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Partire dai più piccoliIl termine “sostenibilità” negli ultimi anni&nbsp;non fa altro che sfrecciare da un settore all’altro della vita dell’uomo: sostenibilità ambientale, economica, alimentare, sociale. Nessuno di questi ambiti può prevedere un suo cambiamento o evoluzione, senza che alla base vi sia un’educazione orientata a costruire conoscenze, abilità, valori, attitudini che rendano capace l’essere umano, cittadino del mondo, fin dai primi anni della sua vita, di contribuire allo sviluppo sostenibile globale. Da tali presupposti nasce l’approccio denominato Educazione allo Sviluppo Sostenibile (ESS) (UNESCO, 2017). Che cosa si può fare davvero?La responsabilità, perché di questa si tratta, della Scuola dell’infanzia è quella di porre per prima le fondamenta teorico-pratiche di un approccio educativo e didattico capace di alimentare, oltre che sensibilità e attenzione, anche comportamenti orientati verso l’integrità ambientale e la giustizia sociale. Come insegnanti, dunque, abbiamo l’oneroso compito di costruire precocemente una “cultura della sostenibilità” che promuova i diritti umani, la parità di genere, la convivenza pacifica e non violenta, la cittadinanza globale e la valorizzazione delle diversità culturali. Anche i documenti programmatici che orientano le finalità e gli obiettivi della scuola dell’infanzia, enfatizzano il valore trasversale dell’educazione alla cittadinanza e della sostenibilità, convogliandole in ogni aspetto della vita scolastica. Non c’è campo di esperienza che non consenta di mettere il bambino nella condizione, di apprendere, anche attraverso delle routine, il prendersi cura di se stessi, degli altri, dell’ambiente in cui vive e di favorire forme di solidarietà e collaborazione, condizioni indispensabili per praticare la convivenza civile e costruire abitudini di vita in prospettiva sostenibile. Di certo, per raggiungere obiettivi così complessi, nell’azione educativa e didattica quotidiana, non possiamo che mobilitare sinergicamente tutte le risorse cognitive, emotive e sociali a disposizione del bambino, progettando traguardi di sviluppo che diano pari dignità e valore a questi progetti.

UNESCO (2017). Educazione agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile – Obiettivi di apprendimento. Traduzione italiana a cura di: Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, Comitato Nazionale per l’Educazione alla Sostenibilità-Agenda 2030, Centro per l’UNESCO di Torino, Università per gli studi di Torino, ASviS.

Partire dai più piccoli


 Il termine “sostenibilità” negli ultimi anni non fa altro che sfrecciare da un settore all’altro della vita dell’uomo:
 
 sostenibilità ambientale, economica, alimentare, sociale. Nessuno di questi ambiti può prevedere un suo cambiamento o evoluzione, senza che alla base vi sia un’
 
 educazione orientata a costruire conoscenze, abilità, valori, attitudini che rendano capace l’essere umano, cittadino del mondo, fin dai primi anni della
 
 sua vita, di contribuire allo sviluppo sostenibile globale
 
 . Da tali presupposti nasce l’approccio denominato Educazione allo Sviluppo Sostenibile (ESS) (UNESCO, 2017).


 


 Che cosa si può fare dav

Partire dai più piccoliIl termine “sostenibilità” negli ultimi anni non fa altro che sfrecciare da un settore all’altro della vita dell’uomo:sostenibilità ambientale, economica, alimentare, sociale. Nessuno di questi ambiti può prevedere un suo cambiamento o evoluzione, senza che alla base vi sia un’educazione orientata a costruire conoscenze, abilità, valori, attitudini che rendano capace l’essere umano, cittadino del mondo, fin dai primi anni dellasua vita, di contribuire allo sviluppo sostenibile globale. Da tali presupposti nasce l’approccio denominato Educazione allo Sviluppo Sostenibile (ESS) (UNESCO, 2017).Che cosa si può fare davvero?La responsabilità, perché di questa si tratta, della Scuola dell’infanzia è quella di porre per prima le fondamentateorico-pratiche di un approccio educativo e didattico capace di alimentare, oltre che sensibilità e attenzione, anche comportamenti orientati verso l’integrità ambientale e la giustizia sociale. Come insegnanti, dunque,abbiamo l’oneroso compito di costruire precocemente una “cultura della sostenibilità” che promuova i dirittiumani, la parità di genere, la convivenza pacifica e non violenta, la cittadinanza globale e la valorizzazionedelle diversità culturali. Anche i documenti programmatici che orientano le finalità e gli obiettivi della scuola dell’infanzia, enfatizzano il valore trasversale dell’educazione alla cittadinanza e della sostenibilità, convogliandole in ogni aspetto della vita scolastica. Non c’è campo di esperienza che non consenta di mettere il bambino nella condizione, di apprendere, anche attraverso delle routine, il prendersi cura di se stessi, degli altri, dell’ambiente in cui vive e di favorire forme di solidarietà e collaborazione, condizioni indispensabili per praticare la convivenza civile e costruire abitudini di vita in prospettiva sostenibile. Di certo, per raggiungere obiettivi così complessi, nell’azione educativa e didattica quotidiana, non possiamo che mobilitare sinergicamente tutte le risorse cognitive, emotive e sociali a disposizione del bambino, progettando traguardi di sviluppo che diano pari dignità e valore a questi progetti.

Educazione sostenibile e inclusione

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