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Il nucleo fondante della
 
 Geografia
 
 è allo stesso tempo il più semplice e il più complesso che si possa immaginare. Parto col dire di cosa si tratta, poi spiegherò perché è semplice e perché è complesso.


 La relazione tra ambiente naturale e società umane


 La relazione tra ambiente naturale e società umane è essenziale quando parliamo di Geografia. La conosciamo attraverso infinite metamorfosi concettuali:
 
 uomo-natura
 
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 naturale-antropico
 
 (o artificiale),
 
 natura-cultura
 
 , ambiente e società e così via.


 Questa è la parte semplice, quella che ci fa sembrare lineare il percorso del pensiero geografico: si basa su due idee talmente note da renderc

Il nucleo fondante della Geografia è allo stesso tempo il più semplice e il più complesso che si possa immaginare. Parto col dire di cosa si tratta, poi spiegherò perché è semplice e perché è complesso.  La relazione tra ambiente naturale e società umaneLa relazione tra ambiente naturale e società umane è essenziale quando parliamo di Geografia. La conosciamo attraverso infinite metamorfosi concettuali: uomo-natura, naturale-antropico (o artificiale), natura-cultura, ambiente e società e così via.Questa è la parte semplice, quella che ci fa sembrare lineare il percorso del pensiero geografico: si basa su due idee talmente note da rendercele familiari, popolari. Quando cominciamo ad andare oltre l’intuizione e il senso comune, scopriamo però che si tratta di due concetti molto complessi, sui quali il dibattito è sempre aperto.Natura e culturaLa distinzione fra natura e cultura è il tratto distintivo della modernità; allo stesso tempo, questa distinzione (e l’idea stessa della modernità) è oggi messa in discussione da più parti.La natura è il sistema che fornisce le risorse per la vita sul pianeta, mentre le società umane sono l’insieme dei sistemi culturali, economici e politici che regolano la vita dei territori e delle persone. Allo stesso tempo i temi ecologici e l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile ci mostrano che l’umanità fa parte della biosfera e della natura, cosa che nell’insegnamento della Geografia deve portarci a portare l’attenzione sulle infinte connessioni e coevoluzioni tra questi sistemi, insistendo non sulla loro separazione attraverso categorie e tassonomie, ma sulla rete di connessioni, spesso invisibili, che raccontano la coevoluzione tra uomini e ambiente.Alcuni punti essenziali:• attenzione alla rete di connessioni• ambiente e società al centro dei percorsi didattici• emozioni come punto di partenza• partecipazione attiva Come rendere accessibile e comprensibile questo tema?Per chi insegna, c’è un ulteriore problema: come rendere accessibile e comprensibile questo tema ai bambini e alle bambine, salvandone la ricchezza ed evitando che, come molte semplificazioni scolastiche, sia annullato in definizioni rigide e prive della vivacità stimolante del dibattito culturale?Vedo a volte assurdi esercizi che chiedono di elencare e basta affluenti di destra e di sinistra, o elenchi di prodotti collegati alle diverse regioni senza che si spieghi almeno da dove arrivano e cosa si fa, con questi “prodotti”, e perché le persone si affannino tanto a produrli, informazioni che per dei bambini possono essere davvero illuminanti.Per fornire degli strumenti adeguati ad affrontare questa sfida i percorsi di Geografia dovrebbero mettere in molti modi il binomio tra ambiente e società al centro del loro sviluppo. Usare il tema dell’orientamento anche in senso culturale è un esempio: bisogna fornire strumenti per comprendere l’organizzazione umana del territorio, e quindi i simboli e il linguaggio con cui spostarsi nello spazio geografico.

Il nucleo fondante della Geografia è allo stesso tempo il più semplice e il più complesso che si possa immaginare. Parto col dire di cosa si tratta, poi spiegherò perché è semplice e perché è complesso. &nbsp;La relazione tra ambiente naturale e società umaneLa relazione tra ambiente naturale e società umane è essenziale quando parliamo di Geografia. La conosciamo attraverso infinite metamorfosi concettuali: uomo-natura, naturale-antropico (o artificiale), natura-cultura, ambiente e società e così via.Questa è la parte semplice, quella che ci fa sembrare lineare il percorso del pensiero geografico: si basa su due idee talmente note da rendercele familiari, popolari. Quando cominciamo ad andare oltre l’intuizione e il senso comune, scopriamo però che si tratta di due concetti molto complessi, sui quali il dibattito è sempre aperto.Natura e culturaLa distinzione fra natura e cultura è il tratto distintivo della modernità; allo stesso tempo, questa distinzione (e l’idea stessa della modernità) è oggi messa in discussione da più parti.La natura è il sistema che fornisce le risorse per la vita sul pianeta, mentre le società umane sono l’insieme dei sistemi culturali, economici e politici che regolano la vita dei territori e delle persone. Allo stesso tempo i temi ecologici e l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile ci mostrano che l’umanità fa parte della biosfera e della natura, cosa che nell’insegnamento della Geografia deve portarci a portare l’attenzione sulle infinte connessioni e coevoluzioni tra questi sistemi, insistendo non sulla loro separazione attraverso categorie e tassonomie, ma sulla rete di connessioni, spesso invisibili, che raccontano la coevoluzione tra uomini e ambiente.<blockquote>Alcuni punti essenziali:• attenzione alla rete di connessioni• ambiente e società al centro dei percorsi didattici• emozioni come punto di partenza• partecipazione attiva&nbsp;</blockquote>Come rendere accessibile e comprensibile questo tema?Per chi insegna, c’è un ulteriore problema: come rendere accessibile e comprensibile questo tema ai bambini e alle bambine, salvandone la ricchezza ed evitando che, come molte semplificazioni scolastiche, sia annullato in definizioni rigide e prive della vivacità stimolante del dibattito culturale?Vedo a volte assurdi esercizi che chiedono di elencare e basta affluenti di destra e di sinistra, o elenchi di prodotti collegati alle diverse regioni senza che si spieghi almeno da dove arrivano e cosa si fa, con questi “prodotti”, e perché le persone si affannino tanto a produrli, informazioni che per dei bambini possono essere davvero illuminanti.Per fornire degli strumenti adeguati ad affrontare questa sfida i percorsi di Geografia dovrebbero mettere in molti modi il binomio tra ambiente e società al centro del loro sviluppo. Usare il tema dell’orientamento anche in senso culturale è un esempio: bisogna fornire strumenti per comprendere l’organizzazione umana del territorio, e quindi i simboli e il linguaggio con cui spostarsi nello spazio geografico.

Partire dalle emozioni, mediatori straordinari tra il bambino, l’ambiente naturale e le forme con cui la società ha trasformato la natura in cultura. Occorre poi aiutare a capire come tra società umane e ambiente naturale ci siano infiniti rapporti e relazioni, legami tra le forme viventi della biosfera e tra la biosfera e le risorse naturali.Anche l’organizzazione umana del pianeta è espressione di un rapporto con la natura, di un adattamento a un ambiente e alle risorse che vi si possono trovare. Queste relazioni tra umanità e ambiente sono spesso problematiche. Problemi, peraltro, raccolti negli obiettivi dell’Agenda 2030.Si potrà poi esplorare il binomio attraverso la cultura umana. Ma attenzione: anche nella diversificazione delle culture possiamo spesso vedere la diversa distribuzione degli ambienti, dei climi e delle risorse naturali.Contesti di realtà e compiti autenticiRaccontandoci la relazione tra ambiente naturale e attività umane, la Geografia spiega i paesaggi, i territori e le connessioni tra fatti fisici e fatti umani. Un percorso affascinante perché ci riporta necessariamente a contesti di realtà e a compiti autentici. Percorsi nei quali lo sterile nozionismo può essere superato attraverso la ricerca, il problem solving e la partecipazione attiva alla costruzione delle conoscenze. &nbsp;

FAQ 11. Quale differenza c'è tra PEI e PDP? Al bambino con DSA serve un PEI o un PDP? (ed. PLUS)

FAQ 15. La famiglia può chiedere di tenere nascosto il disturbo e applicare solo forme di tutela che non siano visibili o riconoscibili come tali dai compagni? (ed. PLUS)

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