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La comunicazione fa parte integrante del nostro agire e della nostra vita quotidiana di esseri sociali. Proprio per questo, a volte ci sfugge la complessità del costrutto e non riflettiamo sui tanti processi implicati nell’abilità di comunicare e sulle diverse sfaccettature che tale abilità coinvolge. Certo oggi sappiamo che le competenze comunicative sono molto precoci e che i bambini molto presto partecipano a scambi preverbali che assomigliano a vere e proprie conversazioni. Già alla fine del primo anno di vita usano gesti che hanno un significato (ciao, buono, bravo) e li esibiscono con orgoglio. Sanno indicare se desiderano ottenere un oggetto, ma anche condividere un interesse con l’adulto. Quando poi compare il linguaggio, i bambini sorprendentemente acquisiscono in tempi brevissimi i suoni, le parole, le prime frasi e la capacità di usare forme linguistiche primitive, semplici o via via più complesse in modo appropriato al contesto e all’interlocutore. Tuttavia, ci accorgiamo della complessità del comunicare quando qualcosa non funziona, o quando i canali che usiamo non riescono ad agganciare l’interlocutore. Pensiamo a quanto possa essere difficile sostenere uno scambio comunicativo con bambini con disturbo dello spettro autistico; a che sforzo debbano compiere i bambini con ritardi del linguaggio di varia natura per farsi capire; o ancora come, per un alunno con deficit uditivo, sia difficile partecipare a un’interazione di gruppo, situazione assai comune in ambito scolastico. In tutti questi casi constatiamo che per comunicare efficacemente si deve partire dall’ascolto dell’altro e che questo può richiedere tempo e pazienza, ancor prima che competenze specialistiche. Mettersi in ascolto, per tutti ma in particolare per un insegnante, implica assumere un atteggiamento empatico, non lasciarsi prendere dall’ansia di non capire e di non essere capito, cercare di comprendere se la persona comunica con modalità diverse dalle nostre, usare canali alternativi se non si condivide lo stesso codice, predisporre il contesto nel modo più favorevole possibile, eliminare le barriere fisiche, sociali e psicologiche che ostacolano la comunicazione. Oltre che contare sulle proprie personali risorse, per fortuna in molti casi sono disponibili metodi e strumenti per mettere in atto strategie efficaci, come emerge da alcuni dei contributi che compongono questo numero.

L'abilità di comunicare

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