Comunicare per crescere

Quando vado a riprenderlo…

Come muoversi verso lo 0-6

pedagogicamente

La Gioia di ricominciare

Ciao, finalmente!

Eccoci, ci ritroviamo!

Per tutti, grandi e piccoli, si tratta di una transizione e di un cambiamento significativo: “La delicatezza dell’ambientamento dei bambini nel primo periodo di frequenza richiede una progettazione attenta e specifica dei tempi, degli spazi, dei materiali, condivisa nel gruppo di lavoro e con i genitori al fine di mettere in campo tutte le risorse disponibili. L’accoglienza trova pienezza nella predisposizione di condizioni

Per tutti, grandi e piccoli, si tratta di una transizione e di un cambiamento significativo: “La delicatezza dell’ambientamento dei bambini nel primo periodo di frequenza richiede una progettazione attenta e specifica dei tempi, degli spazi, dei materiali, condivisa nel gruppo di lavoro e con i genitori al fine di mettere in campo tutte le risorse disponibili. L’accoglienza trova pienezza nella predisposizione di condizioni coerenti che la rendono obiettivo comune del gruppo di lavoro” (Linee Guida per il sistema integrato 0-6).
In che modo, quindi, come professionisti dell’educazione, possiamo progettare l’accoglienza di bambini e famiglie affinché possano sentirsi abbracciati da un ambiente rassicurante e sensibile?
In primis, tanto al nido che alla scuola dell’infanzia, è fondamentale la presenza consistente del caregiver che accompagna il bambino/a. Grazie all’esperienza maturata da anni nell’ambientamento “partecipato” o “condiviso”, anche in periodo pandemico, abbiamo toccato con mano il valore dell’affiancamento nei primi giorni di frequenza.
Infatti, la compresenza dal mattino, almeno fino al pranzo compreso, per i primi tre giorni (e oltre, se necessario) mette i bambini nella condizione di vivere la novità del contesto accompagnati da colui/colei che rappresenta per loro la massima sicurezza: avere al proprio fianco una figura significativa permette di fronteggiare meglio lo stress del cambiamento perché in questo modo non si sentono spersi e slegati dai loro contesti primari.
Lo spazio del nido/scuola viene infatti investito affettivamente, “mammizzato” direbbe Françoise Dolto, diventando luogo di vita vissuta, che è possibile abitare, sentire proprio e attraversare poi anche senza genitori.
 


Un momento delicato e fondante per tutti gli attori in gioco: educatori, insegnanti, genitori, bambini/e co-costruiscono un fitto intreccio in grado di generare nuovi legami e apprendimenti.

&nbsp;

Un momento delicato e fondante per tutti gli attori in gioco: educatori, insegnanti, genitori, bambini/e co-costruiscono un fitto intreccio in grado di generare nuovi legami e apprendimenti.
 


UN INGRESSO ACCOMPAGNATO

Ben-essere in ambientamento

Dove trovi questo contenuto