E il gioco continua…

Giocare è una cosa seria

Il gioco e le abilità cognitive

pedagogicamente

La Gioia di ricominciare

Comunicare con la musica

Giochi e... desideri

11 TIPOLOGIE DI GIOCO

IL RUOLO DELL&rsquo;ADULTO

IL RUOLO DEI BAMBINI

A tal proposito, Bob Hughes propone una tassonomia del gioco che ne evidenzia ben 16 tipologie differenti, sottolineandone il ruolo fortemente evolutivo sia sul piano filogenetico che ontogenetico e che si manifestano nella spontaneit&agrave; del gioco auto-diretto dai bambini quando hanno l&rsquo;occasione, purtroppo sempre pi&ugrave; rara, di coinvolgersi nel gioco libero senza l&rsquo;interferenza e la direttivit&agrave; degli adulti.

Il gioco, in particolare, ci garantisce la possibilit&agrave; di imparare in modo autodiretto, coinvolgente, con gioia e piacere.

Non &egrave; semplice definire il &ldquo;gioco&rdquo; in modo univoco: &egrave; un universo complesso e multisfaccettato, che attiene pi&ugrave; a un atteggiamento, al &ldquo;come&rdquo;, che al &ldquo;cosa&rdquo;. Il gioco &ldquo;&egrave; il linguaggio principale del bambino, &egrave; la forma che prende il suo approccio al mondo&rdquo; (Francesca Antonacci).

Sebbene il gioco rappresenti una dimensione articolata e multiforme della nostra esistenza, siamo tutti in grado di riconoscere bambini e bambine alle prese con questa attivit&agrave;, la quale affonda le sue radici nell&rsquo;istinto di sopravvivenza della nostra specie (e non solo).

Alcuni studiosi, tra cui per esempio Peter Gray, hanno messo in luce, tra le altre, la funzione evolutiva del gioco, principalmente come mezzo per gli individui di praticare le abilit&agrave; di cui hanno bisogno per sopravvivere.

&nbsp;

&ldquo;I bambini vengono al mondo ansiosi di imparare e geneticamente programmati per farlo grazie alle loro straordinarie capacit&agrave;&rdquo; Peter Gray

<ul>
	<li>Bobbio A., Bondioli, A, a cura di. (2019). Gioco e infanzia. Roma: Carocci Editore.</li>
	<li>Negro, S. (2019). Pedagogia del bosco. Educare nella natura per crescere bambini liberi e sani. Firenze: Terra Nuova Edizioni.</li>
</ul>

Anna Bondioli afferma che &ldquo;l&rsquo;atteggiamento dell&rsquo;adulto &egrave; cruciale. Ascoltatore attento dei bisogni espressivi e conoscitivi dei bambini, pronto a cogliere all&rsquo;amo le domande e l&rsquo;inventiva infantile, aiutante competente nel mettere a disposizione la sua esperienza quando serve, compagno di avventura e capace di seguire i percorsi ondivaghi dei bambini sostenendo le loro iniziative, l&rsquo;educatore svolge un ruolo di facilitazione e di promozione delle spontanee tendenze infantili all&rsquo;espressione e all&rsquo;investigazione. Un compito non facile per il quale risulta necessaria un&rsquo;apertura ludica verso l&rsquo;infanzia, le sue manifestazioni e le sue possibilit&agrave;.&rdquo;

E noi, quanto siamo aperti all&rsquo;infanzia?

Quanto siamo disponibili a conferire autonomia ai bambini e alle bambine nella costruzione del loro sapere e del loro percorso di vita?

&nbsp;

Tali tipologie, spesso intrecciate tra loro, sono state riprese da Selima Negro che le ha riassunte in undici.

<ol>
	<li>Gioco di esplorazione, volto alla scoperta del mondo fisico e del suo funzionamento, favorisce, per esempio, il pensiero logico, l&rsquo;autoefficacia, il coordinamento, la creativit&agrave;.</li>
	<li>Gioco senso-motorio, promuove la scoperta delle potenzialit&agrave; del proprio corpo ed &egrave; essenziale per l&rsquo;integrazione sensoriale, per lo sviluppo fisico e motorio, per la costruzione dell&rsquo;identit&agrave; che appoggia, in primis, sul s&eacute; corporeo.</li>
	<li>Gioco simbolico, attraverso la simulazione trasforma e interpreta la realt&agrave;, favorendo il pensiero simbolico, la rappresentazione, la metacognizione, la regolazione delle emozioni.</li>
	<li>Gioco socio-drammatico, gioco di ruolo socialmente codificato con una trama narrativa che contribuisce a sviluppare, tra le altre, la capacit&agrave; di pianificazione condivisa, di negoziazione, la gestione dell&rsquo;incontro e dello scontro.</li>
	<li>Gioco di regole, spesso competitivo, si appoggia sulla capacit&agrave; di condividere regole e significati e facilita l&rsquo;acquisizione dei codici sociali, la capacit&agrave; di aderire alle regole stesse e di regolare la frustrazione.</li>
	<li>Gioco di lotta, attraverso il quale si acquisiscono importanti capacit&agrave; regolative sia sul piano emotivo che comunicativo, consapevolezza corporea, senso del limite.</li>
	<li>Gioco creativo, grazie al quale la materia viene trasformata per via di nuove combinazioni e accostamenti e veicola il pensiero scientifico, la creativit&agrave;, l&rsquo;espressione di s&eacute;.</li>
	<li>Gioco di comunicazione, favorisce lo sviluppo linguistico e narrativo e si esprime attraverso i giochi di parole, nel canto, nelle storie.</li>
	<li>Gioco profondo, &egrave; rappresentato da esperienze con un alto livello di rischio durante le quali vengono testati i propri limiti e ci si confronta con le proprie paure. Tali giochi promuovono, per esempio, competenza emotiva, attenzione e concentrazione, senso del limite e di responsabilit&agrave;.</li>
	<li>Gioco di immaginazione/fantasia, si manifesta nella costruzione di mondi inventati o improbabili, in grado di favorire il pensiero astratto, la creativit&agrave;, la narrazione.</li>
	<li>Gioco di padronanza, controllo sulla realt&agrave; e sulle regole fisiche del mondo, con o senza uso di strumenti/attrezzi, sostiene il pensiero scientifico, la manualit&agrave;, l&rsquo;autoefficacia e l&rsquo;autostima, il senso di responsabilit&agrave;.</li>
</ol>

&nbsp;

Poich&eacute;, come ben sappiamo, &ldquo;il gioco &egrave; il lavoro del bambino&rdquo; (Maria Montessori), &egrave; importante interrogarsi su quanto siamo in grado di garantire, nei nostri contesti educativi, sufficiente spazio-tempo affinch&eacute; i bambini possano ingaggiarsi nelle diverse tipologie di gioco, valorizzando ci&ograve; che emerge spontaneamente da loro e favorendone l&rsquo;autodeterminazione.

Troppo spesso, infatti, la quotidianit&agrave; vede il susseguirsi di attivit&agrave; proposte e dirette dall&rsquo;adulto, dove bambini e bambine hanno scarse occasioni per poter esprimere le loro istanze interiori e dare forma al mondo secondo la loro motivazione intrinseca, seguendo gli interessi e le curiosit&agrave; peculiari di ciascuno.

Eppure, le ricerche continuano a sottolineare l&rsquo;importanza del gioco autodiretto e del piacere del fare per profondi e autentici apprendimenti.

Giocare per crescere

Dove trovi questo contenuto