La Natura, maestra di resilienza

Didattica all'aperto: come creare ambienti in miniatura

Nati per la libertà, idee e spunti per il 25 aprile

Ripensiamo l'accoglienza

Ascoltiamo e raccontiamo

Un libro per amico

“Signor orso” è interessante in situazioni plurilinguistiche perché:<ul><li>permette di ripetere tantissime volte le stesse parole;</li><li>favorisce la partecipazione (poiché comprensibile grazie alla sua struttura) anche se non si parla la stessa lingua;</li><li>motiva l’apprendimento di nuove parole;</li><li>permette di entrare nella musicalità di una lingua;</li><li>offre il protagonismo anche a chi dice poche parole (in questo caso basta dire: “Dormo” e/o “Sono sveglio”).</li></ul>Mantenendo la struttura di questo gioco cantato possiamo utilizzare nuove parole:<ul><li>si possono inserire nomi di animali che fanno un po’ paura ai bambini (al posto di “Signor orso” si può cantare, ad esempio, “Signor ragno”);</li><li>si può cambiare il numero delle ore e dei conseguenti salti (e se sono tanti conviene farne piccoli, passaggio logico e autoregolativo da non sottovalutare);</li><li>si può cantare al femminile se come animale, ad esempio, abbiamo una “Signora vespa”.</li></ul>

Andiamo in giardino e cominciamo a notare che alcuni animali non si vedono più come prima: “Le farfalle ci sono ancora?”. Chiediamoci: “Dove sono andate?”. “Non ci sono più neanche le zanzare. Dove saranno?”. E alcuni bambini potrebbero rispondere: “Sono morte tutte!”.Documentiamoci su cosa fanno gli insetti, i mammiferi, gli uccelli… quando arriva il freddo. Poi, ragioniamo con i bambini.<img filer_id="237852" src="/media/filer_public_thumbnails/filer_public/8a/2b/8a2b0581-ae75-4950-82a7-ee037b6a470b/ragnatela_autunno_foglia_pixabay.png__700x451_q85_subsampling-2.png" title="" align="" thumb_option="" original_image="false" width="700" height="451">

Emozioni da prendere come foglie al volo

Prendiamoci un tempo per dare voce e parole alle emozioni che i bambini vivono osservando un animaletto del giardino, così come alle emozioni vissute durante il nostro gioco cantato. Ed ecco una nuova occasione per appropriarsi della lingua italiana.&nbsp;Per acquisire maggior consapevolezza di un’esperienza simile, proviamo a scrivere le emozioni che ci attraversano guardando una foglia che si stacca dall’albero e segue le onde del vento. E se resteremo senza parole, sappiamo che può far parte del gioco.

Signor orso, risvegliatiTu hai dormito tanto quaQui son le tre, risvegliatiUno, due, tre… Signor orso, dormi o sei sveglio? … dormo!… sono sveglio!

Il tema degli animali che si rifugiano nelle proprie tane e non escono fino alla prossima primavera è così affascinante e misterioso per i bambini che lo ritroviamo anche nei giochi popolari. In Francia si gioca a “Monsieur l'ours” adatto all’esterno non solo per la tematica, ma anche perché richiede lunghe corse. Per sentire la melodia e per cantare in francese se ci sono bambini che conoscono questa lingua, ecco il video: <ul></ul>

I bambini si dispongono in cerchio e con una conta si designa chi va al centro per far finta di dormine

“Signor orso” si gioca così:<ul><li>i bambini si dispongono in cerchio e con una conta si designa chi va al centro per far finta di dormire;</li><li>chi è in cerchio canta la ninna nanna, poi fa un numero di salti pari al numero cantato: se si canta “Qui son le tre, risvegliati” si fanno tre salti verso il centro del cerchio;</li><li>i bambini in cerchio chiedono in coro: “Signor orso, dormi o sei sveglio?”;</li><li>chi è al centro del cerchio può rispondere: “Dormo!” oppure “Sono sveglio!”;</li><li>se viene detto “Dormo!” il gioco ricomincia riformando il cerchio iniziale;</li><li>se viene detto “Sono sveglio!” il bambino al centro rincorre i compagni per acchiapparne uno;</li><li>chi viene acchiappato si dispone al centro del cerchio e si accovaccia per far finta di dormire;</li><li>chi era al centro si dispone con tutti gli altri in cerchio, poi ricomincia il gioco</li></ul>

Diciamoci perché...

Ecco il testo da cantare seguendo la melodia di “Monsieur l'ours”:

Didattica all'aperto: giocare con parole d'autunno

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