Star bene a scuola: l'empatia dell'insegnante

Come funziona il cervello emotivo dei bambini?

Che cosa comunica il nostro sguardo? - “Pillole” per star bene a scuola

Essere educatori oggi, le riflessioni di Laura Fumi

La Gioia di ricominciare

Ciao, finalmente!

Eccoci, ci ritroviamo!

Non è possibile documentare tutto, si deve “fermare” ciò che, nel fluire dell’esperienza, assume significato rispetto al contenuto che si vuole comunicare

Non è possibile documentare tutto, si deve “fermare” ciò che, nel fluire dell’esperienza, assume significato rispetto al contenuto che si vuole comunicare

SCEGLIERE COSA COMUNICARE


 Documentare non è un’attività semplice, perché va pensata e progettata, richiede tempo aggiuntivo, materiali, strumenti e competenze specifiche. Alla base di una buona documentazione vi è la capacità di osservare e ascoltare, per operare necessariamente delle scelte.


 Un racconto non narra la realtà nella sua completezza, come lo scatto di una foto implica sempre la selezione di un determinato momento, di una specifica inquadratura, a scapito di altre possibilità.

SCEGLIERE COSA COMUNICAREDocumentare non è un’attività semplice, perché va pensata e progettata, richiede tempo aggiuntivo, materiali, strumenti e competenze specifiche. Alla base di una buona documentazione vi è la capacità di osservare e ascoltare, per operare necessariamente delle scelte.Un racconto non narra la realtà nella sua completezza, come lo scatto di una foto implica sempre la selezione di un determinato momento, di una specifica inquadratura, a scapito di altre possibilità.Anche l’assemblaggio dei materiali deve essere pensato e realizzato con cura, preferendo la semplicità e la sobrietà per garantire la leggibilità del messaggio, sia che si tratti di un diario, di un poster, di foto o di video.LE NUOVE TECNOLOGIEUn breve video o una sequenza di foto ben organizzata su un Power- Point, possono essere un valido supporto per rinsaldare le relazioni con i genitori e condividere emozioni ed esperienze, per renderli partecipi del lavoro educativo e delle potenzialità dei bambini. Gli smartphone hanno reso più accessibile l’uso della fotografia e della videoregistrazione, ma riprendere casualmente delle immagini per trasmetterle con immediatezza ai genitori, attraverso i social, può tendere a banalizzare l’esperienza educativa. La documentazione educativa presuppone sempre consapevolezza, una chiara intenzionalità ed elaborazione dei contenuti.UN’OCCASIONE DI RIFLESSIONEOltre che essere rivolta ai genitori, la documentazione è uno sguardo degli educatori sul loro agire. È uno strumento attraverso cui il gruppo dei docenti rappresenta sé stesso e comunica all’esterno la propria identità e il proprio stile. La pratica del documentare ha sempre una buona ricaduta sul gruppo di lavoro, come riconoscimento del percorso svolto e come stimolo alla riflessione. Ripercorrendo i passi fatti insieme e con i bambini, il gruppo rafforza la condivisione e la coerenza del proprio progetto per ideare nuovi percorsi.

SCEGLIERE COSA COMUNICAREDocumentare non è un’attività semplice, perché va pensata e progettata, richiede tempo aggiuntivo, materiali, strumenti e competenze specifiche. Alla base di una buona documentazione vi è la capacità di osservare e ascoltare, per operare necessariamente delle scelte.Un racconto non narra la realtà nella sua completezza, come lo scatto di una foto implica sempre la selezione di un determinato momento, di una specifica inquadratura, a scapito di altre possibilità.Anche l’assemblaggio dei materiali deve essere pensato e realizzato con cura, preferendo la semplicità e la sobrietà per garantire la leggibilità del messaggio, sia che si tratti di un diario, di un poster, di foto o di video. LE NUOVE TECNOLOGIEUn breve video o una sequenza di foto ben organizzata su un Power- Point, possono essere un valido supporto per rinsaldare le relazioni con i genitori e condividere emozioni ed esperienze, per renderli partecipi del lavoro educativo e delle potenzialità dei bambini. Gli smartphone hanno reso più accessibile l’uso della fotografia e della videoregistrazione, ma riprendere casualmente delle immagini per trasmetterle con immediatezza ai genitori, attraverso i social, può tendere a banalizzare l’esperienza educativa. La documentazione educativa presuppone sempre consapevolezza, una chiara intenzionalità ed elaborazione dei contenuti. UN’OCCASIONE DI RIFLESSIONEOltre che essere rivolta ai genitori, la documentazione è uno sguardo degli educatori sul loro agire. È uno strumento attraverso cui il gruppo dei docenti rappresenta sé stesso e comunica all’esterno la propria identità e il proprio stile. La pratica del documentare ha sempre una buona ricaduta sul gruppo di lavoro, come riconoscimento del percorso svolto e come stimolo alla riflessione. Ripercorrendo i passi fatti insieme e con i bambini, il gruppo rafforza la condivisione e la coerenza del proprio progetto per ideare nuovi percorsi.

Documentare per comunicare

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