Avanguardia didattica in pratica: flipped classroom e integrazione CDD/libri di testo

Nuovi spazi educativi tra pedagogia e architettura

Intessere trame: l'ambiente di apprendimento

Come gestire gli spazi, le riflessioni di Tania Pasquali

COME STRUTTURARE GLI ANGOLI DELLA SEZIONEDai presupposti appena visti discendono i criteri per organizzare gli angoli della sezione e un prezioso aiuto deriva dalla psicologia ambientale. a. La delimitazione visiva Ogni angolo deve essere delimitato per permettere ai bambini di concentrarsi nell’attività a cui è deputato. Le aperture eccessive permettono una visione su ciò che accade nella sezione e questo rischia di sovraccaricare di stimoli il bambino e di fargli spostare l’attenzione da un gioco o da un’attività ad altre. b. La comunicazione della funzione Ogni angolo deve comunicare chiaramente a chiunque lo guardi la sua funzione, le informazioni che vengono fornite dall’ambiente suggeriscono le azioni che in esso si possono compiere.È quindi importante porre attenzione:• alla differenziazione degli angoli;• alla qualità e alla quantità dei materiali e alla cura di questi;• alla coerenza interna a ogni angolo;• all’equilibrio e all’armonia dati dalla ricerca dei colori, delle forme, della disposizione degli arredi, del materiale a muro;• alla luminosità, la luce naturale, o quella artificiale, sono elementi importanti;• alla flessibilità. c. Strutturiamo lo spazio con i bambini L’organizzazione dello spazio non è un compito solo dell’insegnante. Fondamentale è il coinvolgimento dei bambini sia nella fase ideativa che in quella di realizzazione, ricordando che ciò che muove emozioni positive attrae e porta verso sé, al contrario ciò che è inadatto o sgradevole può anche essere passivamente accettato dal bambino, ma non intriga, non attira. In un’ambiente che procura benessere si sta con piacere e questo bene-stare si riflette sulla qualità delle relazioni

PUNTO DI VISTA PRIVILEGIATO “[…] da un lato si è ancora molto portati a osservare prevalentemente il singolo bambino, dall’altro si è spinti ad allargare questo sguardo verso il contesto per avere resoconti maggiormente legati all’attività educativa, perché è questo ciò di cui l’insegnante è testimone, l’ambito in cui può prendere decisioni e di cui dunque è responsabile. È un ruolo privilegiato, specifico. Che un bambino è “aggressivo” lo può dire chiunque. Quello che può dire di “unico” l’insegnante, come professionista dell’educazione, è la descrizione del contesto particolare – riferito alla scuola – dove certe strutture di partecipazione e modalità di azione si evidenziano” (Marilena Fatigante). COSTRUIRE UN AMBIENTE “CONVIVIALE E SOCIALE”La progettazione degli spazi si interseca con l’idea di bambino, di relazione educativa e di finalità educative. Da numerosi studi emerge che incidono sulla qualità sociale dello stare a scuola:• la densità sociale (numero di persone in una certa area);• la densità spaziale (area disponibile per persona);• la quantità di risorse disponibili (materiali). L’affollamento è il fattore più negativo. Quindi, se si vogliono favorire le interazioni tra pari, tra insegnante e bambini e tra bambini e materiali occorre progettare in un determinato modo.Gli spazi della scuola devono creare un ambiente “conviviale e sociale” che favorisce gli scambi in un clima di affettività positiva e di responsabilizzazione sociale e devono essere articolati in modo tale da assolvere funzioni diverse (per esempio il corridoio diventa anche laboratorio) bilanciando flessibilità e strutturazione, offrendo possibilità di aggregazione, collaborazione, contenimento emotivo e sostenendo il bambino nell’affrontare il nuovo partendo dal conosciuto.

COME ORGANIZZARE GLI SPAZIConsideriamo l’aspetto più strutturale dell’organizzazione degli spazi per favorire anche la relazione. Questi dovrebbero rispettare alcuni presupposti: • offrire possibilità di socializzazione, cooperazione e condivisione, ma anche rispettare la necessità di intimità e solitudine; • promuovere la possibilità di osservare e sperimentare direttamente fenomeni, ambienti, materiali, ecc.; • favorire la concentrazione e il benessere nelle diverse attività; • favorire quanto più possibile una fruizione autonoma sia degli spazi che dei materiali.

Federazione Provinciale Scuole Materne Trento, <a data-cke-saved-href="http://www.fpsm.tn.it" target="_blank" href="http://www.fpsm.tn.it">www.fpsm.tn.it</a>

Uno spazio lettura più raccolto con i divanetti azzurri e una panchina di legno.

Pareti attrezzate per sfruttare anche la verticalità.

Progettare gli spazi per le relazioni

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