La conquista dello spazio scenico 2

La conquista dello spazio scenico 3

La conquista dello spazio scenico 4

Esperienze al nido

L'angolo dei materiali di Francesca Ferretti

Comunicare con la musica

Giochi e... desideri

Le emozioni dell’inizio

Suggerimenti pronti all'uso

Il momento del pranzo

Attraverso il gioco si avviano

Attraverso il gioco si avviano i processi di esplorazione e di conoscenza del mondo: fin dai primi mesi, gli oggetti che il bambino incontra intorno a sé, vengono da lui toccati, maneggiati, messi in bocca e attraverso tale esperienza esplorativa ne apprende l’odore, il sapore, la consistenza e con il tempo anche le diverse modalità di utilizzo.Da un processo di conoscenza essenzialmente di tipo sensoriale, il bambino passa a fare un uso intenzionale e poi immaginario e simbolico degli oggetti. Le principali forme di gioco nei primi due anni di vita sono orientate da un innato desiderio di esplorazione, conoscere l’ambiente e soddisfare i propri bisogni. Pensiamo a quante volte il bambino getta a terra lo stesso oggetto per sentirne il rumore mentre cade.Gli oggetti di uso quotidiano con cui il bambino entra in contatto, costituiscono una fonte di scoperta che favorisce la conoscenza e la comprensione del mondo. A partire dai due anni poi, la capacità immaginativa arricchisce le strategie conoscitive ed esplorative dell’ambiente intorno a sé; con il gioco del “far finta di”, per esempio, il bambino richiama alla mente situazioni vissute per poi riprodurle e adattarle alle esigenze emotive del momento.Il gioco di pura imitazione si trasforma in gioco simbolico: il bambino non riproduce la realtà così come la percepisce, ma la assimila e le attribuisce elementi personali.

Attraverso il gioco si avviano i processi di esplorazione e di conoscenza del mondo: fin dai primi mesi, gli oggetti che il bambino incontra intorno a sé, vengono da lui toccati, maneggiati, messi in bocca e attraverso tale esperienza esplorativa ne apprende l’odore, il sapore, la consistenza e con il tempo anche le diverse modalità di utilizzo. Da un processo di conoscenza essenzialmente di tipo sensoriale, il bambino passa a fare un uso intenzionale e poi immaginario e simbolico degli oggetti. Le principali forme di gioco nei primi due anni di vita sono orientate da un innato desiderio di esplorazione, conoscere l’ambiente e soddisfare i propri bisogni. Pensiamo a quante volte il bambino getta a terra lo stesso oggetto per sentirne il rumore mentre cade. Gli oggetti di uso quotidiano con cui il bambino entra in contatto, costituiscono una fonte di scoperta che favorisce la conoscenza e la comprensione del mondo. A partire dai due anni poi, la capacità immaginativa arricchisce le strategie conoscitive ed esplorative dell’ambiente intorno a sé; con il gioco del “far finta di”, per esempio, il bambino richiama alla mente situazioni vissute per poi riprodurle e adattarle alle esigenze emotive del momento. Il gioco di pura imitazione si trasforma in gioco simbolico: il bambino non riproduce la realtà così come la percepisce, ma la assimila e le attribuisce elementi personali.

Anche l’uscita in giardino è una esperienza densa di azioni complesse, che possono essere di rinforzo e stimolo alla ricerca dei bambini: il contatto con la natura favorisce l’incontro con oggetti e materiali veri che l’ambiente naturale offre spontaneamente, come sassi, foglie, erba, terra, legnetti, fiori, cespugli. Ci sono molte cose interessanti da fare all’aperto, a partire dalla fase preparatoria che avvia all’uscita, fino al momento di rientro in sezione. Azioni per lo più complesse, che non possono essere lasciate all’improvvisazione: pensiamo a quante abilità sono richieste da un’azione come indossare la giacca o togliersi le scarpe.<ul><li>Gli stivaletti, i cappottini devono essere posizionati nelle immediate vicinanze della porta da cui si accede all’esterno, supportati da una seduta, uno stoino; quando lo spazio interno non è sufficiente per consentire tali operazioni, i materiali possono trovare collocazione anche all’esterno. Un allestimento poco attento può generare situazioni caotiche, frustranti e di disorientamento per tutti, che non solo ostacolano l’autonomia dei bambini ed il benessere generale del gruppo, ma che alla lunga finiscono per esaurire le energie degli adulti con la rinuncia alla quotidianità dell’uscita.</li><li>Gli oggetti da proporre all’aperto appartengono alla vita reale e permettono al bambino di fare esperienza concreta, vera con il mondo e le cose. Proponiamo annaffiatoi, rastrelli, guanti, contenitori, palette, lenti di ingrandimento, vasi, una scopa: attraverso azioni di cura nei confronti degli elementi naturali, come piante e fiori, i bambini imparano anche a usare gli oggetti con attenzione e concentrazione, apprendono come maneggiarli e affinano la motricità.</li><li>Contenitori, cucchiai, colini, barattoli in latta stimolano il pensiero creativo e il loro immaginario. Il bambino usa infatti gli oggetti per la loro funzione reale, ma anche al di fuori di essa: un contenitore diventa la pentola dentro cui preparare una ottima pietanza utilizzando le foglie ed i fiori raccolti in giardino; un piccolo tronco funge da piano cottura dove cucinare o da fasciatoio su cui cambiare le bambole.</li></ul>

L'uscita in giardino

Il pranzo è uno dei momenti della giornata educativa a cui riservare particolare attenzione, perché ricco di attività nelle quali rendere i bambini attivi protagonisti, come la preparazione della tavola. Pensiamo a quanti passaggi in sequenza sono richiesti durante la fase di apparecchiatura, per esempio. La cura con cui tale momento viene organizzato dagli adulti, condiziona il protagonismo e l’agire autonomo dei bambini. Mettere a disposizione materiali “veri” come piatti in porcellana, caraffe in vetro aiuta il bambino a: • fare esperienza del mondo, • affinare la sua manualità, • prendersi cura degli oggetti, • concentrarsi sul loro uso, nell’intento di evitarne la rottura. Attraverso l’esperienza diretta, il bambino apprende il loro nome, il loro uso, la loro disposizione spaziale sulla tavola; impara come trasportare gli oggetti e come maneggiarli con facilità e sicurezza.

Si ringraziano per la documentazione fotografica i nidi d’infanzia Il girotondo e Il calicanto del Comune di Quarrata.

L'angolo dei materiali | Fare per finta, giocare “per davvero”

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