Costruiamo il viaggio 0-6

Insegnanti che si raccontano

Documentare per dialogare e costruire

La Gioia di ricominciare

Ciao, finalmente!

Eccoci, ci ritroviamo!

A casa come a scuola, quanta importanza diamo alla narrazione della storia di bambine e bambini?

Quanto diamo voce ai loro vissuti? In che modo li accompagniamo a integrare le loro esperienze?

Come ci ha insegnato Donald Winnicott, ci&ograve; che non viene rispecchiato dall&rsquo;adulto al bambino, cade nel vuoto, difficilmente viene integrato nell&rsquo;esperienza. Quanto di prezioso rischia di venire disperso e inutilizzato giorno dopo giorno?

Nei contesti educativo-scolastici, educatori e insegnanti possono raccontare ai bambini storie della quotidianit&agrave; in grado di evidenziare loro, per esempio, come sia possibile superare le difficolt&agrave;, trasformando in narrazione le piccole e grandi sfide che ogni giorno attraversano: da un litigio risolto con successo, a una paura superata, a una difficolt&agrave; attraversata.

Possiamo cos&igrave;, per esempio in un circle time, favorire l&rsquo;assimilazione dell&rsquo;esperienza, caricandola di significato, rendendola mattone solido su cui costruire il proprio s&eacute;, sviluppando un senso di autoefficacia e una buona autostima.

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COLTIVARE LA FORZA INTERIORE

Quando si parla di narrazione spesso ci si sofferma a considerare solo il linguaggio verbale come possibile portatore di messaggi della nostra storia.

Ma il bambino &egrave; &ldquo;fatto di cento&rdquo;, cento sono i suoi linguaggi, cento le sue possibilit&agrave; o occasioni per raccontarsi: l&rsquo;espressione grafica, quella musicale, il movimento e ancora la manipolazione sono altrettanti modi per dire di s&eacute; quando un adulto &egrave; pronto ad accoglierlo.

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Viviamo in un&rsquo;epoca molto complessa che la pandemia ha amplificato, ponendo nuove sfide su quelle gi&agrave; esistenti, prima fra tutte supportare i pi&ugrave; piccoli affinch&eacute; possano, nel tempo, strutturare quelle importanti capacit&agrave; e competenze in grado di permettere loro di &ldquo;farcela&rdquo; in un mondo in continua e rapida trasformazione.

&ldquo;Nutro la speranza che ciascuno di noi possa trovare il modo di agire affinch&eacute; nessun bambino sia abbandonato sul cammino e che tutti gli aspetti dello spirito umano &shy;siano nutriti all&rsquo;interno delle nostre famiglie, nelle comunit&agrave; e nelle scuole&rdquo; (Linda Lantieri e Daniel Goleman).

&ldquo;La narrazione &egrave; un fattore di resilienza di primaria importanza in quanto inserisce la storia individuale dentro una trama, &egrave; un modo per dare un senso, individuale e collettivo, all&rsquo;esperienza di ognuno&rdquo;

(Angela Biancofiore)

CREARE TRAME RELAZIONALI

Come riuscire a farlo nei contesti educativo-scolastici?

La risposta dovrebbe toccare innumerevoli elementi, ma vorrei qui focalizzarne uno cardine, ovvero la costruzione della resilienza, tema quanto mai attuale.

Educatori, insegnanti e genitori possono rappresentare importanti &ldquo;tutori di resilienza&rdquo; (Boris Cyrulnik), in grado di accompagnare bambine e bambini lungo il loro percorso di crescita, in particolare ascoltandoli e aiutandoli a rielaborare la loro storia in modo costruttivo. Boris Cyrulnik evidenzia l&rsquo;importanza della narrazione per dare significato alle esperienze in chiave positiva al fine di costruire resilienza: &ldquo;Senza saperlo possiamo elaborare la rappresentazione (di quanto ci accade, nda) per tutto il tempo della nostra vita e trasformare la realt&agrave; per farne delle meraviglie o degli orrori, delle felicit&agrave; o delle tristezze, delle benedizioni o delle maledizioni. [&hellip;] Il trauma esiste nel reale e persiste nella memoria, ma i nostri strumenti verbali, affettivi e culturali ci danno il potere di rimaneggiare la rappresentazione, costituendo cos&igrave; un precedente per la resilienza&rdquo;. 

Gli studi sulla resilienza evidenziano quanto una narrazione positiva sia fondamentale per dare significato all&rsquo;esperienza e per integrarla in modo costruttivo e potenziante nella vita dei soggetti.

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COSTRUIRE L&rsquo;ALBUM DI FAMIGLIA

Un altro suggerimento, semplice e potente, da usare a casa come a scuola, &egrave; &ldquo;l&rsquo;album di famiglia&rdquo;.

In molte strutture educative viene utilizzato gi&agrave; dall&rsquo;ambientamento, si tratta di una raccolta personale di foto di ciascun bambino e bambina, che pu&ograve; essere preparato a casa, oppure al nido/scuola con i genitori.

&Egrave; importante che le foto raccolte nell&rsquo;album ripercorrano la storia di ognuno, dove possibile da quando era nel pancione della mamma in poi, e che siano rappresentative dei diversi intrecci relazionali familiari (pertanto foto con nonni, zii, amici intimi, fratelli/sorelle, animali domestici ecc.).

In qualsiasi forma venga creato, si presta a innumerevoli e significativi usi: in primis sostiene nel processo di ambientamento, creando continuit&agrave; tra nido/scuola e casa, permettendo ai piccoli di ritrovare le figure familiari dentro la nuova realt&agrave; che vanno ad abitare.

L&rsquo;album pu&ograve; essere via via esteso e modificato, sia per inglobare le nuove esperienze di vita, ma anche per evidenziarne e focalizzarne di nuove.

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DARE SPAZIO AI LINGUAGGI DEI BAMBINI

Supportati dalla narrazione di educatori e insegnanti, la visione dell&rsquo;album non solo reca conforto in momenti di tristezza e nostalgia, ma pu&ograve; diventare occasione di scambio, confronto, dialogo tra bambini e tra bambini e adulti, per favorire la reciproca conoscenza, l&rsquo;allargamento di sguardo oltre la propria realt&agrave; soggettiva, contribuendo a creare trame relazionali dentro le quali sentirsi parte di una comunit&agrave; pi&ugrave; ampia.

Infatti, i bambini, come gli adulti, sono immersi in ecosistemi complessi: ci&ograve; implica la necessit&agrave; di espandere la propria visuale, per rafforzare il senso di appartenenza a qualcosa di pi&ugrave; grande, che vada oltre la dimensione individuale.

NARRARE STORIE PERSONALI

Il bambino e la sua storia

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