Autismo e scuola, chiedi agli esperti: un nuovo “sportello” IO+ Giunti Scuola

Bambini con disabilità: suggerimenti per una scuola che accoglie

Autismo e apprendimento: orientarsi nella complessità

Primi giorni di scuola

Muoviamo i primi passi

Gioco e cresco con gli altri

FAVORIRE L’ASCOLTO E LA COMUNICAZIONE Il terreno entro cui sostenere tali azioni è sicuramente nutrito da un clima attento alla dimensione di ascolto e di empatia, di particolare cura per gli aspetti comunicativi e per sostenere le possibilità di espressione della dimensione emotiva di bambini e adulti. Entro queste riflessioni si pone anche l’insegnante, esso stesso fragile e immerso nelle complessità, a cui dovrebbe essere dato il tempo per potersi fermare, elaborare, progettare; più tempo rispetto a quanto solitamente previsto, tempo non solo gratuitamente messo a disposizione, tempo anche per l’attivazione di incontri di approfondimenti e aggiornamenti. SPERIMENTARE I LEAD Occorre tenere viva la dimensione dei LEAD (legami educativi a distanza), giacché la contingenza non è prevedibile, a livello di sistema nazionale, regionale e di sezione/scuola. Avere quindi la possibilità di poter interpretare la propria progettazione a seconda delle diverse condizioni e di mantenere quella modalità comunicativa anche a piccole dosi nell’arco della settimana, seppur non strettamente necessaria o prescritta ora, può significare, nell’eventualità di cambiamenti improvvisi, farne ricorso avendo però permesso a tutti di familiarizzare con tali forme di relazione attraverso i dispositivi tecnologici, di includerla come possibilità dell’agire educativo per gli insegnanti, di costruirvi routine di senso per i bambini e le loro famiglie nel tempo attuale. RIPENSARE LA PROFESSIONALITÀ Una cassetta di attrezzi quindi, non necessariamente stra-ordinaria, perché fa leva sul perno dell’agire didattico inclusivo di una scuola che sia comunità, ma perché il tempo richiede attenzioni più fini, cura dei particolari e dei dettagli, capacità di lettura e vicinanza con i contesti di appartenenza, progettazioni attente a una situazione in perenne mutamento in cui la stabilità degli eventi e della continuità dell’esperienza giorno per giorno non è garantita. Una cassetta degli attrezzi, oggi stra-ordinaria e domani probabilmente consuetudine maturata, che permetta di leggere e comprendere l’ordinario con lenti nuove, adottando quegli strumenti che già si posseggono, ma entro una maggiore comprensione del senso dell’esistenza, nelle sue forme collettive e personali fortemente contestualizzate.

Diamo la possibilità di esprimere le emozioni attraverso pluralità di linguaggi, grafico-pittorici, manuali, manipolativi, verbali, musicali, corporei…

Antonietti, M. (2020). L’inclusione nella scuola dell’infanzia. Metodi e prospettive. Roma: Carocci.Antonietti, M. et. al. (2020) (a cura di). Dossier La scuola durante e dopo il coronavirus. in Nuova Secondaria Ricerche, 2. Vaccarelli, A. (2017), Pedagogisti ed educatori in emergenza: riflessioni, stimoli ed esperienze per una professionalità declinata nelle situazioni di catastrofe. in Pedagogia Oggi, anno XV, 2, pp. 341-355.

Mantenere legami con i bambini con disabilità e le loro famiglie è la sfida maggiore che questo periodo ci pone.

Questo tempo, entro la prospettiva della pedagogia dell’emergenza (Vaccarelli, 2017), ha inciso sulla nostra professionalità di insegnanti, sulla capacità di essere resilienti, invitandoci a trasformare il nostro agire e la nostra abituale cassetta degli attrezzi. RIPARTIRE DAI BAMBINIÈ necessario, oggi più che mai, pensare in ottica di inclusione e questo investe inevitabilmente la progettualità degli insegnanti in più direzioni.Vi sono singoli bambini che possono portare necessità, che occorre siano fronteggiate con un lavoro di rete e collaborativo tra tutte le figure presenti, tenendo conto del funzionamento (ICF) in questo momento delicato di vita di ciascuno, in cui possono venir meno le risorse relazionali intra ed extra-familiari nonché il supporto al singolo e alla famiglia.I dati preoccupanti che riportano difficoltà a raggiungere i bambini con disabilità e le loro famiglie (Ricerca Nazionale SIRD, 2020 e CREIF, 2020) e a personalizzare e individualizzare le proposte da parte dei servizi per l’infanzia nel periodo del lockdown (Antonietti, Guerra, Luciano, 2020) devono essere tenuti a riguardo in considerazione. COGLIERE I SEGNALI L’attenzione occorre poi sia rivolta anche, con uno sguardo esteso, alla comunità di bambini e adulti in più direzioni, giacché esistono situazioni in difficoltà, anche nei contesti solitamente più in grado di attivare risorse. Cruciale in questo momento, a maggior ragione, è l’esercizio di una pratica di osservazione quotidiana, costante e focalizzata per tutti, per essere in grado di cogliere e, poi attivarsi per comprendere, le differenti situazioni di ciascuno. Questo significa per l’insegnante dover essere ancora più attento a cogliere e intercettare quei segnali di fatica o sofferenza o preoccupazione, ancorché non visibilmente espliciti. TESSERE RELAZIONI CON LE FAMIGLIE Questo sguardo osservativo sui bambini non può che essere letto, integrato e significato da una attenzione alla relazione con il contesto specifico e quindi anche con le famiglie. Si potranno raccogliere punti di vista su quanto sta accadendo precisando temi/nodi rispetto ai quali entrare “in punta di piedi” e aprire un dialogo, partendo da micro-narrazioni dei genitori, utilizzando, senza voler appesantire di compiti, anche l’oralità o la scelta di immagini significative attorno a cui lavorare (“Come trascorrete il tempo pomeridiano a casa con i bambini? Che cosa c’è di diverso in questo periodo e cosa avete scoperto? Come si mantengono le relazioni con i nonni? Quali sono le preoccupazioni vostre e dei bambini secondo il vostro punto di vista? Come immaginate la primavera del 2021? Come attraversare questo tempo assieme in modo costruttivo?). Questo necessita di tempo, per l’incontro a piccoli gruppi a distanza in orari gestibili, per tenere il filo e insieme crescere accompagnandosi, individuando strategie di sostegno prossime e sostenibili per tutti.

Includere in tempo di emergenza

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