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“Mugnaio tu dormi” è una canzone della cultura ludica francese caratterizzata da due momenti: uno calmo e lento, l’altro vivace e veloce. A partire da questa melodia sono molti i giochi cantati che i bambini hanno inventato: proponiamo una versione che si può fare insieme stando ognuno per sé.

Come si gioca
 
 

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 Predisponiamo un punto di riferimento per ogni bambino, per esempio un cer
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Come si gioca Predisponiamo un punto di riferimento per ogni bambino, per esempio un cerchio disegnato per terra. Invitiamo i bambini a disporsi in uno degli spazi a disposizione. Accovacciamoci facendo finta di dormire e invitando i bambini a seguirci nei nostri gesti. Cantiamo la prima parte (come una ninna nanna), al termine, alziamoci e aspettiamo in silenzio che i bambini facciano la stessa cosa. Cantiamo la seconda parte ruotando su noi stessi, per poi accovacciarci di nuovo e ripetere l’intera sequenza tutte le volte che lo riteniamo opportuno. Il contrasto fra le due parti rende questo gioco interessante dal punto di vista dell’autoregolazione: l’attesa prima del momento clou e un tempo dove si può perdere l’equilibrio, sono due elementi che permettono di sperimentare il passaggio fra vitalità e contenimento. Se ci sono bambini che iniziano a roteare prima del previsto oppure continuano quando è il momento di rannicchiarsi? Fa parte del gioco. Il nostro ruolo sta proprio nell’offrire occasioni dove sperimentare il limite e mantenere quel clima ludico che incoraggia a conoscerlo e gestirlo.

“Mugnaio tu dormi” è una canzone della cultura ludica francese caratterizzata da due momenti: uno calmo e lento, l’altro vivace e veloce. A partire da questa melodia sono molti i giochi cantati che i bambini hanno inventato: proponiamo una versione che si può fare insieme stando ognuno per sé.

Giochiamo: Regina, reginella

Come si gioca <ul><li>Predisponiamo un punto di riferimento per ogni bambino, per esempio un cerchio disegnato per terra. Invitiamo&nbsp;i bambini a disporsi in uno degli spazi a disposizione. </li><li>Accovacciamoci facendo finta di dormire e invitando i bambini a seguirci nei nostri gesti. Cantiamo la prima parte (come una ninna nanna), al termine, alziamoci e aspettiamo in silenzio che i bambini facciano la stessa cosa. </li><li>Cantiamo la seconda parte ruotando su noi stessi, per poi accovacciarci di nuovo e ripetere l’intera sequenza tutte le volte che lo riteniamo opportuno. </li></ul> Il contrasto fra le due parti rende questo gioco interessante dal punto di vista dell’autoregolazione: l’attesa prima del momento clou e un tempo dove si può perdere l’equilibrio, sono due elementi che permettono di sperimentare il passaggio fra vitalità e contenimento. Se ci sono bambini che iniziano a roteare prima del previsto oppure continuano quando è il momento di rannicchiarsi? Fa parte del gioco. Il nostro ruolo sta proprio nell’offrire occasioni dove sperimentare il limite e mantenere quel clima ludico che incoraggia a conoscerlo e gestirlo.

Regina, Reginella quanti passi devo fare per andare al tuo castello così alto e così bello?

Come si gioca <ul><li>Formiamo un gruppo di cinque bambini, facciamo una conta per affidare il ruolo di Regina e invitiamola a disporsi lungo una parete o in un punto prestabilito. Gli altri si posizionano a circa dieci metri. </li><li>Un bambino alla volta recita la frase di rito alla Regina che risponde indicando quanti passi si devono fare per avvicinarsi al suo castello: due passi da giraffa, tre da formica, uno da ranocchio, quattro da gambero (in questo caso si fanno all’indietro)... Facciamo notare che la strada più corta sarà quella più dritta possibile. </li><li>Chi arriva prima alla parete sarà la nuova Regina e, al cambio di ruolo, gli altri bambini si dispongono nuovamente sulla linea di partenza. </li></ul> Nella sua semplicità, questo gioco offre una miriade di occasioni per crescere; se ci soffermiamo solo sugli aspetti relativi all’autoregolazione i bambini devono: <ul><li>interpretare, stando alle regole, le indicazioni della Regina; </li><li>aspettare il proprio turno restando fermi sul posto; </li><li>contrattare con la Regina. </li></ul>

Giochiamo: Palloncino

Come si gioca<ul><li>Predisponiamo dei cerchi di circa un metro di diametro e invitiamo i bambini a disporsi ciascuno all’interno di uno di questi.</li><li>Rannicchiamoci il più possibile e iniziamo a raccontare la storia di un palloncino: – che si gonfia velocemente, alziamoci e allarghiamo il più possibile le braccia; – che si sgonfia un po’ alla volta, accovacciandoci “a scatti”; – che si rigonfia lentamente, alziamoci di nuovo piano piano...</li><li>Diciamo ai bambini che ora invece sentiremo il suono di un palloncino che si gonfia e che si sgonfia... poi lo scoppio! Rannicchiamoci e, se ne abbiamo la possibilità, ascoltiamo l’audio fornito, altrimenti produciamo noi il rumore corrispondente. Seguiamo il suono che ci suggerisce se gonfiarsi o sgonfiarsi con i nostri gesti.</li></ul>

Questo gioco può richiedere un certo impegno ai bambini per muoversi stando attenti alla modulazione del suono, restare all’interno del proprio spazio, contenersi nel momento dell’esplosione. Ma è proprio per questo che vale la pena fare una “storia sonora” come questa. Consideriamo che l’autoregolazione richiede molto tempo e un clima sereno. E il piacere dei bambini che solitamente provano in un gioco come questo, permette di sostenerli con calma facendo dieci, cento, mille... scoppi!

Giochiamo: Mugnaio&nbsp;tu dormi

Mugnaio, tu dormi Il tuo mulino va più in fretta Mugnaio tu dormi Il tuo mulino va più forte Il mulino, il mulino va più in fretta Il mulino, il mulino va più forte Il mulino, il mulino va più in fretta Il mulino, il mulino va più forte

“Regina, Reginella” è un gioco che prevede una frase di rito che varia di zona in zona, eccone una versione:

Mugnaio, tu dormi Il tuo mulino va più in fretta Mugnaio tu dormi Il tuo mulino va più forte Il mulino, il mulino va più in fretta Il mulino, il mulino va più forte Il mulino, il mulino va più in fretta Il mulino, il mulino va più forte

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