Matematica con il gioco delle carte

Forma, dimensione e posizione di oggetti nello spazio

L'educazione scientifica per un nuovo orizzonte

pedagogicamente

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Tra arte e matematica

Muoviamoci con le storie

UNO SGUARDO NUOVO

Non ci sono momenti, situazioni o alcuni tipi di esperienze che “avviano” il pensiero matematico. Si comincia a matematizzare il mondo, secondo diversi esperti di neuroscienze, già da neonati. Il mondo e gli oggetti entrano in rapporto con il bambino attraverso i vari canali sensoriali e offrono una serie di informazioni che permettono di iniziare a sistematizzare la realtà.

“Le cose di questo mondo non possono diventare note senza la conoscenza della matematica” (Ruggero Bacone)

“Le cose di questo mondo non possono diventare note senza la conoscenza della matematica” (Ruggero Bacone)

NELLE AZIONI E ATTIVITÀ QUOTIDIANE

“MATEMATICA DIFFUSA”

Non ci sono momenti, situazioni o alcuni tipi di esperienze che “avviano” il pensiero matematico. Si comincia a matematizzare il mondo, secondo diversi esperti di neuroscienze, già da neonati. Il mondo e gli oggetti entrano in rapporto con il bambino attraverso i vari canali sensoriali e offrono una serie di informazioni che permettono di iniziare a sistematizzare la realtà.

Attraverso i sensi il bambino coglie le caratteristiche degli oggetti e inizia a metterle in relazione: è morbido, fa rumore, è caldo, ha un b

Attraverso i sensi il bambino coglie le caratteristiche degli oggetti e inizia a metterle in relazione: è morbido, fa rumore, è caldo, ha un buon sapore oppure no.Le informazioni che arrivano sono molteplici e, chiaramente in modo inconscio, vengono filtrate in successive e sempre più raffinate categorie.Così il morbido assume significati diversi a seconda che si tratti del tappeto, del pelo di un gatto o della coperta di pile. L’esplorazione sensoriale offre informazioni che vengono, di volta in volta, confrontate e assimilate per formare quella competenza che permetterà, successivamente, di ordinare, classificare, contare e associare.È la matematica della vita che ci permette di risolvere problemi reali recuperando nella nostra esperienza, vissuta o osservata, idee e risorse da mettere in campo. Io la chiamo “matematica diffusa”.Questa idea di matematica è quella che mi piacerebbe trovare come metodologia all’interno delle scuole dell’infanzia: non siamo solo noi insegnanti a proporre esperienze che consideriamo matematiche, ma sono soprattutto gli oggetti e le esperienze che propongono la loro matematica intrinseca.

Va da sé che il ruolo dell’insegnante è quello di accompagnare nella scoperta e nell’approfondimento di questi concetti che stanno all’interno delle esperienze. Per farlo bisogna conoscere i bambini e le loro fasi di sviluppo, ma anche la matematica che possiamo ritrovare nello spazio, nel tempo e nelle esperienze di vita quotidiana. È necessario, inoltre, saper fare le domande giuste per attivare la curiosità e per approfondire i concetti esplorati.Dimentichiamo l’idea che solamente le nostre proposte, strutturate e definite, sono le migliori per avvicinare i bambini ai concetti matematici e lasciamoci coinvolgere nei giochi da tavolo, anche autoprodotti, e nella scelta di percorsi fantastici in palestra e in giardino.Usciamo nel territorio per vivere lo spazio a tutto tondo e scoprire distanze, direzioni, posizioni, vicinanza e lontananza.Usiamo albi e libri per bambini da cui avviare riflessioni e pensieri sui numeri, sui simboli o sulla logica.Incontriamo persone al di fuori della scuola che portino la loro competenza che sarà certamente ricca di tanta matematica della vita. Penso per esempio a un panettiere che faccia fare il pane ai bambini: la sua matematica riguarderà il peso, le quantità, le fasi di lavorazione con i tempi di attesa, le forme del pane, i tempi di cottura, i numeri che indicano il grado di calore e certamente molto altro.

IL RUOLO DEI BAMBINI…

Attraverso i sensi il bambino coglie le caratteristiche degli oggetti e inizia a metterle in relazione: è morbido, fa rumore, è caldo, ha un buon sapore oppure no.Le informazioni che arrivano sono molteplici e, chiaramente in modo inconscio, vengono filtrate in successive e sempre più raffinate categorie.Così il morbido assume significati diversi a seconda che si tratti del tappeto, del pelo di un gatto o della coperta di pile. L’esplorazione sensoriale offre informazioni che vengono, di volta in volta, confrontate e assimilate per formare quella competenza che permetterà, successivamente, di ordinare, classificare, contare e associare.È la matematica della vita che ci permette di risolvere problemi reali recuperando nella nostra esperienza, vissuta o osservata, idee e risorse da mettere in campo. Io la chiamo “matematica diffusa”.Questa idea di matematica è quella che mi piacerebbe trovare come metodologia all’interno delle scuole dell’infanzia: non siamo solo noi insegnanti a proporre esperienze che consideriamo matematiche, ma sono soprattutto gli oggetti e le esperienze che propongono la loro matematica intrinseca.

… E QUELLO DELL’INSEGNANTE

La ricchezza delle scoperte matematiche legate a questa semplice esperienza è immensa, ma deve essere raggiunta attraverso la discussione e la riflessione. Per fare questo non è l’insegnante che ordina e cataloga il materiale, ma i bambini che scoprono, attraverso il confronto e la discussione, tutte le diverse caratteristiche e in base a quelle operano scelte.Se poi attiviamo la discussione su come rendere visibili le scelte di suddivisione, il livello di competenza si sposta sulla rappresentazione simbolica e la riflessione si approfondisce: “Come rappresentare, affinché tutti capiscano, che in un contenitore dobbiamo mettere solamente determinati oggetti di plastica?”.Trovare soluzioni a problemi reali è la prima matematica che i bambini affrontano. Per questo la vita di sezione con le sue routine, gli angoli di gioco da allestire e rivedere, il calendario e le presenze, ma anche il momento del bagno o del pranzo, danno la possibilità di riflettere su argomenti matematici e scientifici.

Quello che ci serve per trovare la “matematica diffusa” è quindi uno sguardo nuovo che metta in evidenza, in ogni oggetto e in ogni situazione, le caratteristiche matematiche per offrirle all’analisi e all’indagine dei bambini. Così una raccolta di sassi può diventare un’esperienza indimenticabile dove colore, peso, consistenza, aspetto esteriore, grandezza, forma e particolarità trasformano i bambini in entusiasti esploratori… matematici.

Scopriamo e facciamo emergere argomenti matematici e scientifici dal mondo che ci circonda per indagarli insieme ai bambini

Nell’ottica di una “matematica diffusa” le azioni, anche le più semplici e ripetitive che i bambini compiono, ci permettono di riflettere su concetti complessi. Per esempio sistemare in contenitori i materiali destrutturati per le costruzioni, può porre molti quesiti matematici: la suddivisione potrebbe essere legata alla tipologia di materiale (barattoli, tubi, vasetti…) o alla materia di cui è fatto (legno, cartone, metallo, plastica…), ma anche rispetto alla numerosità o alla forma di un materiale che potrebbe richiedere un certo tipo di contenitore (strisce lunghe o forme circolari). Certamente all’interno del contenitore per i materiali di plastica, si possano creare delle “sotto raccolte”: i tappi di plastica, i barattoli dello yogurt, i bottoni e così via.

Dove comincia la matematica?

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