Imitare un ritmo

La macchina ritmica

Leggere in musica

Monet e il ponte giapponese

Haring e l’arte della collaborazione

Mondrian: la figura e lo sfondo

attività 2

Allestiamo in classe un set timbricamente ricco utilizzando tutti gli oggetti sonori e gli strumenti musicali che troviamo a scuola o facciamo portare da casa. Dopo un primo momento di osservazione ed esplorazione sonora, chiediamo agli alunni di inventare con uno strumento a scelta un’idea ritmica interessante o originale. Per fissare la nostra idea, troviamo il modo di rappresentarla graficamente (utilizzando punti, linee o altre soluzioni grafiche “di fortuna”), oppure registriamola per riascoltarla più volte e ripeterla. Quando l’avremo memorizzata, stabiliamo che questa sarà la nostra idea musicale di partenza, il tema ritmico sul quale andremo a improvvisare con gli strumenti. Chiediamo ora agli alunni di fare delle “variazioni sul tema”. Possiamo: <ul><li>cambiare il timbro utilizzando strumenti o gesti sonori differenti; </li><li>cambiare la velocità (rallentando o accelerando); </li><li>cambiare l’intensità (piano, forte, crescendo, diminuendo); </li><li>cambiare l’altezza (con timbri più o meno gravi, più o meno acuti; con suoni ad altezza differente se abbiamo strumenti melodici). </li></ul>Ritorniamo al tema iniziale: le variazioni ci appariranno una specie di “viaggio creativo” che, come ogni viaggio che si rispetti, ha il suo ritorno al “tema-casa”, ossia l’idea ritmica di partenza. Registriamo il nostro viaggio sonoro, riascoltiamolo, discutiamone.

Ci sono molti modi per affrontare il tema della variazione anche nei giochi di movimento. Partiamo per esempio da un gioco che i bambini conoscono bene. Mettiamoci in cerchio, descriviamo il gioco scelto, elenchiamone con precisione le regole scrivendole su un grande foglio di carta. Poi proviamo a cambiarne alcune e a riproporre il gioco, poi chiediamo: “Che ne dite, è più divertente adesso?”. Possiamo partire anche da uno schema ludico di base sul quale inventare variazioni. Per esempio: scappare, rincorrere, acchiappare, casa. Chiediamo ai bambini di variare ognuna di queste azioni-gioco per crearne altre divertenti (ma anche praticabili). Potremmo avere: rincorrere camminando in stile marcialonga, acchiappare mettendo un cappello in testa a chi scappa, scappare effettuando dei salti, fare “casa” abbracciando un compagno ecc.

Il filo conduttore di questo percorso è il concetto di “variazione” come cambiamento: a partire da un paesaggio, una musica, un gioco, cambiamo una sfumatura, un dettaglio o qualcosa di più consistente. Ma non cambiamo tutto, altrimenti la variazione diventa “trasformazione”. Avremo un “prima e dopo”, qualcosa di nuovo che rimane anche un po’ familiare perché non del tutto diverso da quello che c’era prima. La variazione mantiene tutto il suo carattere creativo proprio perché nasce sempre da qualcosa di “certo” per andare verso qualcosa di “possibile”.

Luci e colori del paesaggio

attività

Osserviamo i cambiamenti che avvengono nel paesaggio

Osserviamo i cambiamenti che avvengono nel paesaggio a seconda dei diversi momenti del giorno, del tempo atmosferico, delle stagioni. Proponiamoci di dedicare un tempo adeguato all’osservazione richiamando l’attenzione dei bambini in momenti diversi, non solo della giornata scolastica ma anche della settimana o della stagione. Se la finestra dell’aula non ci offre prospettive interessanti per osservare, non esitiamo a uscire. Minuti di fotocamera, cellulare o tablet, scegliamo alcuni soggetti da fotografare, prepariamo una mappatura dei nostri punti di osservazione e torniamo nei punti di osservazione stabiliti quando pensiamo che le condizioni di luce e di colore saranno cambiate. In classe rivediamo alla LIM le immagini che abbiamo raccolto. Confrontiamole e discutiamo: riusciamo a riconoscere le differenti ore del giorno? Come variano gli elementi del paesaggio secondo le situazioni atmosferiche e la luce? Che atmosfere creano queste diverse tonalità? Quali sentimenti o emozioni possiamo legare a queste atmosfere? Invitiamo gli alunni a ricreare con le tempere le versioni più belle del paesaggio. Per ottenere variazioni di tonalità dello stesso colore, utilizziamo il bianco in diversa misura. Con piccole quantità di nero da aggiungere ai diversi colori possiamo invece creare effetti notte e atmosfere più indefinite. Se vogliamo rappresentare giornate più chiare e luminose utilizziamo invece i colori puri. Osserviamo come i colori del paesaggio non sono solo quelli che troviamo nell’astuccio o nella confezione delle tempere.

Tema con vari(e)-azioni

attività 3

Osserviamo i cambiamenti che avvengono nel paesaggio a seconda dei diversi momenti del giorno, del tempo atmosferico, delle stagioni. Proponiamoci di dedicare un tempo adeguato all’osservazione richiamando l’attenzione dei bambini in momenti diversi, non solo della giornata scolastica ma anche della settimana o della stagione. Se la finestra dell’aula non ci offre prospettive interessanti per osservare, non esitiamo a uscire. Minuti di fotocamera,&nbsp;cellulare o tablet, scegliamo alcuni soggetti da fotografare, prepariamo una mappatura dei nostri punti di osservazione e torniamo nei punti di osservazione stabiliti quando pensiamo che le condizioni di luce e di colore saranno cambiate. In classe rivediamo alla LIM le immagini che abbiamo raccolto. Confrontiamole e discutiamo: riusciamo a riconoscere le differenti ore del giorno? Come variano gli elementi del paesaggio secondo le situazioni atmosferiche e la luce? Che atmosfere creano queste diverse tonalità? Quali sentimenti o emozioni possiamo legare a queste atmosfere? Invitiamo gli alunni a ricreare con le tempere le versioni più belle del paesaggio. Per ottenere variazioni di tonalità dello stesso colore, utilizziamo il bianco in diversa misura. Con piccole quantità di nero da aggiungere ai diversi colori possiamo invece creare effetti notte e atmosfere più indefinite. Se vogliamo rappresentare giornate più chiare e luminose utilizziamo invece i colori puri. Osserviamo come i colori del paesaggio non sono solo quelli che troviamo nell’astuccio o nella confezione delle tempere.

Il filo conduttore di questo percorso è il concetto di “variazione” come cambiamento: a partire da un paesaggio, una musica, un gioco, cambiamo una sfumatura, un dettaglio o qualcosa di più consistente. Ma non cambiamo tutto, altrimenti la variazione diventa “trasformazione”. Avremo un “prima e dopo”, qualcosa di nuovo che rimane anche un po’ familiare perché non del tutto diverso da quello che c’era prima. La variazione mantiene tutto il suo carattere creativo proprio perché nasce sempre da qualcosa di “certo” per andare verso qualcosa di “possibile”.

Variazioni musicali

<ol><li class="heading5">Luci e colori del paesaggio </li><li class="heading5">Variazioni musicali </li><li class="heading5">Tema con vari(e)-azioni </li></ol>

<ul><li class="heading5">Ampliare le capacità di invenzione e improvvisazione. </li><li class="heading5">Utilizzare le regole di un gioco in forma creativa. </li><li class="heading5">Trasformare immagini e materiali ricercando soluzioni figurative nuove. </li></ul>

obiettivi specifici

Variazioni nel paesaggio, nella musica e nei giochi

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