Virtù dell’errore

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Poeticamente

Impariamo a rilassarci

Tutti insieme nel gruppo classe

Alleniamo la concentrazione

Il<a data-cke-saved-href="https://www.psicoterapiafamiliarefirenze.it/2021/02/11/per-la-rubrica-parlare-con-le-immagini-la-recensione-di-francesca-papp-poetessa-psicologa-psicoterapeuta-della-poesie-di-dimitri-ruggeri/" href="https://www.psicoterapiafamiliarefirenze.it/2021/02/11/per-la-rubrica-parlare-con-le-immagini-la-recensione-di-francesca-papp-poetessa-psicologa-psicoterapeuta-della-poesie-di-dimitri-ruggeri/" target="_blank"> progetto della rubrica </a>di psicologia e poesia, <a data-cke-saved-href="https://www.psicoterapiafamiliarefirenze.it/2021/03/15/tutto-questo-si-puo-fare-recensione-di-francesca-papp-psicologa-psicoterapeuta-itff-del-poeta-terapeuta-luca-bernardini/" target="_blank" href="https://www.psicoterapiafamiliarefirenze.it/2021/03/15/tutto-questo-si-puo-fare-recensione-di-francesca-papp-psicologa-psicoterapeuta-itff-del-poeta-terapeuta-luca-bernardini/">LeggerMente</a>, nasce&nbsp;all’interno&nbsp;dell’<a data-cke-saved-href="https://www.psicoterapiafamiliarefirenze.it" href="https://www.psicoterapiafamiliarefirenze.it">Istituto di Alta Formazione e di Psicoterapia Familiare di Firenze</a>, da una chiacchierata con un’amica, a merenda, tra le grida dei bambini che corrono intorno al tavolo. Un’amica e collega, con la quale abbiamo condiviso gli stessi insegnanti, che ci hanno formato all’importanza, nel nostro lavoro, anche dell’utilizzo della letteratura e, in questo caso, della poesia.&nbsp; Perché collegare psicologia e poesia?Per tutti i volti del relazionale vale infatti il principio conosci te stesso e anche la poesia ci può aiutare nel processo di conoscenza di noi stessi, in rapporto con l’altro e con il mondo. &nbsp;&nbsp; “Il processo significa ricercare se stessi. Consiste nell’aiutare il paziente (così come l’allievo) a sviluppare l’Io sono”. Il processo è ridare il potere al paziente, è restituirgli quel potere che gli appartiene e che in qualche modo lui ha gettato alle ortiche… È restituirgli il potere di sopravvivere e di vivere, di essere creativo a dispetto del suo dolore e della sua impotenza” (Whitaker, 1990).&nbsp; L'autoterapiaLa poesia è l’arte di esprimere con parole, in versi, delle immagini, idee, sentimenti che nascono da un’esperienza individuale e aspirano ad assumere un valore universale. In questa universalità e condivisione emotiva con la collettiva può essere riscontrata anche una forma di autoterapia (funzione di conoscenza ed espressione di sé, in relazione con gli altri). &nbsp;&nbsp;&nbsp; &nbsp; Il poeta quando scrive una poesia può descrivere uno stato d’animo interno (emozioni, speranze, dolori, nostalgie, delusioni) oppure può raccontare ciò che ha osservato all’esterno (natura, viaggi, città, situazioni, oggetti) con un’esigenza interiore di comunicazione sociale. In questo movimento dall’interno all’esterno e viceversa, riverbera la dimensione psicologica.&nbsp;“Lo psicoterapeuta deve registrare attentamente il suo ascolto, dare spazio alle sue percezioni, al suo sentire, per accogliere quello che la narrazione verbale non esprime” (Giacometti K., Mazzei D., 2011), proprio come fa il poeta rispetto al mondo che lo circonda.La lettura di poesie inoltre può suscitare un insieme di emozioni, anche attraverso la musicabilità e il ritmo. La&nbsp;metafora&nbsp;(dal greco μεταφορά, da&nbsp;metaphérō, «io trasporto»), il cui utilizzo è tanto caro allo psicologo, è una&nbsp;figura retorica&nbsp;che implica un trasferimento di significato, tramite il quale sostituiamo un termine con un altro, con lo scopo di creare delle immagini di&nbsp;forte carica espressiva. In terapia l’impiego della metafora o dell'oggetto metaforico permette di aggirare le resistenze e di cogliere nel segno, portando a una comunicazione affettiva significativa. Le funzioni del terapeuta-poeta &nbsp;Meltzer e Harris (1983) identificano le funzioni della famiglia, che generano crescita e sviluppo, nel: “generare amore, promuovere speranza, contenere il dolore e pensare”. Potremo identificare le stesse funzioni sia per il terapeuta che per il poeta.&nbsp;<ul><li style="text-align: justify;">Generare amore: il terapeuta stabilisce una relazione importante nell’affettività. “La relazione terapeutica deve allora potersi configurare prima di tutto come spazio di condivisione e articolazione degli stati affettivi” (Giacometti, Mazzei 2011).&nbsp;</li><li style="text-align: justify;">Promuovere la speranza: “Se c’è qualcosa da riparare (mettere al riparo, proteggere, non “aggiustare”) questo è il sentimento del valore di ciascuna persona, della fiducia nella relazione, della speranza che sa gettarsi anche aldilà del limite rappresentato dai dolori e dalle angosce che la vita propone” (Cigoli, in Giacometti, Mazzei 2011).</li><li style="text-align: justify;">Contenere il dolore: lo psicoterapeuta fa prendere contatto col dolore a cui dà un senso, per aiutare a gestirlo.&nbsp;</li><li style="text-align: justify;">Produrre un pensiero: la psicoterapia trasforma materiale non consapevole a livello di pensabilità. “Una sana e realistica saggezza psicologica si costituisce e cresce - a differenza del buon senso di chiunque - sulla base di quella capacità di vagliare proposte e teorie che nasce da studi seriamente condotti. Ma perché questo possa accadere sono necessarie qualità intellettuali, cultura generale, maturità personale” (Jervis G., 1993).&nbsp; E se ci riflettiamo bene, anche in un’unica poesia, possiamo trovare tutti questi elementi: si può scrivere d’amore, dolore e speranza. &nbsp;</li></ul> Una forma di terapia&nbsp;Scrivere poesie è stata una forma di terapia, che seguiva la mia evoluzione psicologica. Poesia come cura, e&nbsp;come&nbsp;potatura, grazie ai suoi aspetti catartici: capace di donare sollievo, attraverso la trasposizione sul foglio e la generazione di qualcosa di corporeo e vitale. La poesia insegna a non aver fretta, a contenere l’impulsività, a lasciar andare ciò che non serve e ritrovare l’essenziale. Ci permette di sperimentare la pazienza necessaria per far sedimentare il testo e per correggerlo nel tempo fino a alla giusta forma, come un coltivatore con i suoi frutti. Il poeta è un coltivatore di parole e il testo può diventare ora un campo, ora un compagno di viaggio: entrambi animati dallo scambio relazionale fondamentale per lo sviluppo.&nbsp;Potremo domandarci come utilizzare la poesia per la formazione degli allievi oppure con i pazienti, nell’ottica della Poetry Therapy. La poesia è un veicolo di comunicazione che serve per il riconoscimento e l’espressione delle emozioni e aiuta a mettersi nei panni degli altri senza giudicare. Può essere adatta per dar voce e consapevolezza agli stati d’animo nascosti e per ripercorrere certi momenti da una diversa visuale: con una diversa lettura (e scrittura).&nbsp; La metafora della potaturaCome una tecnica di “restauro” e di memorizzazione dei ricordi (con i soggetti anziani a volte viene adoperata l’autobiografia). Alle volte può essere importante rallentare per far sperimentare l’empatia (quando, ad esempio, in una coppia si diventa come “estranei”), il contatto con ciò che si sente, oltre a ciò che si pensa. Abituare dunque a una comunicazione emotiva, dopo aver strutturato un contesto relazionale contenitivo e di alleanza.&nbsp;In terapia si può utilizzare la metafora della potatura, con l’obiettivo di far nascere dei&nbsp;“germogli”: fare spazio a qualcosa di nuovo, liberarsi da situazioni pesanti, selezionare e fortificarsi per avere dei “rami” più saldi. E questo può avvenire anche attraverso la scrittura di poesie.&nbsp;

<ul><li>Buonaguidi, L., (2020), Introduzione alla Poetry Therapy, Poetry Therapy Italia, rivista di poesiaterapia, a cura di Mille Gru, n 000.</li><li>Giacometti K., Mazzei D. (2011) Il terapeuta sistemico relazionale, FrancoAngeli, Milano.</li><li>Meltzer D., Harris M. (1986) Il ruolo educativo della famiglia, Centro Scientifico Torinese.</li><li>Jervis G. (1993) Fondamenti di psicologia dinamica, Feltrinelli, Milano.</li><li>Whitaker C. A. (1990) Considerazioni notturne di un terapeuta della famiglia, Casa Editrice Astrolabio, Roma. </li></ul>

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