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VIVIAMO DI SENSAZIONIIn ogni cultura i linguaggi trasudano di espressioni corporee:• in alcune trapela un rapporto con le emozioni: “Ho un peso sullo stomaco, ho un tuffo al cuore, mi sento paralizzato dalla paura”;• in altre le direzioni motivazionali del nostro agire: “Ho l’acquolina in bocca, fremo dall’impazienza, mi prudono le mani”, esprimendo un movimento verso un desiderio da soddisfare, un’azione importante, un moto reale o metaforico;• a volte non è chiaro dove stiamo andando e abbiamo “la testa tra le nuvole”.Dal linguaggio traspare una memoria corporea profonda e antica, depositata in tracce biologiche dall’inizio della vita. APPRENDERE CON IL CORPOLe sensazioni sono il principale mezzo con cui, fin dalla vita perinatale, il bambino si orienta nel mondo.È il primo canale di conoscenza e base essenziale per lo sviluppo dei processi cognitivi.Le sensazioni giungono da 2 fonti:• dal mondo esterno, come percezioni sensoriali tramite i sensi (esterocezione);• da quello interno, tramite le percezioni che giungono dai muscoli, dai movimenti, dalla postura, dai processi interni all’organismo (interocezione).Ambedue costituiscono le coordinate entro le quali decidere quali comportamenti adottare e come agire nelle diverse situazioni. Utilizzano memorie complesse, banche dati che integrano circuiti emozionali, cognitivi e percettivo- motori. Ad esse costantemente attingiamo, in modo spesso non riflessivo, per dare il giusto valore cognitivo agli stimoli e alle azioni conseguenti. PROPONIAMO PERCORSI SENSORIALILa conoscenza si basa su questo network complesso i cui primi e fondamentali mattoni sono stati posti nelle esperienze percettivo-motorie della prima infanzia. Per questo nella scuola dell’infanzia viene dato giustamente ampio spazio alla dimensione senso-motoria, riconoscendola come luogo privilegiato di apprendimento e stimolo alle concettualizzazioni. Questo vale in particolar modo in presenza di bambini disabili o in difficoltà.Tra le varie attività che si possono proporre, i percorsi sensoriali sono un’esperienza generalmente molto gradita dai bambini: di seguito ne proponiamo una modalità, che ha il bosco come ambientazione, ma possiamo scegliere creativamente altre ambientazioni, con materiali diversi, per creare percorsi differenti, da reiterare in altre occasioni.

Giochiamo• Attraversiamo il percorso a turno, uno per volta, camminando a piedi nudi o carponi dentro i contenitori, per toccare i diversi materiali. I bambini possono procedere in fila indiana, sufficientemente distanziati per evitare “ingorghi”, senza correre. Possiamo far ripetere più volte il percorso.• Ai più coraggiosi o ai più grandi possiamo far sperimentare il percorso a occhi chiusi o bendati, accompagnati da un compagno che li guida (o dall’insegnante).• Per evitare una zuppa percettiva indistinta, sottolineiamo verbalmente differenze e molteplicità di sensazioni dai diversi sensi, per esempio: per il tatto, freddo, caldo, morbido, liscio, rugoso, solleticante; per l’olfatto, odori noti e ignoti, pungenti, forti o delicati.Per loro natura i processi sensomotori hanno un forte potere evocativo e si prestano a essere di stimolo ad attività più ideative ed espressive: proponiamo un momento finale di condivisione, in cui i bambini commentano l’esperienza, e un’attività creativa, come la rappresentazione pittorica del percorso o un collage con i materiali utilizzati.

Allestiamo il percorso • Procuriamoci 10 contenitori, sufficientemente ampi per permettere ai bambini di entrarvi carponi (per esempio scatole di cartone, minimo 40 x 40 cm, con il bordo basso, massimo 10 cm). Se abbiamo a disposizione uno spazio ridotto, facciamo poggiare i piedi nudi nei contenitori e prevediamo di far toccare con le mani i materiali (in questo caso sono sufficienti scatole 20 x 20 cm).• Disponiamo i contenitori a terra, distanziati l’uno dall’altro circa 1 metro, lungo un percorso a scelta e senza ostacoli tra essi, per esempio posizionandoli in fila lungo le pareti. Possiamo anche alternare contenitori grandi per entrarci con i piedi e piccoli per toccare ciò che contengono con le mani.• Scegliamo i materiali in modo da produrre stimolazioni ai vari sensi: – foglie secche, pigne, terra, castagne, muschio (tattili); – muschio, ovatta imbevuta di essenze (olfattive); – foglie secche, carta argentata, rametti secchi (uditive).

UN PERCORSO SENSORIALE SILVESTRE

Il primo canale di conoscenza dei bambini sono le sensazioni corporee

Il primo canale di conoscenza dei bambini sono le sensazioni corporee

VIVIAMO DI SENSAZIONI


 In ogni cultura i linguaggi trasudano di espressioni corporee:


 • in alcune trapela un rapporto con le emozioni: “Ho un peso sullo stomaco, ho un tuffo al cuore, mi sento paralizzato dalla paura”;


 • in altre le direzioni motivazionali del nostro agire: “Ho l’acquolina in bocca, fremo dall’impazienza, mi prudono le mani”, esprimendo un movimento verso un desiderio da soddisfare, un’azione importante, un moto reale o metaforico;


 • a volte non è chiaro dove stiamo andando e abbiamo “la testa tra le nuvole”.


 Dal linguaggio traspare una memoria corporea profo

VIVIAMO DI SENSAZIONIIn ogni cultura i linguaggi trasudano di espressioni corporee:• in alcune trapela un rapporto con le emozioni: “Ho un peso sullo stomaco, ho un tuffo al cuore, mi sento paralizzato dalla paura”;• in altre le direzioni motivazionali del nostro agire: “Ho l’acquolina in bocca, fremo dall’impazienza, mi prudono le mani”, esprimendo un movimento verso un desiderio da soddisfare, un’azione importante, un moto reale o metaforico;• a volte non è chiaro dove stiamo andando e abbiamo “la testa tra le nuvole”.Dal linguaggio traspare una memoria corporea profonda e antica, depositata in tracce biologiche dall’inizio della vita.APPRENDERE CON IL CORPOLe sensazioni sono il principale mezzo con cui, fin dalla vita perinatale, il bambino si orienta nel mondo.È il primo canale di conoscenza e base essenziale per lo sviluppo dei processi cognitivi.Le sensazioni giungono da 2 fonti:• dal mondo esterno, come percezioni sensoriali tramite i sensi (esterocezione);• da quello interno, tramite le percezioni che giungono dai muscoli, dai movimenti, dalla postura, dai processi interni all’organismo (interocezione).Ambedue costituiscono le coordinate entro le quali decidere quali comportamenti adottare e come agire nelle diverse situazioni. Utilizzano memorie complesse, banche dati che integrano circuiti emozionali, cognitivi e percettivo- motori. Ad esse costantemente attingiamo, in modo spesso non riflessivo, per dare il giusto valore cognitivo agli stimoli e alle azioni conseguenti.PROPONIAMO PERCORSI SENSORIALILa conoscenza si basa su questo network complesso i cui primi e fondamentali mattoni sono stati posti nelle esperienze percettivo-motorie della prima infanzia. Per questo nella scuola dell’infanzia viene dato giustamente ampio spazio alla dimensione senso-motoria, riconoscendola come luogo privilegiato di apprendimento e stimolo alle concettualizzazioni. Questo vale in particolar modo in presenza di bambini disabili o in difficoltà.Tra le varie attività che si possono proporre, i percorsi sensoriali sono un’esperienza generalmente molto gradita dai bambini: di seguito ne proponiamo una modalità, che ha il bosco come ambientazione, ma possiamo scegliere creativamente altre ambientazioni, con materiali diversi, per creare percorsi differenti, da reiterare in altre occasioni.

Il percorso sensoriale è ripreso da: Bianchi A., Genta E., (2020). Gatto Nando. La psicomotricità nella scuola dell’infanzia. Firenze: Giunti EDU.

Conoscere con le sensazioni

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