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La DDI per la scuola primaria

Che cosa ci ha insegnato questa esperienza?


 La didattica a distanza (DAD) ha messo in evidenza aspetti diversi.


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 Unità di Apprendimento
 
 : chi ha ri-progettato attraverso percorsi sviluppati per Unità di Apprendimento, con cui promuovere conoscenze, abilità e competenze, ha ottenuto buoni risultati: gli aspetti principali (competenze chiave e traguardi disciplinari di competenza) del piano annuale di lavoro sono stati mantenuti invariati.


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 Personalizzazione dei materiali
 
 : correggere tutti i compiti e restituire un commento a ciascun alunno è stato impegnativo ma ha consentito di delineare proposte su misura per ognuno.


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 Relazioni educative
 
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Che cosa ci ha insegnato questa esperienza?La didattica a distanza (DAD) ha messo in evidenza aspetti diversi.• Unità di Apprendimento: chi ha ri-progettato attraverso percorsi sviluppati per Unità di Apprendimento, con cui promuovere conoscenze, abilità e competenze, ha ottenuto buoni risultati: gli aspetti principali (competenze chiave e traguardi disciplinari di competenza) del piano annuale di lavoro sono stati mantenuti invariati.• Personalizzazione dei materiali: correggere tutti i compiti e restituire un commento a ciascun alunno è stato impegnativo ma ha consentito di delineare proposte su misura per ognuno.• Relazioni educative: la DAD ha richiesto molte ore di lavoro per la progettazione dei percorsi e la creazione dei materiali, ma lo sforzo di ognuno è stato ripagato, perché il continuo scambio con i propri alunni grazie a video-lezioni, materiali e feedback ha permesso di mantenere vive le relazioni educative.• Tempi di attenzione: i bambini tendono a distrarsi facilmente quando devono seguire una spiegazione attraverso un video: abbiamo capito che nelle video-lezioni registrate o in diretta la parte di spiegazione non deve superare i 10 o 15 minuti. Inoltre, è bene alternare attività diverse per rinforzare il coinvolgimento dei bambini.Modalità: nell’attività in diretta dopo la spiegazione è importante far affrontare qualche esercizio ai bambini, online o sul quaderno, in modo che si possano immediatamente cogliere le difficoltà di ognuno. Durante il video- incontro è utile parlare e discutere con la classe: è opportuno che i bambini, magari a turno, possano raccontare del proprio vissuto e che abbiano tutti la possibilità di dialogare sui contenuti della lezione, ponendo anche domande direttamente all’insegnante.Che cosa occorre fare adesso?Ora si tratta di non disperdere le competenze maturate, ma di mettere a valore questa esperienza: sarà importante continuare a lavorare in aula con le dovute attenzioni ma impiegare al meglio anche gli strumenti digitali per promuovere quell’approccio blended (misto in presenza e a distanza) che può meglio garantire chiunque nei vari scenari che si vanno delineando.Sfruttare i vantaggi del digitale• Con il digitale si possono creare presentazioni più coinvolgenti e accattivanti di quelle che si possono proporre con una lavagna a gessi.• Durante la spiegazione si possono evidenziare parti o integrare commenti e precisazioni che rimangono salvate nella lezione. Con la LIM si può anche registrare ciò che avviene a video durante la presentazione dello schermo, creando un filmato dei vari passaggi della lezione.• Il materiale proposto in aula può essere salvato e condiviso con gli studenti: chi è presente lo può usare per ripetere l’argomento, chi è stato assente può fruirne senza perdere completamente il passo con la classe.• Si possono sfruttare video, software, riviste, informazioni…Strutturare attività miste• A scuola: si può lavorare in aula con libri e quaderni come si è sempre fatto ma se a scuola si dispone di tablet, di un laboratorio informatico mobile o fisso, o di una LIM, si possono proporre molte attività da svolgere anche in piattaforma (G Suite, Office 365, registro elettronico, Edmodo, Fidenia…).• A casa: anche a casa si può lavorare con strumenti tradizionali, ma è importante continuare a lavorare anche attraverso le piattaforme digitali, dove operare con risorse online. I bambini dalla seconda o dalla terza in poi dovrebbero aver già cominciato a maturare le proprie competenze digitali.E con i bambini troppo piccoli?Negli anni ho condotto molte sperimentazioni, anche con bambini delle prime classi. Con loro è importante lavorare a scuola fin da subito (qualche ora alla settimana è più che sufficiente) per cominciare a prendere confidenza con i dispositivi digitali. Si possono proporre diverse attività sfruttando molti semplici videogame online per prendere confidenza con alcuni comandi del computer, con il mouse, con alcune funzioni della tastiera, del pc, del tablet…Capovolgere la didattica: la Flipped ClassromDa alcuni anni la didattica capovolta della Flipped Classroom è nota a molti docenti in tutto il globo e, come hanno dimostrato numerose ricerche, può essere senz’altro impiegata alla scuola primaria. In una classe capovolta gli alunni si preparano autonomamente a casa su un nuovo argomento: questa autoformazione può avvenire tramite la lettura o la visione di un video, ma anche compiendo azioni concrete come vistare un parco o osservare un fenomeno (la crescita di una pianta, la pioggia…). Nel seguente momento di lavoro collettivo, in aula o in video-lezione in diretta, i bambini hanno il compito di porre una domanda o proporre una riflessione sull’argomento: in questo modo si verifica e si chiariscono tutti i possibili dubbi. A questo punto l’insegnante assegna un progetto o un obiettivo da raggiungere a ogni gruppo di lavoro e i bambini cominciano ad approfondire l’argomento per sviluppare la propria proposta. L’insegnante offre il proprio supporto e le proprie conoscenze a ciascun team di lavoro. Alla fine ogni gruppo presenta il proprio risultato alla classe che viene revisionato con il contributo di tutti, validato, valutato e possibilmente condiviso in Rete (questo aspetto motiva ulteriormente i bambini). 

Che cosa ci ha insegnato questa esperienza?La didattica a distanza (DAD) ha messo in evidenza aspetti diversi.• Unità di Apprendimento: chi ha ri-progettato attraverso percorsi sviluppati per Unità di Apprendimento, con cui promuovere conoscenze, abilità e competenze, ha ottenuto buoni risultati: gli aspetti principali (competenze chiave e traguardi disciplinari di competenza) del piano annuale di lavoro sono stati mantenuti invariati.• Personalizzazione dei materiali: correggere tutti i compiti e restituire un commento a ciascun alunno è stato impegnativo ma ha consentito di delineare proposte su misura per ognuno.• Relazioni educative: la DAD ha richiesto molte ore di lavoro per la progettazione dei percorsi e la creazione dei materiali, ma lo sforzo di ognuno è stato ripagato, perché il continuo scambio con i propri alunni grazie a video-lezioni, materiali e feedback ha permesso di mantenere vive le relazioni educative.• Tempi di attenzione: i bambini tendono a distrarsi facilmente quando devono seguire una spiegazione attraverso un video: abbiamo capito che nelle video-lezioni registrate o in diretta la parte di spiegazione non deve superare i 10 o 15 minuti. Inoltre, è bene alternare attività diverse per rinforzare il coinvolgimento dei bambini.Modalità: nell’attività in diretta dopo la spiegazione è importante far affrontare qualche esercizio ai bambini, online o sul quaderno, in modo che si possano immediatamente cogliere le difficoltà di ognuno. Durante il video- incontro è utile parlare e discutere con la classe: è opportuno che i bambini, magari a turno, possano raccontare del proprio vissuto e che abbiano tutti la possibilità di dialogare sui contenuti della lezione, ponendo anche domande direttamente all’insegnante.Che cosa occorre fare adesso?Ora si tratta di non disperdere le competenze maturate, ma di mettere a valore questa esperienza: sarà importante continuare a lavorare in aula con le dovute attenzioni ma impiegare al meglio anche gli strumenti digitali per promuovere quell’approccio blended (misto in presenza e a distanza) che può meglio garantire chiunque nei vari scenari che si vanno delineando.Sfruttare i vantaggi del digitale• Con il digitale si possono creare presentazioni più coinvolgenti e accattivanti di quelle che si possono proporre con una lavagna a gessi.• Durante la spiegazione si possono evidenziare parti o integrare commenti e precisazioni che rimangono salvate nella lezione. Con la LIM si può anche registrare ciò che avviene a video durante la presentazione dello schermo, creando un filmato dei vari passaggi della lezione.• Il materiale proposto in aula può essere salvato e condiviso con gli studenti: chi è presente lo può usare per ripetere l’argomento, chi è stato assente può fruirne senza perdere completamente il passo con la classe.• Si possono sfruttare video, software, riviste, informazioni…Strutturare attività miste• A scuola: si può lavorare in aula con libri e quaderni come si è sempre fatto ma se a scuola si dispone di tablet, di un laboratorio informatico mobile o fisso, o di una LIM, si possono proporre molte attività da svolgere anche in piattaforma (G Suite, Office 365, registro elettronico, Edmodo, Fidenia…).• A casa: anche a casa si può lavorare con strumenti tradizionali, ma è importante continuare a lavorare anche attraverso le piattaforme digitali, dove operare con risorse online. I bambini dalla seconda o dalla terza in poi dovrebbero aver già cominciato a maturare le proprie competenze digitali.E con i bambini troppo piccoli?Negli anni ho condotto molte sperimentazioni, anche con bambini delle prime classi. Con loro è importante lavorare a scuola fin da subito (qualche ora alla settimana è più che sufficiente) per cominciare a prendere confidenza con i dispositivi digitali. Si possono proporre diverse attività sfruttando molti semplici videogame online per prendere confidenza con alcuni comandi del computer, con il mouse, con alcune funzioni della tastiera, del pc, del tablet…Capovolgere la didattica: la Flipped ClassromDa alcuni anni la didattica capovolta della Flipped Classroom è nota a molti docenti in tutto il globo e, come hanno dimostrato numerose ricerche, può essere senz’altro impiegata alla scuola primaria. In una classe capovolta gli alunni si preparano autonomamente a casa su un nuovo argomento: questa autoformazione può avvenire tramite la lettura o la visione di un video, ma anche compiendo azioni concrete come vistare un parco o osservare un fenomeno (la crescita di una pianta, la pioggia…). Nel seguente momento di lavoro collettivo, in aula o in video-lezione in diretta, i bambini hanno il compito di porre una domanda o proporre una riflessione sull’argomento: in questo modo si verifica e si chiariscono tutti i possibili dubbi. A questo punto l’insegnante assegna un progetto o un obiettivo da raggiungere a ogni gruppo di lavoro e i bambini cominciano ad approfondire l’argomento per sviluppare la propria proposta. L’insegnante offre il proprio supporto e le proprie conoscenze a ciascun team di lavoro. Alla fine ogni gruppo presenta il proprio risultato alla classe che viene revisionato con il contributo di tutti, validato, valutato e possibilmente condiviso in Rete (questo aspetto motiva ulteriormente i bambini).&nbsp;

FAQ 11. Quale differenza c'è tra PEI e PDP? Al bambino con DSA serve un PEI o un PDP? (ed. PLUS)

FAQ 15. La famiglia può chiedere di tenere nascosto il disturbo e applicare solo forme di tutela che non siano visibili o riconoscibili come tali dai compagni? (ed. PLUS)

La didattica flessibile

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