L'anniversario dei 150 anni dall'Unità: materiali utili

Cicale, formiche e Costituzione

Scuola e terremoti

Cittadinanza: non è mai troppo presto

A scuola di rispetto

Nussbaum, M. (2006). Coltivare l’umanità. I classici, il multiculturalismo, l’educazione. Roma: Carocci.

Buone pratiche per dare cittadinanza alla diveristàDa dove veniamo: la carta del mondo&nbsp;• Realizziamo un pannello con la carta geografica del mondo in bianco e nero sulla quale mettiamo in risalto, attraverso il colore, i Paesi di provenienza di ogni bambino della sezione. Tracciamo poi il viaggio che ogni bambino ha fatto e con chi lo ha condiviso, quali mezzi ha utilizzato per arrivare.• Possiamo disegnare le abitazioni che i bambini hanno lasciato e gli animali, i fiori e i frutti che hanno avuto la possibilità di conoscere, mettere le fotografie di chi hanno lasciato nel loro Paese di origine.• Mettiamo in risalto le differenze con lo scopo di conoscere e scoprire che a uno stesso bisogno, come quello di nutrirsi, gli uomini hanno sviluppato risposte diverse in riferimento all’ambiente naturale e culturale in cui sono nati e vissuti.• La carta geografica si arricchisce così di ogni racconto che i bambini fanno, del confronto fra i viaggi: più lunghi, più brevi; fra chi si è spostato e chi non ha dovuto allontanarsi dal proprio luogo di nascita. L’angolo multiculturale&nbsp;• Fra i tanti spazi che possiamo caratterizzare nelle nostre scuole, uno potrebbe essere quello dedicato alla multiculturalità. C’è tanto altro oltre quello che ogni giorno vediamo intorno a noi: dare la possibilità ai bambini di andare lontano dai luoghi abituali è un’opportunità che agevola l’apertura del pensiero.• Scegliamo tanti oggetti che sollecitano i sensi con i loro suoni, odori, texture, colori: strumenti musicali, contenitori, prodotti di artigianato locale, immagini e fotografie che mettano in risalto le diversità fisiche, ma anche di stili di vita.• Coinvolgiamo i genitori stranieri in racconti autobiografici, narrazioni di esperienze che portano vicino lontananze che i bambini non avrebbero potuto neanche immaginare, se qualcuno non ne avesse dato loro occasione di incontro.• Nei racconti, insieme agli oggetti, si sviluppano emozioni che uniscono, favoriscono vicinanza e danno la possibilità di imparare che, prima ancora di essere italiani, marocchini, somali o cinesi siamo partecipi della cittadinanza dell’umanità.

Cittadini del mondoMartha Nussbaum, filosofa statunitense,&nbsp;sostiene che oggi è fondamentale realizzare “una scuola in cui si consideri che il mondo è formato da molti tipi diversi di cittadini e nella quale si possa tutti imparare a comportarsi come cittadini dei mondo.” Senza dipendenza alcuna dalla provenienza, dal sesso, dal ruolo sociale, tutti abbiamo bisogno di essere visti, considerati, ascoltati come portatori di contributi per lo sviluppo di un mondo accogliente.La scuola, insieme alla famiglia, è un contesto dove i bambini possono imparare a “vedere” l’altro, coetaneo e adulto, come una persona che racchiude in sé idee da scoprire, con la quale crescere per meticciare pensieri, liberi da ogni pregiudizio o facili certezze, aperti alla contaminazione. Siamo tutti esseri umaniNella scuola ci sono le bambine e i bambini: ognuno con la ricchezza della propria provenienza e, prima ancora di questa, con il proprio capitale umano, fatto di emozioni e capacità di intenzionare la conoscenza del mondo esterno. Dare cittadinanza a ciascuno di loro significa accoglierlo con quello che porta e creare spazi fertili in cui far depositare e vedere il vissuto di ognuno, per sentirsi legati da un reciproco ri-conoscimento.Dobbiamo aprirci a ogni nuovo arrivo e imparare a mettere in risalto le differenze. Ognuno di noi porta con sé esperienza di curiosità e la sostiene, con i bambini, come atteggiamento che motiva la conoscenza e la continua sfida con se stessi per rinnovare i propri pensieri.

Toccare, guardare, sentire e, poi, ascoltare i racconti che possono accompagnare ogni oggetto.

Cittadini del mondo


 
 Martha Nussbaum
 
 , filosofa statunitense, sostiene che oggi è fondamentale realizzare “una scuola in cui si consideri che il mondo è formato da molti tipi diversi di cittadini e nella quale si possa tutti imparare a comportarsi come cittadini dei mondo.” Senza dipendenza alcuna dalla provenienza, dal sesso, dal ruolo sociale, tutti abbiamo bisogno di essere visti, considerati, ascoltati come portatori di contributi per lo sviluppo di un mondo accogliente.


 La scuola, insieme alla famiglia, è un contesto dove i bambini possono imparare a “vedere” l’altro, coetaneo e adulto, come una persona che racchiude in sé idee da scopr

Cittadini del mondoMartha Nussbaum, filosofa statunitense, sostiene che oggi è fondamentale realizzare “una scuola in cui si consideri che il mondo è formato da molti tipi diversi di cittadini e nella quale si possa tutti imparare a comportarsi come cittadini dei mondo.” Senza dipendenza alcuna dalla provenienza, dal sesso, dal ruolo sociale, tutti abbiamo bisogno di essere visti, considerati, ascoltati come portatori di contributi per lo sviluppo di un mondo accogliente.La scuola, insieme alla famiglia, è un contesto dove i bambini possono imparare a “vedere” l’altro, coetaneo e adulto, come una persona che racchiude in sé idee da scoprire, con la quale crescere per meticciare pensieri, liberi da ogni pregiudizio o facili certezze, aperti alla contaminazione.Siamo tutti esseri umaniNella scuola ci sono le bambine e i bambini: ognuno con la ricchezza della propria provenienza e, prima ancora di questa, con il proprio capitale umano, fatto di emozioni e capacità di intenzionare la conoscenza del mondo esterno. Dare cittadinanza a ciascuno di loro significa accoglierlo con quello che porta e creare spazi fertili in cui far depositare e vedere il vissuto di ognuno, per sentirsi legati da un reciproco ri-conoscimento.Dobbiamo aprirci a ogni nuovo arrivo e imparare a mettere in risalto le differenze. Ognuno di noi porta con sé esperienza di curiosità e la sostiene, con i bambini, come atteggiamento che motiva la conoscenza e la continua sfida con se stessi per rinnovare i propri pensieri.

Una scuola "cittadina del mondo"

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