Leggere le fiabe ai nativi digitali

Scuola dell'infanzia di marzo: Per una scuola inclusiva

Scuola dell'infanzia di aprile: La didattica del fare

La Gioia di ricominciare

Ciao, finalmente!

Eccoci, ci ritroviamo!

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	<li>Per poter decidere come leggere un libro a bambine e bambini e quali attivit&agrave; fare a esso collegate, dobbiamo conoscerlo approfonditamente prima di presentarlo.</li>
	<li>Leggiamo il testo pi&ugrave; volte da soli per familiarizzare con le parole e la struttura delle frasi. Verifichiamo le parole per renderci conto che siano comprensibili a bambine e bambini dal contesto e che il testo sia coerente con l&rsquo;immagine o la arricchisca di contenuti. Facciamo attenzione agli anticipi di informazione dell&rsquo;immagine sul testo e viceversa: complicano la lettura e aumentano il rischio di interruzioni.</li>
	<li>Analizziamo l&rsquo;ambiente e i personaggi: cerchiamo di visualizzarli anche in quegli aspetti che non sono esplicitati nel testo (stagioni, abbigliamento, atteggiamenti, tic, gestualit&agrave;...) quando leggeremo la storia a bambine e bambini sar&agrave; pi&ugrave; semplice coinvolgerli.</li>
	<li>Osserviamo attentamente le immagini. Il disegno offre altri spunti rispetto al testo? Ci sono particolari che possiamo indicare durante la lettura? I disegni sono fatti con una tecnica che possiamo far sperimentare a bambine e bambini?</li>
	<li>Analizziamo la forma del libro. &Egrave; grande o piccolo? Come &egrave; fatta la copertina? C&rsquo;&egrave; la dedica dell&rsquo;autore? Il frontespizio mostra qualche altro indizio in pi&ugrave; rispetto alla copertina?</li>
	<li>Una volta studiato il libro possiamo decidere che tipo di lettura fare e se abbinare a essa una discussione, un&rsquo;attivit&agrave; di animazione o altro.</li>
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Giochiamo: le parole che non so

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	<li>Ripetiamo le frasi pi&ugrave; piacevoli della nostra storia, scegliendo quelle adatte a scandire l&rsquo;ordine logico del racconto.</li>
	<li>Non impariamo a memoria le storie: toglierebbe spontaneit&agrave; e autenticit&agrave; alla nostra lettura. Pu&ograve; essere utile invece imparare a memoria le frasi o le parole pi&ugrave; espressive di una storia, quelle che caratterizzano e rendono unico il testo.</li>
	<li>La memorizzazione &egrave; particolarmente sconsigliabile nel caso delle fiabe tradizionali, che nel corso del tempo hanno subito molte variazioni e possono essere arricchite dallo stesso narratore.</li>
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	<li>Per bambine e bambini &egrave; importante sentire rileggere tante volte la stessa storia, perch&eacute;: 
	&ndash; vogliono capirla meglio; 
	&ndash; desiderano memorizzarla, anche inserendoci elementi personali, e averla a disposizione quando gli serve; 
	&ndash; amano anticipare e pregustare con certezza i momenti di maggiore divertimento o di massima tensione.</li>
	<li>Finch&eacute;, come dice Bruno Bettelheim, non arriva il momento in cui &ldquo;avranno ricavato tutto quello che possono dalla loro storia preferita&rdquo; ci chiederanno di rileggerla.</li>
	<li>Durante la fase della rilettura adottiamo un ritmo pi&ugrave; lento, che consenta di gustare in modo nuovo e diverso la storia o parti di essa. I piccoli ascoltatori e ascoltatrici rivivranno emozioni e sentimenti gi&agrave; provati, ma assaporeranno anche un piacere nuovo, pi&ugrave; ricco, derivato dalla scoperta di nuove sfumature.</li>
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	<li>Stile narrativo 
	La lettura in stile narrativo &egrave; quella ad alta voce da parte dell&rsquo;adulto, che legge il testo cos&igrave; come si presenta, dando la giusta intonazione ai passi pi&ugrave; significativi, anticipando con un sorriso le frasi divertenti o rallentando il ritmo nei momenti di suspense.</li>
	<li>Stile dialogato 
	La lettura in stile dialogato &egrave; quella che coinvolge bambine e bambini in maniera diretta, sollecitandoli a rivolgere la loro attenzione su particolari della storia e delle illustrazioni.</li>
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	<li>Invitiamo bambine e bambini a sedersi in semicerchio davanti a noi, e aspettiamo che ognuno trovi una posizione comoda.</li>
	<li>Se una bambina o un bambino gesticola, si distrae e non ascolta facciamo con lei o lui un patto dicendo che pu&ograve; farlo, purch&eacute; non disturbi gli altri.</li>
	<li>Cerchiamo di non porci mai in controluce: bambine e bambini sarebbero abbagliati e quindi distratti. Lo stesso vale per le interferenze acustiche: cerchiamo di limitarle il pi&ugrave; possibile.</li>
	<li>A seconda della tipologia di lettura (affettiva, teatrale...) e di libro (grande, piccolo...) possiamo sederci alla stessa altezza dei bambini, un po&rsquo; pi&ugrave; in alto, per esempio su una sedia, oppure rimanere in piedi.</li>
	<li>Se stiamo leggendo un albo illustrato teniamo il libro rivolto verso bambine e bambini alla nostra destra o alla nostra sinistra, in modo che tutti possano guardarne le illustrazioni.</li>
	<li>Per lavorare sulle immagini proiettiamole su uno schermo o su una parete dell&rsquo;aula oscurata, dopo averle acquisite tramite scansione o con una macchina fotografica digitale. Leggiamo per&ograve; sempre dal libro per dimostrare a bambine e bambini che la proiezione &egrave; solo un modo per facilitare la visione, ma l&rsquo;oggetto su cui stiamo lavorando &egrave; il libro.</li>
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&ldquo;Studiamo&rdquo; il libro

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Scegliamo il tipo di lettura

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Ripetiamo&hellip;

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	<li>Lo stile narrativo e lo stile dialogato si integrano a vicenda: durante le attivit&agrave; che sceglieremo sperimentiamole entrambe per capire quali libri utilizzare nei vari momenti della giornata.</li>
	<li>Dopo aver letto una storia poniamo a bambine e bambini domande che li spingano a focalizzarsi su aspetti importanti della storia letta.</li>
	<li>Le nostre domande dovranno preferibilmente essere aperte, cio&egrave; permettere diverse risposte. Per esempio, possiamo fare domande sui sentimenti suscitati dalla storia (&ldquo;Che cosa ti &egrave; piaciuto di pi&ugrave;?&rdquo;), sull&rsquo;identificazione con il protagonista (&ldquo;Al posto suo, che cosa avresti fatto?&rdquo;), sull&rsquo;apprezzamento della narrazione (&ldquo;Ti &egrave; piaciuta la fine? Ne avresti preferita un&rsquo;altra? Quale?&rdquo;), sulle conoscenze acquisite e pregresse (&ldquo;Lo sapevi gi&agrave;?&rdquo;).</li>
	<li>Attraverso le domande e la loro riformulazione possiamo capire se bambine e bambini hanno realmente compreso la storia e abbiamo la possibilit&agrave; di intervenire con ulteriori spiegazioni.</li>
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Leggiamo e rileggiamo

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	<li>Facciamo attenzione al nostro sguardo e indirizziamolo: il contatto con chi ascolta non deve mai allentarsi e ogni ascoltatore deve essere tenuto vicino... la narrazione di storie si nutre di contatto e intimit&agrave;.</li>
	<li>Controlliamo la gestualit&agrave;: non esageriamo nel linguaggio mimico, anche se la tentazione di &ldquo;fare teatro&rdquo; &egrave; forte; ricordiamoci che il protagonista sia e rimanga il libro.</li>
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Con i pi&ugrave; grandi possiamo decidere talvolta di soffermarci sulle parole di difficile comprensione e chiedere loro di provare a spiegarle, aiutandoli con il dialogo e le domande aperte. Le definizioni emerse ci sorprenderanno e spesso saranno state in grado di cogliere il significato profondo di una parola.

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	<li>Lasciamo esprimere tutte e tutti liberamente, mettiamoci in cerchio e in questo modo dialoghiamo senza sovrapporci con le voci e le presunte definizioni.</li>
	<li>Per ogni termine difficile sul quale lavoriamo chiediamo a bambine e bambini di produrre un disegno o un piccolo collage fatto con vari materiali.</li>
	<li>Raccogliamoli poi tutti insieme in un grande quaderno ad anelli con fogli plastificati: avremo cos&igrave; un dizionario alfabetico/semantico coloratissimo che conterr&agrave; tutti i lavori prodotti nel corso delle nostre letture. Lasciamolo a disposizione di chiunque voglia sfogliarlo riservandogli un posto speciale, magari sopra un leggio o su uno scaffale decorato con parole curiose e lettere dell&rsquo;alfabeto.</li>
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	<li>La qualit&agrave; della nostra voce &egrave; molto importante: divertiamoci a cambiare il timbro da gutturale a esile, a nasale o tremolante... controlliamo anche gli accenti, adattandoli ai vari personaggi, e il ritmo.</li>
	<li>Quando avremo preso confidenza con i libri, inseriamo anche i rumori (vento, onde, rumore dei passi...) realizzandoli con la voce o con piccoli oggetti che abbiamo in sezione: il fruscio con le setole di una spazzola, il mare con un barattolo chiuso pieno di acqua...</li>
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Decidiamo dove leggere

Usiamo la voce

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Giochiamo con sguardo e gestualit&agrave;

Due tipi di lettura

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	<li>Ogni libro porta in s&eacute; tante attivit&agrave;: se non vogliamo che bambine e bambini pensino che la lettura sia solo un momento pre-gioco facciamo attenzione a che le attivit&agrave; siano ben collegate a un aspetto del libro, siano varie e che il testo sia sempre un punto di partenza e di arrivo.</li>
	<li>Lasciamo dei momenti in cui la lettura &egrave; fine a s&eacute; stessa e non viene preceduta n&eacute; seguita da alcuna attivit&agrave;.</li>
	<li>A seconda del libro proposto lavoriamo su aspetti emozionali, oppure linguistici, cognitivi, espressivi o creativi, sempre in forma ludica, aperta e coinvolgente.</li>
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Animiamo!

Consigli per educatori e insegnanti

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