Si va in scena!

Dalla parte dell’arte. Un breve percorso sull’esperienza dell’osservare, pensare e produrre immagini nella scuola dell’infanzia

"Suoni e musica in gioco" - Vi proponiamo di leggere insieme l'introduzione del volume, disponibile a prezzo speciale per tutti gli abbonati a "Scuola dell'infanzia"

Didattica continua... | Il martedì della scuola dell'infanzia

Comunicare con la musica

Cantare è emozione

Arte sugli alberi

Ascoltiamo: silenzio… ci sei?

Trasformiamo questo gioco in una routine: diventerà un momento piacevole richiesto dai bambini. Come si gioca<ol><li>Guidiamo il rilassamento nominando, una alla volta, le parti del corpo da rilassare. Spieghiamo che dovranno coprire con entrambe le mani, per qualche secondo, la parte nominata (incrementiamo il tempo progressivamente).</li><li>Riposiamo: le orecchie, la bocca, gli occhi, la testa (disegniamo dei cerchi con il capo), le spalle (poggiamo le mani sulle spalle come fossero le ali di un uccellino e facciamo delle circonduzioni), le braccia (facciamo correre le nostre dita come un ragnetto dal polso alla spalla).</li><li>Accogliamo le invenzioni di nuovi gesti da parte dei bambini. Allunghiamo spontaneamente il tempo di silenzio e ascolto. Diamo l’incarico di voce-guida a un bambino per volta.</li><li>Aggiungiamo l’elemento musicale al gioco: nominiamo ogni parte del corpo intervallata da 3-4 suoni di triangolo o altro strumento. Invitiamo i bambini a giocare a occhi chiusi e, al termine, chiediamo: “Quali strumenti ho suonato?”.</li></ol>

Rilassiamoci:&nbsp;riposiamo le orecchie… e non solo

Sviluppiamo la percezione: tanti suoni diversi

Sviluppiamo la percezione: tanti suoni diversi

Diamo a ciascun bambino un cerchio, un cuscino o un quadratino di moquette su cui sedersi e chiediamo di costruire un cerchio distanziato. Diciamo che è il loro “piccolo spazio magico” dove possono sentirsi al sicuro.&nbsp; Suggeriamo: “Chiudete gli occhi e fate silenzio per ascoltare l’arrivo di una musica rilassante che vi farà stare bene”.&nbsp; Allunghiamo progressivamente il tempo d’attesa a occhi chiusi per allenarli ad aspettare. Proviamo a mettere la regola che, se qualcuno disturba e interrompe il silenzio, l’attesa ricomincia.&nbsp; Come si gioca<ol><li>Scegliamo una musica distensiva e rasserenante, per esempio <a data-cke-saved-href="https://www.youtube.com/watch?v=lrELtcAR07M" target="_blank" href="https://www.youtube.com/watch?v=lrELtcAR07M">Ottoman sufi music</a>.</li><li>Sediamoci comodi e dopo la fase di ascolto, chiediamo: “In quale parte del corpo avete sentito la musica?”. Generalmente i bambini rispondono nelle orecchie.&nbsp;</li><li>Accompagniamoli nella riflessione per spostare il focus dal piano fisico a quello emotivo con domande dirette, per esempio: “Vorresti riascoltare questa musica? Perché si, perché no?”. Ascoltiamo i pensieri che condividono i bambini, aiutandoli a trovare le parole giuste per descrivere le loro sensazioni. Se per qualche bambino la musica proposta fosse risultata poco gradevole, proviamo a ripetere l’esperienza con un altro brano.</li><li>Proponiamo ora una musica molto ritmata, per esempio <a data-cke-saved-href="https://www.youtube.com/watch?v=FOY9fLm3eYI" target="_blank" href="https://www.youtube.com/watch?v=FOY9fLm3eYI">African drums</a>. Diciamo ai bambini che possono ballare liberamente, poi chiediamo: “Dove avete sentito la musica questa volta? L’avete sentita solo nelle orecchie?”. Riflettiamo su quanto provato per capire che la musica è nelle gambe, nella testa, nel cuore e coinvolge il corpo e le emozioni.</li></ol>

Come si gioca<ol><li>Andiamo insieme a cercare il silenzio all’interno della scuola, compatibilmente con la possibilità di spostarsi in sicurezza: “Possiamo trovare un luogo completamente silenzioso a scuola, durante la giornata? Anche restando in completo silenzio si possono percepire dei rumori? Quali?”.</li><li>Usciamo in natura: “Esiste una natura completamente silenziosa? Quali suoni percepiamo? Sono suoni gradevoli che ci fanno stare bene oppure no?”&nbsp;</li><li>Facciamo un elenco dei suoni che ci fanno stare bene (musica, suoni della natura, voci pacate…) e quelli che ci danno fastidio (tono di voce troppo alto, oggetti e materiali che sbattono…). Insieme ai bambini, inventiamo dei modi per incrementare i suoni piacevoli e diminuire quelli fastidiosi nella nostra routine scolastica. Per esempio, svolgiamo alcune attività con un <a data-cke-saved-href="https://www.youtube.com/watch?v=jzV3EEm-QUU&amp;nbsp%3B" target="_blank" href="https://www.youtube.com/watch?v=jzV3EEm-QUU&amp;nbsp%3B">sottofondo di musica</a> e <a data-cke-saved-href="https://www.youtube.com/watch?v=DiDeHAdT3IQ" target="_blank" href="https://www.youtube.com/watch?v=DiDeHAdT3IQ">suoni della natura</a>&nbsp;o proponiamo dei giochi per ritrovare una dimensione più tranquilla e rilassata quando è necessario.</li></ol>

Attenzione, attenzione, stop!I bambini rimangono colpiti da questi giochi e arrivano a richiederli perché ne percepiscono il beneficio.&nbsp; Ritmiamo con le mani e ripetiamo tutti insieme:&nbsp;“At-ten-zio-ne&nbsp;at-ten-zio-ne,at-ten-zio-ne,stop! [Pausa]”Dopo lo stop lasciamo una pausa di silenzio, un piccolo spazio temporale in cui i bambini abbiano il tempo di autoregolarsi e fare silenzio. Ripetiamo la frase tutte le volte necessarie a ottenere il silenzio totale. Nel tempo i bambini impareranno ad autoregolarsi dopo il primo tentativo. Questo semplice gioco diventa efficace ogni volta che vogliamo richiedere il silenzio.

Imparare ad ascoltare passa anche attraverso la manipolazione di strumenti e oggetti. Ci sono molte azioni che possiamo proporre ai bambini per favorire la capacità d’ascolto e sviluppare la capacità di discriminare suoni.


 


 
 Come si gioca
 

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 Invitiamo i bambini a compiere le seguenti azioni su strumenti e oggetti che abbiamo messo a disposizione: guardare, toccare, strofinare, percuotere, scuotere, battere, graffiare. Ogni azione produce suoni diversi su uno stesso strumento e oggetto.
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 Dopo la ricerca confrontiamo i suoni (per esempio quale è più delicato, quello più pesante, quello più forte o de
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Imparare ad ascoltare passa anche attraverso la manipolazione di strumenti e oggetti. Ci sono molte azioni che possiamo proporre ai bambini per favorire la capacità d’ascolto e sviluppare la capacità di discriminare suoni. Come si gioca Invitiamo i bambini a compiere le seguenti azioni su strumenti e oggetti che abbiamo messo a disposizione: guardare, toccare, strofinare, percuotere, scuotere, battere, graffiare. Ogni azione produce suoni diversi su uno stesso strumento e oggetto. Dopo la ricerca confrontiamo i suoni (per esempio quale è più delicato, quello più pesante, quello più forte o debole, quello più piacevole o sgradevole…). Facciamo scegliere quelli che preferiscono.Inventiamo delle sequenze di suoni e proviamo a memorizzarle e riprodurle.Imitiamo con gli strumenti e gli oggetti i suoni della natura o della vita quotidiana. Chiediamo per esempio: “Quale di questi oggetti o strumenti produce un suono che ricorda il canto di un uccellino, il verso della rana o il rumore dell’acqua?”. Infine, ricordiamo ai bambini che i suoni nascono dal silenzio e, se imparano a percepirlo e a viverlo, acquisiscono una maggiore comprensione della musica e, allo stesso tempo, imparano ad apprezzarlo. 

Ascoltiamo: una musica rilassante

Imparare ad ascoltare passa anche attraverso la manipolazione di strumenti e oggetti. Ci sono molte azioni che possiamo proporre ai bambini per favorire la capacità d’ascolto e sviluppare la capacità di discriminare suoni.&nbsp; Come si gioca&nbsp;<ol><li>Invitiamo i bambini a compiere le seguenti azioni su strumenti e oggetti che abbiamo messo a disposizione: guardare, toccare, strofinare, percuotere, scuotere, battere, graffiare. Ogni azione produce suoni diversi su uno stesso strumento e oggetto.&nbsp;</li><li>Dopo la ricerca confrontiamo i suoni (per esempio quale è più delicato, quello più pesante, quello più forte o debole, quello più piacevole o sgradevole…). Facciamo scegliere quelli che preferiscono.</li><li>Inventiamo delle sequenze di suoni e proviamo a memorizzarle e riprodurle.</li><li>Imitiamo con gli strumenti e gli oggetti i suoni della natura o della vita quotidiana. Chiediamo per esempio: “Quale di questi oggetti o strumenti produce un suono che ricorda il canto di un uccellino, il verso della rana o il rumore dell’acqua?”.&nbsp;</li><li>Infine, ricordiamo ai bambini che i suoni nascono dal silenzio e, se imparano a percepirlo e a viverlo, acquisiscono una maggiore comprensione della musica e, allo stesso tempo, imparano ad apprezzarlo.&nbsp;</li></ol>

Stare bene con la musica

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