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Carlotta e la sindrome di Prader-Willi

La comunicazione fra professionisti della valutazione psicologica e insegnanti (in particolare insegnanti di sostegno) è cruciale per favorire un produttivo intervento scolastico. Nel presentare il caso di Carlotta (nome di fantasia), dopo una sintetica esposizione di dati clinici ci è sembrato opportuno argomentare sulle indicazioni operative che da esse si possono trarre a livello educativo e scolastico. Ne emerge un duplice invito. Ai valutatori, di dedicare adeguato tempo ed energie anche alle indicazioni operative utili per genitori e insegnanti. Agli insegnanti, a cui ci rivolgiamo in via prioritaria in questo contributo, di “allenarsi a saper leggere” le indicazioni operative presenti più o meno implicitamente nei dati clinici (e, quando serve, chiedendo “aiuto” agli specialisti per “tradurli”).

di Renzo Vianello, Cesare Cornoldi30 luglio 20221 minuto di lettura
Carlotta e la sindrome di Prader-Willi | Giunti Scuola


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