È per l’insegnante un ruolo avanzato di guida: può lasciare maggiore libertà alle iniziative individuali, stimolare cambiamenti e nuove scoperte, fornire alternative e possibilità di scelta, con scambi di strategie.I giochi di interscambio e di imitazione permettono di sviluppare una maggiore empatia inclusiva anche con i bambini in difficoltà o disabili. Fase 5. Collaborazione, condivisione e autonomia (aprile-giugno)In vista della conclusione dell’anno, la collaborazione e condivisione consolidata del gruppo permettono un maggior sviluppo dell’autonomia: la progettualità dei singoli diventa coinvolgente per gli altri. Si valorizza il patrimonio di storicità del gruppo, anche grazie alla condivisione della documentazione con le famiglie.L’insegnante, depositario della storicità e del cambiamento, verifica l’evoluzione, le tappe raggiunte, mette in evidenza e valorizza i risultati conseguiti. Nelle produzioni del gruppo, resoconto di attività emotivamente e relazionalmente significative, anche il bambino in difficoltà o disabile potrà riconoscersi.

Le relazioni nel gruppo

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