La conquista dello spazio scenico 2

La conquista dello spazio scenico 3

La conquista dello spazio scenico 4

Comunicare con la musica

Giochi e... desideri

Le emozioni dell’inizio

Drammatizziamo le emozioni attraverso l’espressione del viso, aiutando i bambini a sviluppare autoconsapevolezza emotiva

Un’attività coinvolgente per drammatizzare le emozioni con il corpo e la voce e per favorire l’ascolto attivo e condiviso. Come si fa <ul><li>Nel cerchio delle storie utilizziamo il paracadute didattico: ogni bambino ne tiene una parte con entrambe le mani sopra la testa.</li></ul><ol><li>Giochiamo con le emozioni, ecco le regole del gioco:</li></ol><ul><li>sotto il paracadute stiamo fermi e in silenzio, in attesa di scoprire l’emozione da impersonare. “Dentro” si aspetta, ci guardiamo in silenzio, tutti vicini, concentrati, attenti; è un momento di grande complicità che ci aiuta anche a sperimentare l’attesa;</li><li>quando sentiamo nominare un’emozione usciamo tutti “fuori” e drammatizziamola con la mimica facciale e la voce. Usciamo allo scoperto e le emozioni vengono esternate liberamente.</li></ul><ol start="2"><li>Basterà dire ai bambini “dentro!” per tornare sotto, in silenzio, pronti per una nuova emozione da sperimentare.</li><li>Al termine dell’attività soffermiamoci ad analizzare le due fasi del gioco:</li></ol><ul><li>le nostre emozioni a volte sono molto intense, come quando eravamo fuori dal paracadute;</li><li>possiamo però anche contenerle e gestirle, come quando eravamo dentro, non è sempre facile, ma possiamo riuscirci sviluppando l’intelligenza emotiva.</li></ul><ol start="4"><li>Infine, disegniamo le emozioni sperimentate.</li></ol>

Affrontiamo l’emozione della paura attraverso una filastrocca che ci permette di giocare con il corpo e con la voce. Come si fa <ul><li>Nel cerchio delle storie battiamo il tempo con le mani sulle gambe: stiamo per giocare con una filastrocca.</li></ul><ol><li>Iniziamo recitando il testo e mimando i movimenti: esploriamo la voce, il movimento, il ritmo (il video della versione integrale della filastrocca è disponibile online).</li></ol>

Chiudiamo le porte, le mani coprono il nostro viso. Entriamo nel paese della rabbia, le mani si allontanano dal viso e interpretiamo l’emozione con la mimica facciale: sopracciglia aggrottate, muscoli contratti... poi, chiudiamo le porticine e la nostra espressione torna neutra.Adottando la stessa modalità operativa, sperimentiamo tutte le emozioni primarie immaginando di spostarci da un luogo all’altro: siamo nel paese della tristezza, del disgusto, della paura, dello stupore, della gioia.Al termine dell’attività confrontiamoci con i bambini per costruire ulteriori significati, per esempio: “Un viso arrabbiato è molto diverso da un viso felice... perché? Che cosa cambia?”.In conclusione, proviamo a realizzare delle “facce emozionate” costruendo delle maschere per esplorare un ulteriore codice simbolico: che espressione avranno? Saranno tristi, arrabbiate o felici, in base alla scelta dei bambini.

“Filastrocca scaccia paura, guarda la notte, non è così scura, pensa a tutte le stelle lucenti, pensa alle cose più divertenti. Guardiamo di qua verso le stelle, guardiamo di là, ci son cose belle. Oggi ho deciso, ho deciso di soffiare, su tutte le paure perché possano svanire. Pronti? Un soffio forte forte [soffiamo forte]; un altro piano piano [soffiamo piano]; un soffio piccolino [soffiamo in modo quasi impercettibile]; un soffio nella mano [mettiamo un soffio nella mano]. Poi facciamo una linguaccia alle paure e infine ci addormentiamo sereni.”

Per tutti: filastrocca&nbsp;scaccia paura

Drammatizziamo le emozioni attraverso l’espressione del viso, aiutando i bambini a sviluppare autoconsapevolezza emotiva

<ol><li>Chiudiamo le porte, le mani coprono il nostro viso. Entriamo nel paese della rabbia, le mani si allontanano dal viso e interpretiamo l’emozione con la mimica facciale: sopracciglia aggrottate, muscoli contratti... poi, chiudiamo le porticine e la nostra espressione torna neutra.</li><li>Adottando la stessa modalità operativa, sperimentiamo tutte le emozioni primarie immaginando di spostarci da un luogo all’altro: siamo nel paese della tristezza, del disgusto, della paura, dello stupore, della gioia.</li><li>Al termine dell’attività confrontiamoci con i bambini per costruire ulteriori significati, per esempio: “Un viso arrabbiato è molto diverso da un viso felice... perché? Che cosa cambia?”.</li><li>In conclusione, proviamo a realizzare delle “facce emozionate” costruendo delle maschere per esplorare un ulteriore codice simbolico: che espressione avranno? Saranno tristi, arrabbiate o felici, in base alla scelta dei bambini.</li></ol>

<ol start="2"><li>Proviamo a interpretare la filastrocca anche al buio, illuminati solo da alcune torce per creare un’atmosfera molto magica!</li><li>Al termine della filastrocca facciamo un disegno “scaccia paura”: trasferiamo l’esperienza narrativa nel linguaggio grafico.</li></ol>

Che cosa serve Cartone, colla e materiali di recupero. Come si fa <ul><li>Nel cerchio delle storie, diciamo “Stiamo per andare nel regno delle emozioni: le nostre mani saranno le “porte” per entrare e, poi, giocheremo con il nostro viso che sarà un po’ magico e pronto a trasformarsi!”.</li></ul>

Per tutti: facce emozionate

Che cosa serve Cartone, colla e materiali di recupero.Come si fa Nel cerchio delle storie, diciamo “Stiamo per andare nel regno delle emozioni: le nostre mani saranno le “porte” per entrare e, poi, giocheremo con il nostro viso che sarà un po’ magico e pronto a trasformarsi!”.

Per tutti: emozioni... dentro e fuori

Il teatro è emozione

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