Le bolle educative, risorsa in tempo di pandemia

Per accogliere bambini e genitori: conoscenza di noi stessi, ascolto, comprensione

L’alleanza scuola-famiglia

La Gioia di ricominciare

Ciao, finalmente!

Eccoci, ci ritroviamo!

Da sempre, ma soprattutto da quando la denatalità ci sta facendo diventare un Paese di vecchi, dobbiamo con forza rendere migliore il futuro di questi pochi giovani, anche nel nostro interesse.


 Noi pediatri, attraverso visite in età “filtro”, i bilanci di salute, dalla nascita fino all’adolescenza, cerchiamo di promuovere il migliore

Da sempre, ma soprattutto da quando la denatalità ci sta facendo diventare un Paese di vecchi, dobbiamo con forza rendere migliore il futuro di questi pochi giovani, anche nel nostro interesse.
Noi pediatri, attraverso visite in età “filtro”, i bilanci di salute, dalla nascita fino all’adolescenza, cerchiamo di promuovere il migliore stile di vita possibile per quel bambino in quella famiglia in quella città.
La storia inizia dal principio, dall’accoglienza dei genitori:

mamma sei capace, credo nelle tue abilità;
guarda tuo figlio, occhi negli occhi, ascoltalo perché ti sta parlando e solo tu conosci questa lingua;
il tuo viso sia sempre sorridente, ma non nascondere le emozioni qualunque esse siano, educalo al riso come al pianto;
tienilo vicino, ma non attaccato, per guardarsi bene è necessaria la giusta distanza;
il tempo non si misura in quantità, ma in qualità, non sarà cosa farete insieme che ricorderà, ma come lo farete;
parla con lui da subito e per sempre, presentagli il mondo, senza paura;
le regole esistono, servono e vanno rispettate anche se non si capiscono, si insegnano solo con l’esempio;
lascia che impari a cadere, solo così non avrà paura di camminare;
non devi approvare né giustificare per forza tutto quello che farà, è giusto prendere le distanze da lui quando sbaglierà;
ricorda che sei un genitore, nella distanza fra te e tuo figlio c’è tutta la tua vita, tutto il buono che potrai offrirgli, non rinunciare a educare, anche alla critica.

Se vogliamo un futuro migliore dobbiamo cambiare la storia dall’inizio.
 
Stimoliamo le famiglie a riflettere sul ruolo genitoriale condividendo questa rubrica: mettiamo a disposizione un tavolo o una mensola nell’ingresso con copie dell’articolo invitando a leggerlo.
 


Si stima che l&rsquo;ereditariet&agrave; genetica incida meno della met&agrave; sul neurosviluppo e sulla salute globale del bambino; il resto &egrave; dato da:

<ul>
	<li>agenti infettivi, chimici, sociali, fisici a cui la donna &egrave; esposta durante la gestazione;</li>
	<li>fattori di natura psicologica;</li>
	<li>il sistema di cura in cui l&rsquo;individuo &egrave; inserito.</li>
</ul>

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Si stima che l’ereditarietà genetica incida meno della metà sul neurosviluppo e sulla salute globale del bambino; il resto è dato da:

agenti infettivi, chimici, sociali, fisici a cui la donna è esposta durante la gestazione;
fattori di natura psicologica;
il sistema di cura in cui l’individuo è inserito.

 


Fin dalla prima volta

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